Preghiera
Sophia,
Somma e Saggia,
invadi la mia mente,
rendila aperta,
tieni lontane le tenebre
dell’Ignoranza,
nutrite dalla Paura.
Non farmi temere il caos,
non farmi desiderare la quiete
dell’ordinario.
Ti prego,
aiutami
nel mio intento,
ed alimenta il mio spirito,
affinché possa aiutare
a sconfiggere la Suprema Nemica
che troppe volte si è messa
la maschera di Dio
aiutando alcuni
ad addomesticare
ad asservire
altri.
In questo momento
in cui mi sento debole
sento la Sua voce,
che mi sussurra maligna
le sue”verità”,
ed io ho paura di cadere
tra le orde di uomini e donne
che l’hanno seguita
che le hanno venduto l’anima
in cambio di una vita tranquilla e quieta
chiudendo gli occhi
di fronte al diverso
non vedendo come esso,
aldilà del velo,
sia
bello
amabile
sublime.
O Sophia
ascolta la preghiera
di una persona
che non ha paura di ragionare,
di cogliere il frutto proibito
ed aiutami nel mio cammino
attraverso le tenebre,
dove accendere il Tuo
Lume
Illusioni
Certezze
su cui ho adagiato
la mia vita
superbe
ma fatte di cristallo
e che ora non reggono più
il peso del mio essere
in maturazione
lasciandomi alla furia
del caso.
Vale la pena
vivere in questo modo?
Tempio di Debod
Nel crepuscolo
dell’Essere
ti stagli
sul Tempo
come sulla
materna acqua,
appagando
chi
ha sete
di lucente
arcaica
bellezza
Noia
galleggiare nel vuoto
con lo spirito in tensione
Realtà
sto smettendo di vivere
continuando a farlo
Ganimede
tra rovine di templi
coperte dal sangue del Sole
piange Ganimede
in solitudine
accompagnando il mare
con i suoi lamenti
aspetta Zeus
che lo innalzò nel Cielo
con ali d’Aquila
riscaldandolo col suo corpo
stringendolo a lui
sussurrandogli parole
dettate da Eros
che strinsero il suo cuore
come rovente catena
ora sta lì
dopo giorni
ed aspetta
il suo ritorno
di udire in lontananza
la voce amata
e di poter stringere
il corpo che gli diede
il caldo piacere
per ora piange
troppe lacrime da asciugare
sul bel viso
aspettando
lui
il suo calore
e gli fanno compagnia
i templi distrutti
muti maestri
che un tempo egli ascoltava
ed ora ricambiano
Estero
In terra straniera
viaggiavo su un pullman,
mentre fuori
l’oscurità
padroneggiava la notte.
Cullato dal sonno
pian piano mi svegliai
e guardai fuori,
scorgendo rari lucine ,
finché non vidi la neve
e più avanti
alberi di bianco cristallo.
Costoro sfidavano
l’oscurità
per mostrarsi a me,
per farmi vedere
lo straniero,
ed io godevo
nel vederli
velati dall’ombra,
come l’esoterico
con i suoi spiriti.
Urlo
AAAAAAAAAAAAAH
urlo nel buio
AAAAAAAAAAAAAH
urlo da solo
AAAAAAAAAAAAAH
sfogo il mio dolore
di natura ignota
Perché?
Perché ne soffro?
Perché vedo incrinarsi l’equilibrio delle idee?
deserto
di sabbia nera
intorno a me
inginocchiato
cerco un antidoto
al veleno che ho dentro
e che non mi uccide
eclisse
che oscuri il cielo
che mi guardi
occhio di un dio neutro
mentre sto perdendo me stesso
confondendomi con la sabbia
odi il mio urlo?
sono solo
tra granelli insulsi
temendo di mischiarmi
con loro
eternamente
mi sforzo
urlando
di esser io
ma ho paura
di non farcela
Perché non mi parli?
Tu solo mi puoi aiutare
a capire
a guarire
mio Amico
mio Compagno
mio Amore
te che come me
vedi la falsità di dio
e rendi gli onori
da lui rubati
a Sophia
dove sei?
Aiutami
A volte
a volte
non vorrei avere
un cuore
per non sentire i suoi battiti
di dolore
a volte
vorrei essere lo spettro
che dimora nello specchio
conosciuto come riflesso
che mi guarda col mio corpo
ma è estraneo al mio
dolore
a volte
vorrei essere una brezza
per non avere confini
per sfiorare le persone
essere respirato da loro
e sentire il loro calore
a volte
vorrei non essere
così
Confusione
Camminare nel vuoto
verso un piacere
che hai appena sfiorato
e che ti viene tolto
Non capire subito se per te
tale fosse
ma di cui senti la mancanza
E’forse questo
l’Amore?
