Elisa Sabatelli - Poesie

Autunno

 

Benvenuto Autunno, o dovrei dire Aut Unno, o meglio: tuA Unno.

Proviamo ad analizzare…

Unno: guerriero nomade siberiano. Gli Unni sono famosi per le barbare “incursioni” contro l’impero romano nel quinto secolo.

Aut: prendere o lasciare.

Tua: è la tua occasione!

 

.e se l’autunno altro non fosse che L’OCCASIONE DI “INCURSIONE” DENTRO DI TE, QUANDO LA BELLA STAGIONE ESTIVA CESSA DI PORTARE LA SPENSIERATEZZA E LA LEGGEREZZA E SEI COSTRETTO A SPOGLIARTI DI TUTTO PER ASSOPORARE LA TUA NUDITA’? UNA BARBARA OCCASIONE PER ASSOPORARE LA TUA SIBERIA, IL TUO ESSERE PERENNEMENTE NOMADE ALLA RICERCA DI TE STESSO E, PROPRIO PER QUESTO, SCOPRIRTI UN GUERRIERO. E’ LA TUA OCCASIONE DI FOTOSINTESI CLOROFILLIANA, PRENDERE O LASCIARE?

IO PRENDO…E DI CORSA PURE!

Mi piace osservare le parole e scoprirne il senso, mi piace spogliarle del preconcetto e del loro significato scontato per poter raccogliere il messaggio di ognuna, perché le parole non vanno buttate al vento. Al vento piuttosto, buttiamo le foglie!

Buona TUA UNNO a tutti!

(Elisa Sabatelli)


L’artista

L’artista sceglie sempre la strada più difficile, altrimenti non può stupirsi e stupire. Egli non segue soluzioni e schemi preimpostati, sono suoi nemici. Egli sfida l’imponderabile e fa dell’errore un amico di avventura! Un errore compreso è come la freccia di un arco: solo tirandola indietro e guardando attraverso di essa l’artista può studiare meglio la futura direzione e raggiungere la meta. Spesso farà un passo indietro per farne due in avanti e sarà in quel momento consapevole che scaglierà la freccia. Un errore compreso è già il passo avanti di chi sa mettersi in discussione, senza se e senza ma, perché sovente sbagliare traiettoria è la via da percorrere. La consapevolezza del TEMPO e della CALMA aiuteranno l’artista a ritrovare la strada della fiducia.

Spesso si ritrova a fare i conti con l’ansia e la stanchezza che lo provocano a fare dietro front…ma non desiste! Si riposa, ma non desiste!

Egli sa che fa tutto parte del viaggio, di quel viaggio che conduce là dove nessuno mai, fino a quel momento, era arrivato. Solo armato di forza, volontà, intuito, costanza, sacrificio passione, fede e Amore scolpisce il capolavoro.

L’artista è commosso, lusingato, stupito lui per primo dell’opera…mentre il mondo esclama: “Oooooooo GENIALE!”

(Elisa Sabatelli)


 

Se non sai!

 

Se non sai dove mettere le mani…mettile sulla tua vita e falla diventare un’opera d’arte. Sei l’artista che si scolpisce, poi osservati e stupisciti…OGNI GIORNO.

Perché il mestiere si impara sulla propria pelle e non è mai pronto all’uso.

Buona guida…e mi raccomando, non correre, la fretta è nemica dell’arte!

Pronti, partenza, via!

-Dove vai? Hai dimenticato la passione! Torna indietro e vieni a recuperarla! Senza passione non c’è emozione.

 

Scegli di vivere con passione perché è la via, la vita. E’ una strada complicata, non ci sono né scorciatoie nè manuali di istruzioni e nulla è definito. Il bello è proprio qui, ti devi fidare di te stesso! Ti devi appassionare per scelta, così traccerai il cammino più bello che ci sia: IL TUO! Durante il viaggio incontrerai il deserto! Il tuo deserto.

-Piove?

-Macchè!

