Emanuele Giubilei - Poesie

IL CIECO AL CALAR DEL SOLE

Un pensiero se ne sta vagabondo dinnanzi ad un tramonto,
lo osserva e tace.
Ascolta il profumo del sole
il tormento del vento
e l’amore delle nuvole.

Un pensiero chiude per un attimo gli occhi
dai quali vede solamente nero buio anche quando aperti.
Riesce a percepire il fruscio degli sguardi
le risate contornate da rabbia
gli sguardi invadenti delle persone coi sentimenti incoerenti.

Il cieco ha il cuore più grande
del silenzio che copre le sue giornate
e del buio che devasta la sua anima ma nella quale trova
il colore l’odore e l’amore della vita.


 

LA DEPRESSIONE COLORATA DI NIENTE

Accendo un quadrato con programmi colorati
la ascolto ma non trovo nulla fuorché liti e passatempi spenti.
Il segnale della verità non coincide con la frequenza della vita
e tutto ad un tratto spegniamo le parole ed ascoltiamo il cuore.

Osserviamo la finestra dalla quale si intravede la verità del cielo
pensiamo al fatto che non ci vediamo da tempo riflessi allo specchio
dove l’anima nostra rimane perfetta nel tempo.

Uno sbadiglio ci distrae dalla vita
mentre un gatto miagola la voglia d’amore che manca al respiro.

In un salone fatto di niente mi seggo laddove tutto è iniziato
riaccendo quell’immancabile nero quadrato e ricomincio la noia
alla ricerca della fama perduta
che trovo sul 5 sul 6 e su la 7.

Il tempo passa veloce tra pianti e ricordi
mentre si osserva una banconota umana parlare con il microfono in mano
e tutto d’un tratto il buio richiama il sole
per portare nei cuori la cena ed il sonno.

La giornata finisce lì dove tutto ebbe inizio
su quel divano coperto di malinconia
che ritrovo addormentata in una canzone
su un canale dove la musica addormenta il dolore.


 

LA GUERRA E LA SABBIA

Esplodono pallottole di cattivi pensieri
e rimbombano nelle orecchie di chi era bambino fin ieri.

Tutt’attorno silenzio, fumo e vento.

Due occhi scuri piangono vergogna mentre tutt’attorno è solo ombra,
solo rabbia sfociata in una guerra violenta
fatta di sabbia e che gli animi tormenta.


 

LA RABBIA

Sento un peso al petto che equivale al nero
potrebbe esser strano per chi légge
ma il cielo sa cosa dentro il fuoco detta lègge.

Un cielo non potrà mai esser colorato di argento
per chi dentro sente un fuoco ardente di tormento.

Il petto scoppia sotto ai colpi della luna
che recano danno ai tuoi pensieri
che tenevi racchiusi in una gabbia priva di amore
ma solo di eterno dolore.

L’emozione inespressa
Forse un giorno il cielo cambierà colore
ed io diverrò pura emozione.
Lasciare il rumore dei pensieri nascosti dietro ad una nuvola
attrarre solo l’abbagliare del futuro nei miei occhi
che ora son solo pieni di ruvido turbamento.

Il fumo del mio cuore emette suoni contrastanti
che spesso portano il destino a fare a pugni col sorriso.

Salverai un giorno il colore delle stelle a te care e ingombranti
riderai forse con il tuo vecchio amico impreziosito di noia
quando al calar del sole abbraccerai il cuscino a te più vicino.

Quando un pensiero tace si tramuta in rumore
ed il cuore esplode
lasciano colore solo in una inespressa emozione.


 

L’OROLOGIO SPENTO

Un orologio tace.
Le lancette sudano vergogna
mentre i numeri cadono perdendo tempo.

Un orologio scarico ferma il vento
e tutt’attorno, silenzio.

Il numero si sente spaesato
senza lancetta che muove quell’attimo di momento
il destino cosa porterà a compimento?


 

SCRIVO PER RICORDARE

Scrivo per ascoltare il rumore che è in me
per approfondire l’amore che nel cielo non c’è.
Scrivo per amare l’amore e scavare un fosso nel cuore
dove luce brillante penetri e ombre veraci affondino.

Scrivo per far piangere il destino avverso
ricordare al mondo che qualcuno può esser diverso.

Utilizzare parole come lame affilate
per tagliar fiori curati col male.

Amo il profumo dell’inverno gelato
perché sussurra al cielo
ed incanta un pensiero addormentato.


L’OROLOGIO SPENTO

Un orologio tace.
Le lancette sudano vergogna
mentre i numeri cadono perdendo tempo.

Un orologio scarico ferma il vento
e tutt’attorno, silenzio.

Il numero si sente spaesato
senza lancetta che muove quell’attimo di momento
il destino cosa porterà a compimento?


 

TRA UNA PIUMA ED UN SOGNO COLATO

Oggi penso al futuro con un sorriso colorato
in questi giorni di inferno disumano
che colloca il mio cuore tra una piuma ed un sogno colato.

Sussurrano le voci del mio ego
che cantano parole incomprensibili
là dove tutto tace ed acconsente.

Nel cuor mio vedo solo fumo nero
che accompagna un incubo verso l’altare
dove in matrimonio si dirigono il verbo e il calar del sole.

Vorrei poter dire di esser riuscito nell’intento di cancellare il mare
l’odore del destino
ed il marcio che trovo nel cielo stellato
che spesso nasconde e confonde un sentimento maltrattato.

Ascolto la pioggia dentro al mio pensiero
dove tutto appare meno attento ma completo
meno sicuro ma concreto di voglia,
di amore
che trovo nelle righe di un battito cardiaco
dove il rumore è il colore
ed il silenzio il dolore.


 

LA RABBIA

Sento un peso al petto che equivale al nero
potrebbe esser strano per chi légge
ma il cielo sa cosa dentro il fuoco detta lègge.

Un cielo non potrà mai esser colorato di argento
per chi dentro sente un fuoco ardente di tormento.

Il petto scoppia sotto ai colpi della luna
che recano danno ai tuoi pensieri
che tenevi racchiusi in una gabbia priva di amore
ma solo di eterno dolore.