Preghiera
Sophia,
Somma e Saggia,
invadi la mia mente,
rendila aperta,
tieni lontane le tenebre
dell’Ignoranza,
nutrite dalla Paura.
Non farmi temere il caos,
non farmi desiderare la quiete
dell’ordinario.
Ti prego,
aiutami
nel mio intento,
ed alimenta il mio spirito,
affinché possa aiutare
a sconfiggere la Suprema Nemica
che troppe volte si è messa
la maschera di Dio
aiutando alcuni
ad addomesticare
ad asservire
altri.
In questo momento
in cui mi sento debole
sento la Sua voce,
che mi sussurra maligna
le sue”verità”,
ed io ho paura di cadere
tra le orde di uomini e donne
che l’hanno seguita
che le hanno venduto l’anima
in cambio di una vita tranquilla e quieta
chiudendo gli occhi
di fronte al diverso
non vedendo come esso,
aldilà del velo,
sia
bello
amabile
sublime.
O Sophia
ascolta la preghiera
di una persona
che non ha paura di ragionare,
di cogliere il frutto proibito
ed aiutami nel mio cammino
attraverso le tenebre,
dove accendere il Tuo
Lume
Ganimede
tra rovine di templi
coperte dal sangue del Sole
piange Ganimede
in solitudine
accompagnando il mare
con i suoi lamenti
aspetta Zeus
che lo innalzò nel Cielo
con ali d’Aquila
riscaldandolo col suo corpo
stringendolo a lui
sussurrandogli parole
dettate da Eros
che strinsero il suo cuore
come rovente catena
ora sta lì
dopo giorni
ed aspetta
il suo ritorno
di udire in lontananza
la voce amata
e di poter stringere
il corpo che gli diede
il caldo piacere
per ora piange
troppe lacrime da asciugare
sul bel viso
aspettando
lui
il suo calore
e gli fanno compagnia
i templi distrutti
muti maestri
che un tempo egli ascoltava
ed ora ricambiano
Urlo
AAAAAAAAAAAAAH
urlo nel buio
AAAAAAAAAAAAAH
urlo da solo
AAAAAAAAAAAAAH
sfogo il mio dolore
di natura ignota
Perché?
Perché ne soffro?
Perché vedo incrinarsi l’equilibrio delle idee?
deserto
di sabbia nera
intorno a me
inginocchiato
cerco un antidoto
al veleno che ho dentro
e che non mi uccide
eclisse
che oscuri il cielo
che mi guardi
occhio di un dio neutro
mentre sto perdendo me stesso
confondendomi con la sabbia
odi il mio urlo?
sono solo
tra granelli insulsi
temendo di mischiarmi
con loro
eternamente
mi sforzo
urlando
di esser io
ma ho paura
di non farcela
Perché non mi parli?
Tu solo mi puoi aiutare
a capire
a guarire
mio Amico
mio Compagno
mio Amore
te che come me
vedi la falsità di dio
e rendi gli onori
da lui rubati
a Sophia
dove sei?
Aiutami
Estero
In terra straniera
viaggiavo su un pullman,
mentre fuori
l’oscurità
padroneggiava la notte.
Cullato dal sonno
pian piano mi svegliai
e guardai fuori,
scorgendo rari lucine ,
finché non vidi la neve
e più avanti
alberi di bianco cristallo.
Costoro sfidavano
l’oscurità
per mostrarsi a me,
per farmi vedere
lo straniero,
ed io godevo
nel vederli
velati dall’ombra,
come l’esoterico
con i suoi spiriti.
Mattino al parco
tempo
che qui ti fermi
a godere
dell’aria
il cui incanto
culla l’anima
in un’ombra d’oblio
sotto un cielo
senza sole
illuminato
da candore
di nuvole riposanti
mentre
canta natura
nel suo tempio cittadino
Realtà
sto smettendo di vivere
continuando a farlo
Tempio di Debod
Nel crepuscolo
dell’Essere
ti stagli
sul Tempo
come sulla
materna acqua,
appagando
chi
ha sete
di lucente
arcaica
bellezza
Noia
galleggiare nel vuoto
con lo spirito in tensione
Illusioni
Certezze
su cui ho adagiato
la mia vita
superbe
ma fatte di cristallo
e che ora non reggono più
il peso del mio essere
in maturazione
lasciandomi alla furia
del caso.
Vale la pena
vivere in questo modo?
Poco
Ti Amo
Mi Manchi
che altro da dire?