Non esitare, nei deserti abbi il coraggio di sopportare l’arsura andando comunque avanti, prima o poi giunge il momento della pioggia e tu sarai lì, con fiducia ad accoglierla a braccia aperte. La pioggia è la lacrima di gioia del cielo che accarezza il tuo DOLORE che si è trasformato in SOFFERENZA…e che a sua volta si è trasformato in FORZA! Resta sempre in ascolto mentre attendi la buona notizia dell’anima e semina con fiducia anche quando tutto viaggia contro. Prima o poi la posta arriva e sarai tu stesso ad avertela scritta e poi invita. La buona novella è che il tuo stesso esistere sarà la risposta, ovvero, il tuo osare, il tuo vincere e il tuo sbagliare. “A volte si vince, a volte si impara. Non si perde mai!…ma se resti fermo, beh, hai perso la tua occasione di trasformazione e la tua esistenza non diventerà essenza”.

Comincia il tuo viaggio ORA, in questo istante. Il biglietto è di sola andata e il ritorno non è previsto nella raccomandata piuttosto…mi raccomando!

(Elisa Sabatelli)


Chissà!

 

Chissà, forse, la violenza che si scatena sulle donne da parte di uomini (piccoli) è anche dovuta alla male-educazione che si apprende a scuola. Una scuola che non forma uomini e donne, piuttosto, collabora con la società ad anestetizzare “piccole” donne e “piccoli” uomini rendendoli incapaci di distinguere il rapporto di dipendenza e di attaccamento dall’Amore che invece è libertà. Vogliamo uomini adulti, responsabili e amorevoli in una società che non è affatto adulta, responsabile e amorevole, spesso né tra le mura di casa né fuori, né tra le colonne portanti del proprio credo religioso…e nemmeno a scuola. LA SCUOLA, il luogo della conoscenza per eccellenza, dovrebbe tirar fuori il meglio che c’è in ogni alunno ed, invece, lo omologa perché così è più comodo. Si fabbricano piccole donne e piccoli uomini che non conoscono affatto il loro potenziale, al punto da farli dipendere l’uno dall’altro. Guai se la donna si sveglia dall’incantesimo e rompe questo legame simbiotico!!! Costringe l’uomo a mettere in discussione la sua finta sicurezza, la sua falsa identità, e lui, tradito ancora una volta dalla società che gli ha insegnato proprio come costruire il suo castello, invece di cogliere il cambiamento della donna come occasione di trasformazione per sé stesso, la uccide. Così come la società e anche la scuola hanno fatto con lui…uccidendo la sua indole e rendendolo insicuro, incapace di stare da solo con un individuo che a tutti somiglia tranne che a sé stesso. E’ ingiustificabile, lo so! Ma se vogliamo davvero che il femminicidio cessi, allora dobbiamo tutti quanti assumerci le nostre responsabilità perché ogni uomo che uccide in verità è già lui stato ucciso da qualcun altro.

