Emiliana Frassati - Poesie

AL TRAMONTO

 

La speranza è la forza

che non si arrende mai

in questa vita che ha sapore

un po’ di assenzio e un po’ di miele.

Talvolta cerco

tracce del tuo calamaio

nel libro della memoria,

e mi confronto con lo specchio

che mi tende una mano

di pietoso perdono.

L’amore è una farfalla

che si è posata sul mio fiore,

è chiaro fuoco

che colma i limpidi spazi,

e in questo tempo,

come un maturo melograno,

canto la mia raccolta…

Poiché i panni strappati

durante gli anni verdi

si riparano al tramonto.


 

L’ULTIMO SOLE

 

Sono nata con il fuoco in grembo,

vita trascorsa mezza lama

e mezza seta.

Ora pensieri roventi

che galoppavano

come cavalli selvaggi

in una sconfinata prateria,

ora persa in un’orgia di stelle

nell’alfabeto dell’amore,

sempre alla ricerca

di una casa senza indirizzo.

Occhi di terra e rossi capelli,

ho cercato di vestire

di leggerezza scalza

i miei anni di giovinezza,

senza riuscire mai a tenere

la mappa al vento,

rotolando a volte

in baratri profondi,

da cui risalivo malconcia

con ferite di sangue

della mia uva immatura.

Nella disperazione smisurata

ho bevuto dal calice amaro,

spremendo l’ultima goccia

di speranza…

E ho compreso

che dovevo fare in fretta

a vivere,

prima del tramonto

del mio ultimo sole.


 

LA POESIA

 

La poesia mi vibra nel cuore,

la sento esplodere dentro

come un fuoco d’artificio

quando m’incanto ad un’alba dorata,

ad un purpureo tramonto,

ad un battito di stella.

Mi scoppia davanti ad un cielo

macchiato di cirri bianchi

mentre li vedo sciogliersi nel vento

tra uno stormo di uccelli migranti.

Mi punge dolcemente l’anima

come una mora di selva,

e il foglio bianco diventa

nuova terra da scoprire,

le parole sono petali di fiori

che cadono dalla mia mano

per diventare adagio

messaggi di speranza..

E su quel foglio si manifesta

la parte migliore di me.


 

BATTITI DI VITE ANTICHE

 

Ti guardo quando dormi,

mentre un raggio di luna

cade di sghembo sul davanzale.

Nella penombra della stanza

le folte ciglia brune tremano

come piccole ali di farfalla.

Vorrei essere nel tuo sogno,

nell’amorosa quiete delle tue braccia

e dividere con te i segreti più reconditi,

giù, fino all’abisso dell’anima.

Già ti cercai nelle stelle

quando fanciulla anelavo

alla volta lontana,

e in lontananza

splendevi in un pensiero.

Battiti di vite antiche,

che nell’ansia tesa del tuo amore,

ti chiamarono dal cuore profondo.

Canto questo nuovo tempo

che racchiude tutto l’universo…

Forse sono nata per te

prima che il mondo fosse.


 

 NOI CHE GUARDIAMO ALLA LUCE

 

Noi che guardiamo alla luce

siamo come fiori di campo

che affidano i pollini al vento

perché li sparga nei giardini del mondo,

accarezzando i silenzi

dove canta l’anima..

E i macigni cadono

dalle nostre spalle

quando l’alba chiara

rinchiude le ombre della notte.

Noi che guardiamo alla luce

appendiamo alla volta del cielo

il nostro calice amaro

perchè l’energia d’amore

ne stilli miele di speranza,

colmandolo di spicchi di verità.

Noi che guardiamo alla luce

facciamo i nidi sotto il tetto del cielo,

là dove le crepe del cuore

si fanno travi per reggere

il peso gravoso della vita.


 

L’ETERNO SILENZIO

 

Non temo le bufere,

né il fragore degli uragani,

non paventa il mio cuore

la meridiana che segna le ore

di questo tempo fuggente,

e so che un giorno andrò via

senza fare rumore.

Come faro nella notte

reggo in mano la lanterna

che mantiene accesi i sogni

di arcobaleni caduti accanto

ai tesori da scoprire.

La vita è incanto che fugge

come un raggio di luna

alla finestra,

e quando scenderò

dal palcoscenico

sarò polvere nel vento,

là dove il rumore del mondo

diventa eterno silenzio.


 

Fugge il tempo

e ci ruba

l’oro e l’ebano dei capelli.

Laborioso ara piccoli solchi

su volti di pesca

e pian piano

si porta via nel suo bagaglio

i ricordi della nostra vita.

Ma l’amore vero, quello no…

L’amore vero

appartiene all’anima,

e sempre

ne gusteremo il sapore,

ne annuseremo il profumo,

ne udiremo la musica,

ne sentiremo il calore…

E ne vedremo la luce,

che come vampa di fuoco

sprizzera’ scintille

negli occhi ormai spenti.

 

(L’AMORE VERO)


 

 

PER NON FARMI PIÙ MALE

 

Mi ubriacavi di parole

mentre Narciso ti specchiavi

nei miei piccoli laghi di sale,

ma erano versi di un poeta maledetto.

Serpi le tue carezze

che strisciavano nel fango

dell’ipocrisia

e svellevano le mie radici,

le mie candide ali

tarpate nella tua gabbia d’oro.

Spade d’indifferenza

mi piegavano i ginocchi,

e mi ferivo ogni giorno

raccattando I cocci

della lampada smarrita

nei sentieri oscuri

di una scelta sbagliata.

Ho bruciato insieme al ciocco

la croce di piombo

nell’aurora del mio sole,

e sulla bara della fragilità

danzo adesso in punta di piedi…

Adagio… Per non farmi più male.


 

 HO PERDUTO

 

Picchia curioso

un raggio di luna piena

sul vetro appannato,

e si insinua tra le tendine rosa.

Seguo con lo sguardo vuoto

una scintilla del camino

che si libra tra le volute di fumo,

e sento tutta la solitudine

del mondo.

Ora che la tua orma

non sarà binario per il treno

della mia vita,

è amaro il sale

che le labbra bevono,

e ancora il tuo profilo

s’incide sul muro

nella penombra della stanza.

Fuori sibila il vento gelido,

ed è un concerto

sommesso di sonagliere

nello sbadiglio dell’universo.

Lacrima il cuore,

singhiozza il respiro dell’anima

alla luce fioca di una candela…

Stanotte il mio cielo

ha perduto una stella.


 

HO PERDUTO

 

Picchia curioso

un raggio di luna piena

sul vetro appannato,

e si insinua tra le tendine rosa.

Seguo con lo sguardo vuoto

una scintilla del camino

che si libra tra le volute di fumo,

e sento tutta la solitudine

del mondo.

Ora che la tua orma

non sarà binario per il treno

della mia vita,

è amaro il sale

che le labbra bevono,

e ancora il tuo profilo

s’incide sul muro

nella penombra della stanza.

Fuori sibila il vento gelido,

ed è un concerto

sommesso di sonagliere

nello sbadiglio dell’universo.

Lacrima il cuore,

singhiozza il respiro dell’anima

alla luce fioca di una candela…

Stanotte il mio cielo

ha perduto una stella.