Eris Russo

Poesie


Vetrina

Sento il rumore sordo dei passi di un corpo vuoto, senza anima, senza sentimenti e freddo quasi fosse ibernato, fra le gelide ombre.
Arrivato davanti ad una vetrina mi resi conto che era il mio…
Più guardavo quell’immagine sbiadita e distorta e più non sentivo nulla, cos’era?
Perché ad un tratto il modo sembrava muto? O ero io ad essere sordo?
Prova a parlarmi tu, con la mano stretta sul cuore, perché alla fine dei conti il fuoco mi si è spento dentro.
Sussurrami parole di vita e piene d’amore, di dolore, di felicità e tristezza.
Tu mi senti?
Tu mi vedi?
Passo ancora davanti a quella vetrina…ma la mia immagine è svanita.

 


 

Tu

Ti ho cercata e ti ho trovata nei meandri della mia mente a danzare con la mia psiche, la toccavi delicatamente come se fosse un foglio di carta bagnato ed eri così bella che quasi sembravi irreale, quasi fossi un’utopia, come se tu stessa fossi fatta della materia dei sogni. ho chiuso gli occhi e ti ho trovata fra le braccia di Amore, mentre lui ti cullava in una ninna nanna di sentimenti nascosti, sussurrati alla brezza di vento che li custodisce lontano.
E se stessi sognando? o’ Morfeo perché devi a me una simile beneficenza per poi strapparmela al risveglio dandomi la peggior pena possibile. O’ ade, lascia che io bruci fra le fiamme roventi per dormire in eterno e trovarla ancora.

 


 

Pensieroso ma felice

I miei piedi nudi si unirono alla sabbia fredda e deserta di quella sera, il mare era caldo e colmo di nostalgia.
Danzavo con la luna timida nel cielo e le stelle, mentre il vento mi avvolgeva in un’abbraccio e affettuosamente mi scompigliava i capelli.
Anche il fumo che usciva dalle mie labbra in quel momento non era solo fumo, ma la reincarnazione dei miei pensieri confidati al vento.
Ero solitario ma sereno, pensieroso ma oserei dire quasi felice.
In quel momento guardando quel manto blu stellato la mia anima si avvicinò al cielo e ci fu un esplosione di fuochi d’artificio…ma nella radura del mio cuore.