Elisa Terziroli - Poesie e Racconti

DIDO, DODI E IL GRANDE DESIDERIO

 

C’erano una volta Dido e Dodi, due fanciulli che decisero di vivere insieme tutta la vita, ma ben presto si sentirono inutili e soli e cercarono qualcuno che facesse loro compagnia.

Nacque l’immenso desiderio di avere un bimbo.

Divennero così agricoltori e contadini: seminarono la terra, la innaffiarono e la curarono, ma dopo mesi di fatica a far crescere la verdura non trovarono nulla sotto il cavolo da loro cresciuto.

Non si scoraggiarono e decisero di diventare animalisti; curarono delle uova d’uccello da dove nacque la loro più bella cicogna che un giorno partì per la stagione fredda; la aspettarono per mesi, ma quando tornò non aveva nulla e nessuno nel becco.

Allora si rattristarono e decisero di chiedere aiuto al Destino, illuminando le loro menti.

Pregarono per il loro grande desiderio e come per miracolo non furono più soli. Solo l’Amore di Destino permette la felicità dell’uomo… 1997.



LA MONTAGNA

 

Ecco, ad un certo punto dalla spiaggia vedi la vetta della montagna all’oizzonte, col cucuzzolo colmo di neve iluminata dal sole e il tuo cuore comincia a pulsare, a farsi sentire e tu ad ascoltarlo. Nasce un pensiero, un desiderio, un sogno da realizzare: assaggiare, toccare, bere quella neve. Ti alzi e in una sacca “senza fondo” metti tutto ciò che hai vissuto e avuto fino a questo momento, senza dimenticare nulla: vestiti, quadri, sedie, foto, fiori, tutto ciò che ti viene in mente e parti, e vai, e cammini, incontri gente, animali, cose; vivi nuove e inaspettate esperienze e continui a camminare verso la vetta che si avvicina sempre di più. Comincia il sentiero per arrivare alla cima e tu cominci a sentire la stanchezza: le gambe iniziano a fare male e la vista si offusca un pò, la sacca pesa e decidi di fermarti e di riposare. Prima di ripartire svuoti un pò la sacca e lasci sul ciglio del sentiero parte di ciò che hai utilizzato e vissuto nella vita, ma che ora non ti serve, ti rallenta, ti affatica. Riprendi il tuo cammino con coraggio perchè il tuo desiderioè forte. La vetta ti guarda, ti aspetta. La fatica si fa ancora sentire, ti fermi e svuoti ancora un poco la sacca di ciò che, pensandoci bene, puoi farne a meno. Ancora un pezzo di strada e per la terza volta non ce la fai più e prendi una decisione: lascio tutto. Nello svuotare il sacco ti accorgi che sul fondo, sommerso e nascosto da tutto il resto, c’è un sacchetto del quale ti eri scordato nel pensare a tutte le altre cose. Aprendolo scopri che all’interno c’è cibo e c’è acqua, cioè la forza di arrivare in cima,di realizzare il tuo desiderio, di raggiungere il tuo scopo. Arrivato in vetta, non solo assapori il gusto della soffice e candida neve, ma anche la belle zza del panorama a valle e quella dell’orizzonte , molto più di quel che potessi immaginare. Così è la vita: ascolti, guardi, gusti ciò che vivi e che incontri, poi cresci e giorno dopo giorno scegli tra le tue esperienze cosa è bene per il tuo vivere e cosa no, fino a scoprire che ciò che ti serve è innanzitutto il tuo cuore, nel quale vive l’anima, con tutto il suo sapere, le sue esperienze, con tutto il suo vivere; il tuo cuore che, attaccato al Destino, pulsa, vive e ti fa vivere più di quel che t’aspetti; vive e tu vivi più di ogni tua buona immaginazione e pensiero.


 

