Una colomba bianca
A Laura
Te ne sei andata
con un battito d’ali.
Come una colomba rossa
intrisa di sangue e crudeltà …
Non dovevi andare via …
Non volevi angelo caro.
Quello che mi consola è
che tu sei tornata …
Ti ho vista volare
su di noi …
Bella … Fiera … Bianca …
Con un ramo d’ulivo
nella rosea bocca.
Pace, pace, pace.
Laura
Anima pura
Anima rubata
al sangue che
ti generò.
Luce vivida
agli occhi
di chi ti guarda.
Occhi vivi e
luccicanti allo
sbocciare del futuro
Futuro negato
dal furore
del possesso e
dalla disperazione.
Vita eterna
nel profumo
dell’innocenza.
8 marzo 2016
Scarpe e scarpette rosse
I fiori recisi non mi piacciono.
Quanti fiori recisi da mani amiche,
carezzate, desiderate.
Un essere che recide una vita
frutto dell’amore che entità è?
Le grida di madri, fratelli, figli
squarciano il cielo.
Cos’accade all’uomo?
Fragile e carnefice allo stesso tempo.
Non basta un giorno
per mostrare rispetto.
Non bastano le richieste di perdono
I «non più»
«Io però ti amo»
Non bastano.
I fiori recisi non mi piacciono
Mai più
Mai più vite vilipese
rubate, stroncate.
Laura … Giordana …Noemi…
Mai più.
Millequattrocentosessanta giorni
Millequattrocentosessanta giorni
senza vivere la luce dei tuoi occhi
sentire la tua voce
cantare con te
giocare con te
piangere con te piccola stella.
Oh povero uomo
Misero uomo che
per farsi amare ha dovuto
privare della luce un suo bene.
Amare vuol dire
sentire battere nel proprio cuore
il cuore dell’amato.
Il tuo busserà sempre
alle porte del cuore
della rosa che ti ha amato
sin dalla fusione
di due cellule, fonti di vita.
Ti ha portato in grembo
vista nascere, crescere.
Questo è l’amore puro.
L’amore eterno.
Per te Lalla
Brillavano i tuoi occhi
attenti e curiosi.
Tu e la natura
eravate un tutt’uno.
Mi piace immaginarti
in un campo di fiori
dai mille colori
a rotolarti sull’erba fresca,
a cavalcare il tuo amato puledro.
Eri una perla
nella tua conchiglia…
Ora la tua luce
brilla in eterno
nel cielo stellina cara.
Luce che illumina
il duro cammino
di chi è rimasto
e attende …
attende il tuo
caldo abbraccio.
Io cercherò
di vivere in un mondo
senza di te, ma
farai parte sempre
dei miei pensieri
e dei miei affetti.
Ieri e oggi
28/01/18
Non è cambiato niente!
La violenza di ieri
si mescola con
la violenza di oggi …
E si tinge sempre
di rosso.
Quante scarpette rosse
quante macchie rosse.
Ieri e oggi.
La tragica realtà non muta!
Pesa solo sul cuore
di chi rimane.
Scarnificato nel corpo e nell’anima.
Fuoco
Scappa, scappa
Vortici infuocati ci inseguono
Lasci dietro di te casa,
cose, animali, piante.
Fuoco, fuoco
Lingue di fuoco
oltrepassano le strade.
Corri, corri.
Animali atterriti in fuga,
crepitii di piante,
campi di grano accesi,
odore di bruciato.
Ho visto lacrime solcare
le rughe del viso, bruciato dal sole,
di un contadino curvo, disperato, sgomento.
«E ora come si farà?».
Nei suoi occhi l’incredulità
per il crudele, infame gesto umano.
Uomo selvaggio, cinico e irriverente
verso i propri simili e la madre terra.
Il fuoco avanza inesorabile
in lontananza le urla di animali che cercano i figli.
Seduta su un masso, rivedo mio padre
che non c’è più e piango.
