Fabio Natella - Poesie

Dannatamente Altrove.

 

 

Altrove, me stesso,non io .

 

Dove quando fuori piove ,rose rosse sull’altare

 

poesie fuori stagione come frutti acerbi gli amanti.

 

Dentro lo schermo fantasmi spaventati

 

che aspettano certezze ,rinchiusi nel loro guscio.

 

Chiusi in un egoismo di pura è viva liberazione

 

cataste di emblemi ci risucchiano in un nuovo profilo.

 

Altrove me stesso non io,ovunque se stessi il tuo io.

 

Luci bianche è affondo le dita nella sabbia ,

 

Nicoticaffeina eccentrica e persuasiva,

 

raccomando al mio cuore di non  legarsi al nulla

 

almeno per ora ,il tempo di ritornare altrove, me stesso,non voi.

 

Autore : Fabio Natella . Composta in data 08/05/2008 Rivisitata il: 20/11/2018



Amianto

 

 

E’ ora di alzarsi, o di restare in religioso silenzio

 

l’odore dei fiori mi ricorda trascorsi di vita,

ho più di una buona ragione per scrollarmi la polvere di dosso.

 

Le bombe in attesa di esplodere nell’inchiostro della mia penna

 

mi ricordano chi sono è da dove vengo

 

Arrivo da lontano,da storie sepolte,

 

cresciuto tra incantatori di uomini vestiti da serpenti.

 

In questo non luogo tra lo spazio è il cemento

 

tra il vento è l’amianto è un sorriso spezzato,

 

tra radici è terre velenose dove l’aria è cattiva,

 

si respira ancora la finta libertà tra le celebrate bugie

 

è vedo volti stanchi omaggiare i papponi che hanno sventrato la loro terra.

 

E’ splendida una brezza porta via, polveri sottili di invisibili alchimie.

 

Autore: Fabio Natella  14/12/2014 Rivisitata il 20/11/2018


 

Andremo in Paradiso

 

 

Hanno scavato la croce, sottovoce,

 

vermi, ancora prima di cadere nell’assoluto silenzio.

 

Tra i volti sbigottiti affogavo solitario è fiero.

 

Andremo in paradiso con un quarto di vino è un vinile graffiato

 

La vita è un aborto di luce ,la scrittura è un aborto di voce.

 

E’ voi……cosa avete da obbiettare mio caro poeta vestito di alloro finto!

 

Avete perso il lume della ragione o forse…..

 

il torto si è mangiato la ragione è la ragione è pazza

 

chiudiamo le mie ossa in una cella è poi la chiamo stanza

 

brindo ridendo  e alla distanza nell’ovvio e silenzioso dolore.

 

Andremo in Paradiso con un quarto di vino è un vinile graffiato

 

ricordandoci che non eravamo così male vestiti con le stesse maschere

 

in una risata è in un aborto di voce in un pianto è in un aborto di luce.

 

E’ credetemi voi finti perbenisti è saccenti d’ogni specie :

 

anche l’uomo più saggio va a mignotte quando cessa di esistersi.

 

Andremo in Paradiso scalzi con un quarto di vino è una vinile graffiato.

 

Autore : Fabio Natella Composta nell’anno 2000 Rivisitata il 20/11/2018


 

Dubbi

 

Occhi ghiacciati scrutano il vuoto

In un nevrotico scalzare del tempo.

Uomini stanchi vegetano su letti di calce

imprigionati nella loro stessa diffidenza

 

Dubbi di catene,anfore colme di veleno

dissetano gli animi di irrisolta incomprensione.

Sassi su sassi,montagne le parole,

rumore anzioso nel vuoto di un nuovo dubbio.

 

Autore:Fabio Natella


 

Comunicare con il cuore

 

Imparare a conoscersi con intelligenza emotiva

per avere padronanza delle proprie emozioni ,dei propri

limiti e accettare con consapevolezza il tempo che scorre,agendo con calma,per avere

il coraggio è la forza che mancava.Non è quello che volevamo

amico una casa di legno sul mare a un passo dal cielo

e a mille miglia dalla terra ferma.


Tra le Fiamme

 

E’ una finestra buia,la voce del poeta,

 

la stanza senza luce,il muro è la sua Croce.

 

E’ una finestra buia ,la notte

 

la penna in una chitarra, disdegnando superfici di ovvietà.

Il componimento di una visione, profonda essenza di beneamata solitudine.

 

Autore Fabio Natella Composta nel 1998 Rivisitata il 26/11/2018


Il Coraggio di Ritrovarsi.

Autore: Fabio Natella

 

La notte, la fredda foschia,il giorno non più mio

un viaggio nomade che ci rende uguali

il delicato ricordo di lei,il buio di una quinta

la Notte , un viaggio silenzioso ,la prima volta è poi…vent’anni

I ricordi non più nostri il coraggio di ritrovarsi

una lacrima trattenuta un soffio d’anima un bicchiere ghiacciato di fronte al mare

è quell’idea di non scelta che non ci ha fatto mai scegliere di amare

Raggiungersi nella notte in quell’idea lontana di noi

mai saturi di noi, è poi una sigaretta è un altra ancora è noi così dolcemente duri è severi.

Il vento notturno soffierà via il tempo in un…. Non si sa mai!

I nostri occhi torneranno quelli di una volta ,

ma ora non lasciarmi perché ti ho appena dimenticata

perché non ho mai smesso di cercarti,in ogni nota ,in ogni sguardo

perché ritrovandoti potrei riconoscermi

Andare avanti,restando un passo indietro per osservarti così vera

così pura così irraggiungibile così vicina eppure così non più noi.

 

Composta nel 2003 Rivisitata il 26/11/2018