OCCHI VERDI SULLA TERRA
Messaggi trasmessi senza parole
perdendosi nell’immensità
Vagare nel tentativo di liberarsi
da una meravigliosa fonte di cromaticità
che ti attira come il fuoco attira una falena
trascinando verso la morte
Tu lasciati guidare
e ritroverai i tuoi orizzonti perduti
Non distogliere lo sguardo
Quegli occhi
non appartengono a questo mondo
Nascondono qualcosa al di là dell’immaginabile
Scruta nella loro profondità
e, forse, troverai ciò che hai sempre cercato
CREPUSCOLO
Un cancelletto di ferro
Rigoglio di rose sulla ringhiera
Sui pilastri, due gatti di pietra
sorreggono la volta celeste
Una falce di sole dipinge di arancio l’orizzonte
digradante in un morbido grigio serale
dove spiccano frastagliate nubi di indaco
Sui gradini di marmo sei accanto a me
Il profumo dei tuoi capelli
Il tepore del tuo corpo
Non serve parlare
Non bastano le parole…
QUASI COME ULISSE
Il cammino
è partito molto tempo fa
Non avrei voluto
ma le maree mi hanno trasportato
a lidi ostili,ad aride terre
Un lungo viaggio solitario
cercando una méta dimenticata
Una stella
mi ha indicato la via
La strada è ancora lunga
Spero che il vento
mi porti la tua voce
Sto tornando da te…
se ancora mi aspetti
IN RIVA AL FIUME
Dall’argine
vedo il silente flusso dell’acqua placida,
enorme serpente liquido
che scivola tortuoso
tra campi erbosi
e rive sassose
Tutto è calmo
L’aria ferma
La Natura tace
Guardo assorto il passaggio di una foglia
testimoniare
il moto inarrestabile del fiume verso il mare
LA PIEVE
(momento lirico)
Passeggiando
tra ulivi contorti
nella salubre aria lacustre
catturato fu l’occhio
dallo svettante campanile
arroccato sull’ubertosa collinetta
Nell’assolata ora del pomeriggio estivo
ivi diressi i miei passi
calamitato da codesta visione
Mura semplici di pietra
testimoni dei secoli scorsi
l’ottuso tetto sostenevano a rifugio dei sacri arredi
L’aria quasi immota,
il raccolto silenzio
fecero nascere in me
parole di gratitudine
Su un bianco blocco di marmo
mi andai a sedere e…
meraviglia ciò che vidi:
inciso nell’eburnea pietra
racchiuso in perfetto cerchio
con i sei petali raggianti
ecco il Fiore della Vita
a sempiterno auspicio
per gli audaci pellegrini
che stanchi giungono
a questo luogo di riposo
ρις
(Iris)
Ovunque,
frammenti di te
Un sogno condiviso,
perso in un selettivo silenzio
Una lucida visione
emersa sulle ali del vento di ponente
incorniciata da un aurora sul mare
abbandonata nella scia di una nave
“Tornerò…”,dissi
Ora solo una pietra rimane
con inciso un nome
Il mio nome
vicino a te
che non ascolti piu l’eco del Tempo..
SINESTESIA
Sussurri lievi come ali di farfalla
portati da raggi di sole
Il gusto delicato di candide nuvole nel cielo limpido
Armonie cromatiche danzano tra i rami di un pesco in fiore
Sento sulla pelle
l’anima della primavera!
RITORNO AL NERO
Voglio ascoltare la notte urlare
nel magico richiamo del ritorno alle origini
Le fiamme si sono spente
e il buio regna sovrano
Oscurità incantatrice,
sterile madre di incubi e silenzio,
un tuo figlio sta tornando
per creare fiori di carta
L’elegante pantera rincorre selvaggia
agili gazzelle nell’arida savana
brulicante di piccoli esseri riarsi dal Sole
DOLORE
Nervi sensori accartocciati a spirale
su stiletti roventi
Brividi nella carne
Il cervello perso
in ondate straripanti di neuroni impazziti
Fisicità
LETTERA ALL’UMANITÀ
(tramite Diego Berzaghi )
Io ero prima di Te
Quando sei arrivato,in me,hai trovato cibo e riparo
Per lungo tempo abbiamo vissuto nell’armonia del ciclo della Vita
Finché un giorno non ti sono bastati i miei doni
Hai cominciato a bramare più di ciò che ti necessitava
Con la tua negligente ingordigia hai alterato i miei perfetti equilibri
Di tutte le specie che ho ospitato
Tu sei l’unica che non ha rispetto per le altre…
o per sé stessa
Come una Madre
ho cercato di insegnarti regole di vita
Tu non le segui più
distogliendo lo sguardo per non guardare i disastri che hai causato
Non ascolti le mie urla di dolore risuonare nei venti tempestosi o nei brividi che scuotono le mie radici
Uomo…non posso permetterti di distruggermi,non posso Figlio mio
Ma attento..sei Tu che stai distruggendo te stesso
Smettila,stolto,di inquinare l’aria che respiri
l’acqua che bevi
il cibo che ti nutre…
Smettila di rovinare l’ambiente in cui vivi…