Madre natura
Sorpresa, stupore
gioia, dono.
La natura è
sempre madre.
I campi arsi rifioriscono
sono vivi.
Le foglie riaffiorano
sui rami salvati
dalle saette infuocate.
Frutti penduli e succosi
Campi arati, terra rossa
pronta ad accogliere
la nuova vita.
Risuonano nell’aria
i cinguettii degli uccelli
il ronzio delle api.
Suoni attesi, amati
Speranze
negli occhi lucidi
e increduli degli uomini
che vivono di terra
per la terra, sulla terra.
Grazie madre.
Alla Rosa delle rose
Assieme a papà
hai donato la vita a cinque fiori
di diverso colore e odore.
Cinque figli che vivono ora
la loro vita in modo indipendente.
Sono sicura che il tuo sguardo
le tue parole, le tue esortazioni
mi guideranno ancora
verso le scelte più giuste.
In quest’occasione mi piace
andare un po’ indietro nel tempo …
I ricordi si fanno più vividi ora
le tue mani che stringono le mie
l’indice che mi sprona a seguire i tuoi consigli
la felicità, spesso celata, per i miei successi
la discrezione e la sensibilità sommessa,
solo i tuoi occhi blu belli, a volte,
hanno tradito i tuoi sentimenti
mi è bastato per capire
e amarti per questo.
Grazie per la luce
che mi hai donato.
Nonni
Un esserino paffuto
cambia la vita
ecco il primo vagito
Io sono qui.
Brillano gli occhi dei nonni
curvi e curiosi
cercano qualcosa di familiare.
È un amore puro
calde tenerezze
bocche tremule.
Tutto sembra nuovo
il primo sorriso
la prima carezza il suo no
la gioia del suo abbraccio
e il riaccendersi
delle speranze, dei sogni.
I momenti grigi
sono finiti
scomparsi gli acciacchi.
Vedere crescere
camminare, giocare la propria gioia
è fonte di vita e così
si contano i giorni, i mesi, gli anni.
L’albero di famiglia
ha un nuovo ramo
nuova linfa
l’amore dei nonni.
Felice
Un piccolo paese montano medievale
Ciottoli grandi case alte di arenaria
Qui ogni mia cosa è nata
Qui le mie radici.
Nella casa di famiglia finestre
chiuse Nella casa dei nonni ora non
posso entrare Mi fermo guardo il
portale alto rigoroso bello
Tutto in abbandono.
Nel cortile alberi liberi di crescere
alti avviluppati in simbiosi Lì da
piccola giocavo con i gatti i cani
In punta di piedi mi avvicinavo ai
cavalli misteriosi e amabili li toccavo
solo col nonno Amavo i loro occhi
Sembrava mi carezzassero.
Sulla torre si abbarbica l’edera folta
verde. Una selva. Gli odori i giochi
le risate. Un nodo alla gola
Trattengo le lacrime Mi allontano
Sorrido non importa qui sono stata
veramente felice.
Anime
Ti ho incontrato per uno strano caso
per celia Un disperato bisogno d’amare
Sulla porta con un lungo cappotto
Alto magro la tua nuca Beh non male
Io alta magra tesa ma incuriosita
Apro il portone e in un attimo
un caldo sorriso mi avvolge
La tua bella mano stringe la mia
Svanito l’imbarazzo Sguardi che si
incrociano I nostri occhi parlano
si cercano I tuoi neri mi scrutano
I miei affondano nei tuoi
La tua anima lacerata la mia confusa
Sorridi Il tendere una mano mi scalda
Inizia una nuova storia Una storia vera
Timidi approcci paura di fallire
Ancora. Speranze dubbi, euforia
Gioia spensieratezza. Amore
Una fusione di anime
Abbiamo valicato tempeste vissuto
dolori distacchi perdite insieme.
Camminiamo ancora insieme
Per la via che abbiamo scelto
Ci riscalda l’amore avvolgente
E la sicurezza che saremo
sempre uniti. Anche al di là.