Credo non basti solo dire: Stop alla violenza sulle donne! Formulare giornate di sensibilizzazione e ricordarle l’8 marzo… mi dispiace, non basta! Cerco le cause che provocano la violenza e purtroppo anche la scuola è responsabile. Per fortuna c’è sempre l’insegnante partigiano che sa fare bene il proprio mestiere ma ce ne sono tanti altri che andrebbero portati lontano…ma proprio lontano dagli alunni. Un discorso il mio che è riferito a tutti coloro che girano intorno alla scuola fino ad arrivare ai vertici che la comandano. Tutti coloro che intralciano l’indole degli studenti per me sono da eliminare. Ovviamente è un discorso che non vale “solo” per la scuola, ma da qualche parte bisogna pur partire per smontare, rivoluzionare e bonificare. La scuola dovrebbe avere sempre lo sguardo in avanti verso la crescita per proiettare gli studenti verso la responsabilità delle proprie azioni, magari studiando un piano B di strategie per abituarli a sopportare la solitudine. Un programma formativo dove non è sufficiente sapere quando è nato o quando è morto questo o quel poeta, piuttosto, un metodo che porti l’attenzione alla difficoltà di RIMANERE DA SOLI CON SE STESSI E CON IL PROPRIO MISTERO. L’essere solo e cavarsela ugualmente senza la necessità di dipendere da qualcuno o da qualcosa. La solitudine tempra ed è la condizione necessaria per la sana evoluzione di ogni individuo. Si pensi al bruco che si ritira in solitudine quando l’istinto lo mette a conoscenza che deve abbandonare il suo involucro originario per trasformarsi in farfalla. E’ doloroso ma è l’unica strada da percorrere per crescere in consapevolezza, cioè abituare i ragazzi sin da piccoli a familiarizzare con questo travaglio senza evitarlo perché non c’è educatore più valido del dolore…Ovviamente lo stesso schema educativo dovrebbe essere usato anche fuori dal recinto scolastico perché per educare un individuo “ci vuole un intero villaggio”, a partire dal nucleo familiare. Ce né per tutti, la macchia rossa del femminicidio è solo una triste pagina accanto a tante altre drammatiche realtà (ahimè, quotidiane) che assillano ormai il libro nero di questa adolescente Italia.

Che dire per esempio della Chiesa quando predica di amare il prossimo prima ancora di insegnare l’amore per sé stessi? Come si può amare l’altro se prima non imparo a conoscere e amare me stesso adattandomi e bastandomi nella mia solitudine e nella mia miseria? Come posso riconoscere il volto dell’altro se prima non riconosco e amo il mio? Non è forse nella misura che ami te stesso che poi amerai il mondo? Né di meno ma neanche di più. Lo chiamano ego e lo considerano il colpevole, ma questa è un’altra storia. Per me, invece, è ECO. Chi impara a conoscersi responsabilmente e consapevolmente non può non riconoscersi durante l’eco. Tutto quello che si fa e che si dice ritorna centuplicato così come fa l’eco. Una parola o un gesto consapevole, frutto dell’amore di sé, innaffierà la terra, attraverserà i continenti e anche se si chiama eco, non economizzerà. Anzi!

E delle madri e dei padri ne vogliamo parlare? Auguri a tutti i genitori che scelgono di crescere i propri figli allenandoli, sin dal principio, al cammino che porta alla salvezza: IL CAMMINO VERSO SE’ STESSI. Il papà che aiuta il figlio a tagliare il cordone ombelicale è, di conseguenza, padre della società in grado di insegnare la via dell’Amore che passa inevitabilmente attraverso il distacco e lo splendore della DISOBBEDIENZA responsabile. La mamma che incoraggia il figlio e lo invita a fidarsi di sé stesso abbraccia l’intero globo che dista anni luce dal pancione ingombrante della gravidanza. L’espulsione del nascituro dal grembo materno è la promessa, lo sforzo della madre che si impegna a proiettare in avanti la creatura, senza ricacciarlo indietro nelle sue acque ormai mortali. Quindi, le madri “ingombranti” di soluzioni e raccomandazioni e i padri “latitanti” che delegano i loro compiti alle mogli lavandosene le mani, non sono graditi. Sono pregati di allontanarsi dai figli del mondo. Fanno solo danni e non contribuiscono a diminuire il male di questa sfera che forse ancora prega e spera in un cambiamento di rotta dove il timone è la consapevolezza.

(Elisa Sabatelli)


E Sì!