Breve storia nata in una notte insonne e pensierosa. Ecco, ad un certo punto, dalla spiaggia vedi la vetta della montagna colma di neve, illuminata dal sole e il tuo cuore comincia a pulsare, a farsi sentire e tu ad ascoltarlo. Nasce un pensiero, un desiderio, un sogno da realizzare: toccare, assaggiare, bere, quella neve. Ti alzi e in una sacca “senza fondo” metti tutto ciò che hai vissuto e avuto fino a quel momento, senza dimenticare nulla, perchè, magari, ti può servire: vestiti, quadri, foto, fiori, tutto ciò che ti viene in mente e parti…e vai…e cammini, incontri gente, animali, cose. Vivi nuove e inaspettate esperienze e continui a camminare verso la vetta che si avvicina sempre di più. Comincia il sentiero per arrivare alla cima e cominci a sentire la stanchezza: le gambe iniziano a far male e la vista si offusca un pò, la sacca pesa e decidi di fermarti a riposare. Prima di ripartire svuoti un pò la sacca e lasci sul ciglio del sentiero parte del tuo vissuto il cui ricordo porti nel cuore, ma che ora non ti serve, ti rallenta, ti affatica. Riprendi il tuo cammino con coraggio perchè il tuo desiderio è forte. La vetta ti guarda, ti aspetta. La fatica si fa ancora sentire, ti fermi e svuoti ancora un poco la sacca di ciò di cui, pensandoci bene, puoi farne a meno. Ancora un pezzo di strada e per la terza volta non ce la fai più e prendi una decisione: lasci tutto. Nello svuotare la sacca ti accorgi che sul fondo c’è un sacchetto del quale ti eri completamente dimenticato perchè sommerso da tutte le altre cose. Aprendolo, scopri che all’interno ci sono cibo e acqua, cioè la forza di arrivare fino alla cima, di realizzare il tuo desiderio, di raggiungere il tuo scopo. Arrivato in vetta, non solo assapori il gusto della soffice e candida neve, ma anche la bellezza del panorama a valle e all’orizzonte; molto più di quel che potessi immaginare. Così è la vita: ascolti, guardi, gusti ciò che vivi e che incontri, poi cresci e giorno dopo giorno scegli cosa è per il bene del tuo vivere e cosa no, fino a scoprire che ciò che ti serve è innanzitutto il tuo cuore, nel quale vive la tua anima, con tutto il suo sapere, le sue esperienze, con tutto il suo vivere; il tuo cuore che ti permette di vivere perchè, pulsa, vive e ti fa vivere molto più delle tue aspettative… 2020. 



MI FERMO PER TE

 

io: ho deciso di fermarmi!

tu: tu?

io: si, io!

tu: ma hai solo 42 anni!

io: si, lo so!

tu: ma hai ancora tutta una vita davanti!

io: si, lo so!

tu: perchè vuoi smettere di lottare?

io: è proprio adesso che comincio a farlo! finora sono riuscita a fare ciò che volevo, magari a volte con fatica, ma a fare ciò che volevo: tutte le volte che sono “caduta” ho fatto di tutto per rialzarmi cercando sempre di sorridere perchè ero felice di tutto ciò che mi veniva dato, nonostante tutto…sono sempre riuscita a fare in modo che il mio corpo ascoltasse me…

tu: ???

io: è giunto il momento che, faticosamente e coraggiosamente, io inizi ad ascoltare lui che mi sta implorando di fermarmi…adesso inizio a lottare perchè devo fare qualcosa che non ho mai fatto, che non è nella mia natura: fermarmi…il mio fisico non ce la fa più, la mia mente lo segue…non voglio spegnere la mia anima, quindi fermo il corpo e su di lei concentro le mie uniche forze…viva la vita, sempre, umilmente, dandole il mio sorriso, sempre, ancora… 2020.


 

QUANDO UN FIGLIO METTE LE SCARPE

 

All’inizio è solo un battito, eppure in esso c’è già il tuo tutto. Pian piano prendi forma, la tua forma, quella giusta per affrontare la tua vita. Poi il tuo pianto: la tua prima domanda che trova risposta nell’amorevole abbraccio della tua mamma. Lei, proprio lei, quella donna che farà di tutto per non toglierti gli occhi di dosso mentre ti ascolta raccontare le tue prime sillabe e ti guarda muovere i primi passi, quei passi che un domani ti faranno correre. Passi non solo del corpo, ma soprattutto del cuore: un passo, un battito, una vita. Mio figlio, che ho lavato, vestito, nutrito, che aiuto a crescere; quel figlio per il quale rido e piango, gioisco e soffro, sin dal primo momento; mio figlio. E’ così ora e sarà così finchè avrò fiato mentre con amore ti guardo che infili le scarpe, mi baci in fronte e con un saluto varchi la porta e ti incammini verso la tua vita. Tu, figlio mio, proprio tu che, mentre con amore ti guardo andare incontro alla tua vita, scopro che, sebbene nato da me e cresciuto con me, non sei mai stato innanzitutto mio…2020.


 

FUOCHI D’ARTIFICIO: mi sembra di essere uno spettacolo pirotecnico; la mia vita come uno spettacolo pirotecnico. Dal silenzio uno scoppiettio qua e là, poi un gioco alternato di suoni e colori fino al gran finale dove anche il mio corpo si riempie di suoni e colori, quasi senza darmi il tempo di distinguerli, l’applauso di chi guarda e ascolta, di chi si è accorto di me, del bello che c’è in me e infine il silenzio profondo. Nulla se nessuno avesse acceso la fiamma per innescare lo spettacolo. A che punto sono? Forse lo so…2020. 


 OMBRE

 

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Nascosta nell’ombra

che la luce non mi veda

non illumini il mio volto

che pur guarda attento

lontano dagli sguardi

lontano dalle voci

seppur l’orecchio è teso.

 

Nascosta nell’ombra

grata della luce che la crea.


 

PRESEPE CON SCOTC DI CARTA

 

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MANDALA CON PIROGRAFO

 

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