Ricordi
I ricordi sono ancore fissi nella
memoria, un balenio, una folata
di vento la calda luce dell’estate
Ecco riaffiorano mi rivedo piccola
Risento papà che mi cantava
«Lo sai che i papaveri son alti
alti alti e tu sei piccolina …»
Io e lui verso il mare
Seduta sui materassi gioivo
Nuovi orizzonti mi apparivano
Colori abbaglianti brillii del mare
Nuvole capricciose e il caldo sole
Scalpitavo al pensiero di ritrovare
il mio mare la casa delle vacanze
il giardino incantato la sua grotta
La bianca casa appare il viottolo
ci indica la via Si apre la porta
gioia abbracci mamme cugine
sorelle ora insieme, gli occhi
brillano una rapida intesa via
a esplorare il giardino a ritrovare
la nostra grotta Ho rivisto la casa
ancora bianca e sembra nuova
Sono entrata nel giardino e ho
sentito le nostre risate odore di
zagara luce accecante i raggi
valicano i rami di ulivi, sospiro e
penso che la felicità sia un odore
un colore un suono Un ricordo.
Vacanze
Ogni anno finita la scuola
a casa iniziava il cerimoniale
per le nostre vacanze a mare
Papà rispolverava le valigie
Mamma per giorni si curava
di prepararle eravamo in sei
Noi partecipavamo con gioia
Attendavamo con ansia che
Mamma prendesse la nostra
La nostra valigia dei sogni
Alla sua preparazione
non potevamo assistere
«Deve essere una sorpresa»
Arrivati, non si attendeva nessuno
si scendeva in spiaggia senza nulla
Correvamo sulla calda sabbia verso
il nostro elefante una bianca roccia
ci faceva da ombra e poi via verso
il mare verde dalle acque fredde
limpide a nuotare sino a sfinirci
Il rientro in casa era lento e triste
ci attendeva la fatica del riordino
la scelta delle camere e delle
compagne della notte Bronci pianti
Alla fine Morfeo ci avvolgeva
tra le sue morbide ali.
L’indomani La valigia delle vacanze
Il risveglio pieno di nuovi rumori
Il canto degli uccelli più melodioso
Il rumore delle onde attutiva i vocii
Nella stanza si stagliava evidente
la nostra valigia era aperta gioia
curiosità e allegria quante penne
matite colori quaderni e diversi
libricini Ognuno di noi sceglieva
i preferiti ma attendavamo
consenso dalle nostre mamme
Poi ci si lasciava e in religioso
silenzio si sfogliava il libro
si sfioravano le figure la nostra
fantasia era già in viaggio …
Il fratellino brigava con i colori
Noi scappavamo verso la nostra
ritrovata grotta segreta Ognuno
sceglieva un sasso, compagno
di lettura Volavano così le ore
Si trascrivevano impressioni
S’intesseva una storia
Così ogni pomeriggio assopite
le mamme si sgattaiolava
La nostra grotta ci attendeva
Create le storie le leggevamo
Risate critiche tutto finiva
con un premio dei papà.
Momenti unici. Dolce e
struggente è la malinconia.
Amica per sempre
L’amicizia è un sentimento
nobile. Difficile da trovare
Va curata carezzata nutrita
Nella vita pochi gli amici
Ne bastano pochi anche uno
Affinità di anime di pensieri
Basta uno sguardo.
Un affetto duale che dura nel
tempo se sincero onesto puro.
La vita spesso separa
Storie personali di famiglia
limitano i contatti e la
condivisione di eventi
dolorosi e felici. La vera
amicizia dura per sempre
resiste a tutte le avversità.
Risentire la voce incontrarsi
per caso guardarsi negli occhi
in silenzio tendere la mano
Il tempo è solo una convenzione
sociale Si riapre la porta
del cuore e tutto appare chiaro.