 

Arrendetevi a qualsiasi emozione. Qualunque essa sia, è un’emozione che vuol essere solo vissuta e riconosciuta. Se vi arrenderete e vi lascerete fluire nella vostra nudità, allora Sì, RISORGERETE. Le emozioni non chiedono altro che di essere vissute nella vostra interiorità per costruire la persona che siete destinate ad essere in nome dell’Amore, altrimenti… altrimenti fuggirete sempre e l’Amore continuerà a rincorrervi e voi fuggirete ancora, fino a quando non vi arrenderete a Lui. E Sì, è inevitabile! L’Amore vi cerca e bussa continuamente al vostro cuore, fatevi trovare, fatevi rinnovare, fatevi salvare! Arrendetevi, aprite la porta e accoglietelo… Se attraverserete la paura vi sarà dato il lusso di guardare la verità che è già scritta in voi, e allora gioirete perché qualsiasi sia la verità è sempre la risposta giusta. Non avrete bisogno di sceglierla, è già vostra da sempre! Bisogna raggiungerla però. Piuttosto la scelta è quella di decidere se affrontare il buio oppure no…e qui non prendiamoci in giro, solo i coraggiosi lo fanno! Ovvero, coloro che decidono di vivere e non di sopravvivere, ovvero coloro che non si arrendono e che sono qui per salvarsi in nome dell’Amore. Arrendetevi, aprite la porta e accoglietelo… Scoprirete che fuggivate da voi stessi e dall’Amore che l’Energia Divina ha collocato in voi ed è solo per voi, non dovete dividerlo con nessuno. Piuttosto, sono le trasformazioni che l’Amore adopererà in voi che magnificamente, attraverso di voi, giungeranno al mondo e verranno distribuite. La sorpresa sarà immensa e potrete nutrirvi di Lui. Se avete paura siete già in cammino, se state fuggendo siete già in cammino, se state tremando siete già in cammino, se vi sentite morire…(qui mi fermo perché il momento è solo vostro e a nessuno è dato di vedere se non a voi. Solo allora sarà una BUONA PASQUA, UNA BUONA RINASCITA PERCHE’ TI AMARAI).


Il mio fuoco!

 

Dicono che gli opposti si attraggono… e brivido fu! Quando il contrasto viaggia verso l’unisono tutto si completa, ghiaccio e fuoco lo sanno: Il ghiaccio si lasciò sciogliere dal calore inteso e fiammeggiante del fuoco e il fuoco si lasciò spegnere dal candore cristallino del ghiaccio divenuto acqua. L’estasi si raccolse in un’ampolla e pian piano evaporò! Soffio di anime diventò! Entrambi vivi, l’uno non annulla l’altro, semmai L’UNO NELL’ATRO per completare la vita che affonda le sue radici nei contrasti e nelle diversità… e zampillo rovente fu!

Un messaggio d’amore che il mio fuoco sussurra quando a notte fonda io e lui ci facciamo compagnia. Un po’ come l’amore…né troppo vicini né troppo lontani ma abbastanza quanto basta per arrossire. Non ho bisogno di altro. Sono quei tre centimetri che separano un tronco dall’altro a catturare la mia attenzione. La giusta distanza che alimenta il calore rosso della passione, un passo lento che arde e non brucia, quasi a dire: “Alimentami con la fiducia!”. Un caldo attrito che coccola e innamora! – “Hai vinto! Rimarrò a farti compagnia fino a quando un centimetro in più ti consumerà, ti spegnerà e ti porterà via …e sarai la cenere di casa mia!”. Crespita e bisbiglia davanti ai miei occhi questa sublime metamorfosi! Una calda celebrazione che pian piano trasfigura e attende seducente il mio saluto!

Sotto la cenere, in silenzio, sono custoditi i carboni ancora ardenti. Sono le mie emozioni e mi parlano: “Accettale tutte le emozioni che ti attraversano, qualunque esse siano! Lascia un soffio di spazio tra di loro, distinguile, riconoscile, vivile. Sono tue! Amale! …e alimentati continuamente, altrimenti ti spegnerai! Il calore più non avrai e un cuore freddo erediterai. Ogni emozione serve a farti ardere, quindi: NON FARTI BRUCIARE EVITANDOLE!”

