Ernesto G. Pansini
Poesie in mostra
TERREMOTATI ATTENDATI
Fredde parole, umide di rabbia,
scivolano da lunghe
lingue bianche,
di montagne di gente,
innevate da disperazione,
per questa nuova condizione
di vita: terremotati attendati.
Macerie di vita,
improvvise ti trovi alle spalle,
ma una grande voglia senti
crescer nella tua pelle:
ricominciare per costruire
un nuovo castello,
un grande fardello
di memorie e ricordi,
per chi fuori uso,
là sotto rimase rinchiuso.
Ma oggi, tra quattro teli stretti,
più non aspetti:
vorresti che il tempo si affretti
a darti un legno,
una casa, del governo
l’impegno,
acchè quest’inverno
trovi dimora,
della tua vita, la storia.
(04.05.2009)
COSA SIGNIFICA AMARE…
Cosa significa amare?
Significa anche lasciarti andare,
per la tua strada: IN SOLITAIRE!
Se è il bene che ti voglio,
ti auguro per te il meglio:
con me o senza me,
senza chiederti perché!
(02.11.2023)
LA LUCE DELLA CANDELA
La tua vita è stata
come una candela
che doveva illuminare
la mia stanza buia.
Mentre la candela si consumava
e la luce si affievoliva,
nella mia stanza
cominciava ad accendersi
una luce che diventava
via via, più luminosa.
Quando la tua candela,
alla fine,
si è spenta,
la mia stanza riluce.
Si cresce quando
non ci sono
LE COSE.
(05.11.2023)
L’AQUILA – CASTELLO
Per 5 giorni L’Aquila – Castello,
col tempo brutto, col tempo bello:
questo viaggio è come un ritornello
che ti entra nel cervello.
Con il freddo e con la pioggia,
da quest’asfalto non si sloggia,
con la nebbia e tanta neve
la strada non si vede.
Con tanto caldo e tanto sole,
un fitto scambio di parole,
durante il viaggio,
da Settembre a Maggio.
Nella scuola son precario,
è buono il mio salario,
ma quel che guadagno
non è mai per tutto l’anno.
Ogni anno una scuola diversa
perché una mente perversa,
del Minister dall’alto
non vuol che facciamo il gran salto:
un’immission in ruol
per la qual più non si vol.
Si ha la scolastica sede
dove tutti gli anni si siede
in cattedra il docente.
Non è più itinerante.
(20 Gennaio 2013)
GESÙ È NATO IL 25 DICEMBRE
Gesù è nato
il 25 Dicembre,
o meglio lo si festeggia
in questo giorno.
A Pasqua è morto
e risorto.
L’Aquila,
la mia città,
è nata
tantissimi anni fa,
che non si ricorda quando
ma ricordo benissimo,
quando è morta:
il 6 Aprile 2009.
Ed ora un interrogativo
si pone.
Nascerà una nuova Aquila
o risorgerà quella
che noi tutti
conoscevamo?
Ci sarà un nuovo Natale
o una nuova Pasqua?
A tutte queste domande
io non so dare
una risposta,
ma so,
di quel danno
che è successo,
quanto ci costa.
(25 Dicembre 2010)