Un viaggio a ritroso nel tempo
Limpidi ricordi gioie condivise
Io ti ho ritrovata amica mia
del cuore. Ti ho ritrovata.
Dammi il coraggio
Dammi il coraggio di continuare
a vivere per la mia via
ad avere la forza della verità
a rispettare quella degli altri
Perché la verità non è mai una sola
Me lo hai insegnato tu.
Dammi il coraggio di ricordare
Il ricordo che ho di te da piccola
m’intenerisce.
Tu un gigante io una formichina
Eri serio nel tuo lavoro razionale
nel contempo generoso buono
Hai dovuto portare sulle spalle
e nell’animo troppi pesi
tragedie da superare.
Hai continuato per la tua strada
Mi apparivi come un soldato
invincibile indomabile.
Dammi il coraggio d’amare
Sento ancora la tua voce
Il male ti stava consumando
vaghi i ricordi gli occhi persi nel vuoto
Ti chiesi «Cosa posso fare per te?»
Con un filo di voce mi rispondesti
«Voglio amore … amore»
Un’altra lezione di vita.
Un’altra vita
Un’altra vita ora mi attende
Non più orari campanelle
Riunioni collegi consigli
Da oggi si azzera tutto
Sono in pensione.
Un altro modo di vivere il
giorno Tempi e luoghi diversi
Nuovi impegni conoscenze
scoperte. Voglia di vivere
le esperienze rinviate.
Non potrò mai dimenticare il mio
percorso di vita nella scuola
Sono stati tanti gli anni vissuti
tra le sue mura.
Tante le scuole in città diverse
Ognuna con peculiarità proprie
Ne esco con un bagaglio ricco di
conoscenze ricordi successi e
insuccessi.
La maggiore ricchezza l’ho
accumulata grazie ai ragazzi
che nel loro percorso di crescita
hanno arricchito anche il mio
animo e dato un valore
al mio lavoro. Grazie di cuore.
Il mandorlo e il suo mito
A febbraio in Sicilia ogni anno
i campi si ornano di tenui colori
di delicate e odorose macchie.
Sulla calda terra si stagliano
i mandorli in fiore alberi amati
onorati dai Greci Fillide Atamante
li rappresentano Un solo incontro
un unico sguardo e fu amore eterno
La vita la guerra li separò
Troia attendeva Atamante
Fillide attese l’amore dieci anni
Atamante non tornò
Lei disperata si lasciò morire
Atena commossa di così puro
amore la tramutò in mandorlo
Atamante colmo di dolore tornò
abbracciò l’albero e Fillide,
intenerita, ricoprì i suoi rami
di tenui fiori bianchi delicati
eleganti e profumati. Un amore
oltre ogni limite. Eterno.
In primavera rivive e rifiorisce,
nella valle dei Templi, colma di
soavi profumi, il mandorlo ricco
di candidi petali simbolo di
fragilità delicatezza e speranza
Auspicio di una natura sempre
rigogliosa e munifica.
Etna «A Muntagna»
Grandi scie di fuoco partono dai
crateri della nostra montagna.
Si stagliano verso il cielo scuro
Bagliori crepitii fiumi
illuminati di lava lapilli bombe
gas fumo polveri.
È uno spettacolo unico
stupefacente e pauroso
Tremolii borbottii accompagnano
la caduta di cenere vulcanica
Il cielo è grigio oscurato il sole
Il fiume di lava scende a valle
e fonde quello che oltrepassa.
L’uomo osserva sente
si stupisce si spaventa.
Prega chi possiede case terre
lungo il percorso inesorabile
delle rocce fuse.
I contrasti della natura
Crea dona e distrugge
Dopo un’eruzione intorno c’è
devastazione annichilimento.
Quando il vulcano si acquieta
tutto cade in un silenzio irreale
assordante. In realtà la terra
si prepara alla rinascita La natura
si rianima e ripopola di nuova
vita il creato.