Vi auguro il silenzio affinchè possiate davvero sentire il gran rumore! Il rumore silenzioso dell’Amore che ci sceglie e che ci scioglie. E allora, donna e uomo, SILENZIO! Perché chi parla poco ha gli occhi che fanno un casino tremendo! Il vostro Universo lo riconoscerete; arriverà in punta di piedi, vi catturerà e vi ammalierà con le sue fiamme seducenti. State all’erta perché usa il silenziatore!

(Elisa Sabatelli)


Ma Sì…!

 

Quando il Sole incontra la Luna la magia si tinge di Rosa e di Azzurro.

Rosa e Azzurro sono i loro figli che giocano a nascondino tra un ramo e l’altro, baciati da un soffio di vento!

Ed il sole dice alla luna: Già te ne vai?

La luna risponde: MONTO-TRA mezz’ora, abbi cura dei nostri figli, vi bacerò di nuovo domani all’alba!

E’ lo spettacolo delle ore 17,00 ma lo conoscono bene anche le ore 6,00.

Sono i momenti più intensi della giornata, al tramonto, alle ore 17,00 il sole si infuoca e lotta perché non vuole morire. Vorrebbe intrattenersi più a lungo con la sua amata luna, ma deve cederle il passo, deve perderla, e allora dà il meglio di sé. Cerca di conquistarla con i suoi colori intensi e con il suo abbraccio potente, arrossisce e coglie l’attimo per darle appuntamento all’alba, alle ore 6,00 per un altro effimero ma profondo bacio!

Sono pennellate dell’Artista Assoluto che da millenni si cambia d’abito continuamente regalandoci sfilate eterne e, attraverso l’Alba e il Tramonto, partorisce Rosa e Azzurro, figli desiderati fin dal principio, quando dal buio…luce fu! Il suo è un armadio infinito, a costo zero, basta alzare gli occhi al cielo per ammirare collezioni intramontabili dalle sconfinate sfumature e da un momento all’altro…stop, tutto finisce!

Il segreto è saper PERDERE. Ogni giorno lo perdiamo attraverso il tramonto, ma sarà il buio della notte a fecondare la fiducia della nuova alba in cerca dell’amore, in cerca della vita. La meta è l’Amore che crede totalmente nell’oscurità e se ne serve per metterci alla prova. Invochiamo aiuto quando rimaniamo soli, confusi e spaventati, quando le acque della situazione che stiamo vivendo si intorpidiscono e allora cominciamo a scalciare come fa un bimbo quando deve abbandonare il grembo materno. Condizione ideale affinchè l’Assoluta presenza, soccorrendoci, nutre e illumina anche le tenebre favorendo la nostra rinascita e inaugurando il nuovo giorno. L’Amore che non teme nulla lo trovi nel silenzio e allora scopri che l’Amore di serie A non ha nulla da perdere, mai! Esso non chiede di possedere nulla perché possiede già tutto!

L’Amore sa che per affermare in ogni istante la vita, deve perderla!

(Elisa Sabatelli)


Nuvole

Tutto il mondo in una nuvola! Le nuvole sì che se lo girano il mondo prendendosi gioco del led del cielo. Il sole, infatti, sorge e tramonta sempre nello stesso posto ma è la libera schiuma del cielo che decide se spegnerlo, nasconderlo o lasciarlo acceso. Il soffio del vento, però, vince sulle nuvole costrette a piegarsi e a scompigliarsi in base al suo respiro…ed io all’ombra di un ciliegio mi godo la battaglia!

A turno vincono tutti, anche noi. Vinciamo perché facciamo parte di questo miracolo quotidiano e a rotazione siamo nuvola, sole, vento…respiro! Quindi UNIVERSO, gli UNI VERSO gli altri, spesso contro ma solo per andare incontro, e, di volta in volta vince la CONOSCENZA.

e mentre sulla terra tutti corrono

nel cielo le nuvole semplicemente scorrono.

Il loro passo è lento

ed il cielo è sempre contento

di ospitare queste nuvole dal gran portento.

Son seduta a distanza

a godermi questa danza

con sei delfini nel cielo che si riempiono di fragranza.

