Davide Rossi - Poesie

Ti amo (non abbiate paura)

Non abbiate paura, timidezza o vergogna
nel dire “Ti Amo”.
Secoli, millenni
di “Fortunato quanto gli dei…”,
“Amor ch’a nullo amato…”,
“La verità, vi prego, sull’amore…”,
perché il complicar le storie
è usanza che suole aver la gente.
Ma è sempre stato tutto qui,
cinque lettere, due semplici parole:
nessuna Erre
che renderebbe difficile la pronuncia,
nessuna Esse
che, sibilante, la renderebbe ridicola.
Due parole,
o meglio, un pronome
per guidare al meglio il viaggio del verbo
che, in quanto verbo,
 è da sempre movimento,
andare incontro.
Necessità d’incontro

9 Agosto 2017

 


 

Nebbia

Cala nebbia
come cascata
dalle cime dei monti
o sorgi timida
dall’oceano profondo
che tutto sa
perché tutto a lui giunge.

Ovatta questi occhi
così che lo sguardo
costretto a voltarsi
all’interno
torni tra le stanze
da tempo dimenticate
ma non dal Tempo intaccate

31 Marzo 2019

 


 

Lettere

Di lettere si riempia questa stanza
Le si agiti mischiandole
nelle mani a bussolotto,
ne escano punti, virgole
sillabe e parole

Parole solo nostre,
parole senza suono,
inutile la voce,
inutile l’ascolto.

Parleremo coi respiri
che, partiti da lontano,
vibreranno poi all’unisono
in un infinito accordo,
per simpatia nell’aria

7 Gennaio 2018

 


 

L’autunno visto dagli alberi

Usando la vostra – per noi –
incomprensibile poesia:
“Foste in grado di ascoltare lo stormir delle fronde”,
capireste che, laddove vedete tristezza
e malinconico oblio,
per noi è solo l’inizio della festa.

Con i nostri abiti
d’oro, bronzo e rame
chiediamo all’amico inverno
che ci culli verso il meritato sonno,
per far sì che poi tutto ricominci
con un primaverile stiracchiarsi di rami e foglie.

Nulla finisce, è solo una pausa

29 Settembre 2016

 


 

L’amore dopo l’amore

Ecco…
non improvvisamente
ma finalmente
l’impronta creata e lasciata
come un dono
dalla tua testa sul cuscino
non mi manca più
dalle vene dei polsi
questa immagine
insieme alla gioia
e alla bellezza d’averti incontrato
è arrivata con un sorriso luminoso
sino al cuore
restandoci per sempre
così da essere accarezzata
senza dolore
passata è questa nostra stagione
come passa il dolore
certo
ne seguiranno altre
diverse
ma comunque nostre
certo
è stato incendio e inondazione
ma ora
il tuo fuoco
non brucia più
e sulla pelle rimane
indelebile
il dolce caldo rinfrescante
tepore del ricordo
sarà bellissimo
sarà l’amore dopo l’amore

24 Gennaio 2019

 


 

Isole

Siamo tutti isole sole.
In apparenza
ancorate sul fondo.
In realtà galleggianti
su morbide, candide,
a volte lacere onde.

Puntiamo dritte,
lo sappiamo da sempre,
verso il nostro destino:
per quanto azzurre,
indistinte e lontane,
diventare arcipelaghi

12 Ottobre 2016

 


 

Il pallone

Il pallone chiese scusa
e prese il volo.

Sapeva che era un’altra
la sua destinazione
ma quando il centravanti calciò
si trovò in aria
e non seppe resistere.

Salì a pezze aperte e mal cucite.

Salì, dribblando
ali di oche selvatiche
in rotta verso sud.

Salì, infilandosi
poco sotto un incrocio di nuvole.

Salì, esultando
sotto la curva dell’orizzonte…
Salì.

Dopo un’ultima veronica,
gravità e stanchezza
lo richiamarono a terra

Cadde sull’erba,
tenera e innaffiata.

Tre rimbalzi
ed entrò in porta.

Abbracciato dalle maglie della rete
nello stadio ormai vuoto

15 Luglio 2021

 


 

Granello di sabbia

Per quel che devo dirvi
non importa sapere il giorno,
il mese o l’anno in cui accadde.
E nemmeno l’ora.
La spiaggia era lunga, solitaria,
il sole caldo, intravedevo lontano un falò.
Insomma, la solita cartolina banale
dimenticata in una vecchia cartoleria e mai spedita.
La sabbia si spostava sotto i piedi,
per permettere ai miei passi di diventare orme
che l’acqua, poco dopo
– alle mie spalle –
avrebbe raccolto e portato con sé.
Non ricordo quando lo vidi la prima volta,
so solo che ad un certo punto
me lo trovai vicino all’alluce.
Non ricordo neppure perché mi colpì tanto,
uguale com’era a tanti granelli di sabbia
che riempiono tutte le spiagge del mondo.
Scusate, riscrivo…
Quasi uguale a tanti granelli di sabbia
che riempiono tutte le spiagge del mondo.
Di sicuro sembrava cercarmi e chiamarmi.
Brillava. Lo raccolsi.
Il mio polpastrello doveva sembragli una piazza.
Lo posai sulla guancia,
vicino agli occhi per non perdere neanche il più piccolo bagliore,
vicino alla bocca per sentire sempre il suo sapore di sale
con cui ancor oggi mi nutre.
Non so perché scrivo queste parole,
non chiedetemene il senso.
So solo che quel che a voi sembra un’efelide
per me è ben altro.
Il mio piccolo granello di sabbia,
ancora oggi ben saldo alla guancia,
è da tempo una parte di me.

30 Ottobre 2022

 


 

Cicatrici

Ogni cicatrice è un ricordo
di qualcosa ch’è stato tolto
certo non tutto buono
da conservare
ma era mio
cellula delle mie cellule
pensiero dei miei pensieri
ed ora di notte
accarezzo queste linee irregolari
che chiedono attenzione
reclamano calore

29 Luglio 2017

 


 

Al passaggio

- A Battista -

Forza accorrete
a salutare il passaggio del mio amico.
Si riempiano le contrade,
le vie,le strade,le piazze.
Alcuni avranno con sé un canto,
altri una danza,
chi un violino,chi un flauto,
un tamburello o una chitarra.
Chi non saprà cantare,
ne danzare ne suonare,
avrà con sé le mani
che batterà a tempo,
salutando il passaggio del mio amico.
E se ci saranno lacrime,
le trasformeremo in pioggia,
cosi che il sole, giocandoci attraverso,
farà di esse mille arcobaleni
e mille altri ancora.
Per cui accorrete
a salutare il passaggio del mio amico