Fra un minuto il tuffo sarà svanito,

c’è il tramonto che saluta il giorno ormai finito

e cede il passo all’ombra di un dipinto scolpito!

Il buio spegnerà questo atto

coprendo anche le nuvole, ma con il solito patto:

la promessa che l’indomani un nuovo giorno sarà fatto!

(Elisa Sabatelli)


Questo è un mio articolo apparso sul mensile “Porta Grande” del mio paese Cisternino e a cui sono particolarmente affezionata)

KAMA – KARMA – CALMA

ORYS FEST CISTERNINO

ORYS FEST (Organization in Resource of Yoga & Science)…tre giorni di conferenze, seminari, trattamenti olistici e vari appuntamenti spirituali al “Giardino di Kama” e non solo. Cisternino, infatti, durante le giornate del 29, 30 aprile e del 1 maggio 2017 è stata protagonista di questo formidabile evento che ha interessato tutta la Puglia alla ricerca del benessere tra scienza e spiritualità. La nostra bella Cisternino e, soprattutto, la Valle d’Itria, dove risiede il Giardino di Kama, sono state mete di illustri maestri di yoga e relatori di fama internazionale che hanno portato l’attenzione all’armonia tra lo spirito, la mente ed il corpo attraverso la meditazione e la cura del Sè. Quale migliore scenario poteva fare da sfondo per diffondere questo difficile esercizio quotidiano di armonia, se non Cisternino con la sua Valle ? Cisternino è ritenuta una Terra magica e di grande afflusso spirituale anche per la presenza del famoso Ashram di Babaji fondato da Lisetta Carmi in una Valle di accoglienza aperta alla conoscenza e alla condivisione, insomma, una “Dolce Bellezza” dove la spiritualità incontra la natura. Ma che succede quando l’armonia tra spirito, mente e corpo viene a mancare? Succede che il ben-essere si trasforma in mal-essere e sono guai. Il nostro corpo quando è sovraccarico e accellerato comincia a mandarci dei segnali che, se non vengono percepiti in tempo, possono degenerare in vari disturbi di natura fisica, psicosomatica e, in molti casi, possono condurci alla depressione…al non Sé. La società, così com’è strutturata oggi, non ci aiuta ad avvicinarci al nostro mistero, anzi, fa di tutto per spersonalizzarci, così da raggiungere in sordina l’obiettivo dell’omologazione. E’ più facile tenere a bada un popolo di omologati spersonalizzati e, quindi, “malati”, piuttosto che un popolo libero capace di scegliere in assoluta consapevolezza ciò che è bene da ciò che è male. Siamo vittime di una società che ci vuole dormienti, ma dobbiamo ammettere di esserne anche i complici, il più delle volte in buona fede, ma sempre complici. Non solo, diventiamo anche schiavi bisognosi di qualcuno che ci dica cosa dobbiamo fare e incapaci di cavarcela da soli, incapaci di STARE DA SOLI CON NOI STESSI, perché è un esercizio che richiede tempo, dedizione e fatica…e noi tempo non ne abbiamo impegnati a correre dietro alle cose vane, pronti a contare i “Mi piace” in Facebook o Instagram, pronti a schiantarci piuttosto che a svegliarci. Che amarezza di fronte a questa cruda realtà! E’ anche vero, però, che negli ultimi anni la cultura tendenzialmente materialistica occidentale è sempre più incuriosita dalla cultura orientale volta più alla cura dello spirito, in fondo l’una non esclude l’altra se gestite entrambe al meglio per raggiungere l’equilibrio di una migliore qualità della vita. Ecco, quindi, l’importanza di questo meeting internazionale di Orys dove sono state riportate testimonianze spirituali e sollevati temi che si sforzano di svegliare le persone per vedere le cose come veramente sono e agire in nome dell’Amore. Una Verità che va riscoperta ogni giorno facendosi carico del nuovo, del rischio, del cambiamento inevitabile delle cose, per non permettere a nessuno di seppellirci anzitempo. Là dove la scienza raggiunge il suo limite, c’è sempre l’anima che si nutre di conoscenza, di quella intelligenza emotiva capace di abbandonarsi al proprio fluire per entrare nel “senso” di ogni cosa, ovvero nel proprio senso alla riscoperta dei propri talenti . L’essere umano diventa un altare, un tempio che si fa carne per condividere il proprio mistero con gli altri. Sarà forse questo il vero significato della parola UNIVERSO? Andare gli UNI-VERSO gli altri. Siamo un tutt’uno con il cosmo e viviamo tutti “avallati” ( Valle d’Itria, forse non è un caso) gli uni CON gli altri, e non CONTRO gli altri. Le emozioni rappresentano l’essenza della vita, il difficile è saperle vivere e apprezzare quando emergono forti dal cuore e dall’anima, ma ancora più importante è poterle donare in piena armonia a questo UNIVERSO. Ritornando al titolo: Kama significa Amore. Karma indica il frutto delle azioni compiute da ogni essere umano che plasma il proprio “destino”. Calma. La calma è il segreto per procedere adeguatamente agendo in consapevolezza imitando la natura che assapora, in pienezza e senza fretta, tutte le sfumature della trasformazione. Passi lenti ma decisi per agire e non re-agire….lo scatto alla risposta lo lasciamo a tutti coloro che non vogliono scendere dalla giostra di Pinocchio! Hari Om Tat Sat Namastè!

(Elisa Sabatelli)


Buttati…e spunteranno le ali!

 

DICO A TE!” Sì a te: Buttati!

Tu buttati e non aver paura, tanto poi ci pensa il vento, soprattutto quello contrario,

a spiegarti le ali e a farti rimanere a mezz’aria.

Contemplerai tanti panorami che troppo in alto non vedresti,

imparerai a sbattere le ali per non schiantarti quando volerai troppo basso.

-Ricorda: “L’equilibrio sta nel mezzo!”

e se sei stanco, non esitare a fermare il volo.

Vai giù in picchiata, ma ricordati che è meglio arrivare in piedi.

-E Ora?

Ora riposati e continua a sognare, un nuovo volo ti attende.

Mio caro uccellino a cui avevano fatto credere

che non poteva volare!

che non poteva saltellare!

che non poteva essere uccello, perchè le ali eran venuti a rubare !

Che menzogna!

Grande fu la notizia quando le ali spezzate spuntarono forti dal buco della ferita!

E attraverso il dolore conobbero la vita!

 

Non siamo un po’ anche noi come questo uccellino? Crediamo di non poter affrontare un volo solo perché non ci hanno insegnato che possiamo fidarci delle nostre capacità, delle nostre intuizioni, dei nostri sogni, dei nostri errori…delle nostre ali. Anzi, forse, ci hanno fatto credere che le nostre ali non sono abbastanza forti e, nei casi più assurdi, ci hanno indotto a pensare di non averle affatto le ali. A quanti di noi le hanno spezzate costringendoci a viaggiare ingabbiati, spinti da convinzioni che hanno intrappolato il nostro potere pensante ed esecutivo e, quindi, costretti a giacere impossibilitati su una barella mentale.

Fino a quando un bel giorno la vita ti richiama all’appello e ti costringe a rischiare, ti costringe a buttarti giù dal nido e ti spinge con tutta la barella mentale. E’ il momento peggiore della tua vita che, in un battito d’ali, si trasforma nel migliore. Scuoti energicamente te stesso e come per magia il tuo potenziale emerge. Ti scopri in grado di volare ed è proprio il caso di dire: VOLERE VOLARE E’ IL GRANDE POTERE! PIU’ FORTE E’ IL VOLERE PIU’ ALTO E’ IL VOLO.

Il vero miracolo, però, lo compie il verbo: PROVARE.

(Elisa Sabatelli)