Fiamma Martignago - Poesie

NEL SILENZIO, GIACEVI TU

Nel silenzio,
giacevi tu.
E io ti guardavo,
da quaggiù.
Ti osservavo con gli occhi della mente,
lo strumento d’osservazione più potente.
Scrutavo il tuo modo di camminare;
di montare in sella ed accelerare.
E la tua permalosa dolcezza!
Un perpetuo ricordo di una bizzarra fanciullezza.
Non c’è nulla che io oramai possa fare,
se non piangere cocenti lacrime amare.
E deglutire, sospirare, fuggire.
Fuggire in sogni alquanto piacevoli
seppur talvolta dolorosamente ingannevoli.


 

LA TUA FAVORITA

Estate.
Attimi di contentezza i miei
quando tu mi promettesti che io sarei
diventata tua un giorno.
Il tuo braccio stretto attorno
alla mia vita
mi fece sentire la tua favorita.
Avrei dovuto baciarti,
avrei dovuto sussurrarti
ciò che per te provavo
tutto quello che sentivo.
E adesso sono ancora qui che aspetto
di essere abbastanza grande
perché tu mi stringa al petto.
Ma un’altra ha preso il mio posto nella tua vita
ed io non sono più la tua favorita.

Una nuvola occhieggia
da lontano
e tutt’intorno riecheggia
il suono delle nostre labbra che s’incontrano piano.


 

GOCCE

Gocce di mare
di lacrime amare
di rugiada s’un fiore
di un pianto d’amore
di anime sciolte
di ghiaccio accaldato
di sangue da una ferita sgorgato.
Gocce di memoria
di pioggia in una romantica storia
dell’acqua calda nella doccia
di un onda infranta sulla roccia.
Gocce di speranza
di eccessiva temperanza
di gelato sulle labbra
di tempo che scorre:
gocce del sudore di un uomo che corre.


GIOIOSO TORMENTO

Noi tutti esseri animati
per a lungo campare
siamo destinati
a questo tedioso ufficio
che è l’amare.


A TE

Non scorrerò i miei polpastrelli
su altre morbide guance,
non rivolgerò il mio sguardo
a sorrisi stranieri.
Non avrò cura di nulla,
se non dell’animo tuo
e mi illuminerò
solo dopo un tuo bacio.
Riposerò la mia gioia
soltanto tra le tue braccia
e dalle tua braccia
mi farò cullare
finché lo vorrai.
Oh, perché io ti amo!
Di un amore trasparente,
sopravvenuto all’improvviso
a strapparmi
dagli inganni della vita.
Nulla trovo più mirabile di Te,
mio Angelo,
mia Stella!


A piccole gocce
il tempo cola.
Uomini come rocce
ma nulla li consola.
A chi appartiene la verità?
Chi è in torto?
Mai lo si saprà,
neppure da morto.
Che bizzarrìa!
Il sole negli occhi e
angosce a posarsi su di noi
come fiocchi
di neve.
La mia anima proiettata
sull’asfalto,
come gettata
dal precipizio più alto.
Ne distinguo i contorni
ma null’altro
e pure il più scaltro
non la salverà dai forni.


AI MIEI PENSIERI

Ai miei pensieri
piace danzare.

Muoversi lenti,
sinuosamente;
talvolta inciampare.
Sorridere contenti
elegantemente
o lagrimare
annegando
la mente.
Si nascondono
timorosi
come un riccio
quando viene sfiorato.
Annichiliscono
per un attimo
per poi tornare d’impiccio
senza aver avvisato.
Si cibano
d’amore
di risate
delusione, tensione;
furore.
Si scompongono
e ricompongono
andando a formare
le immagini a me più care.
O le più amare.


AMORE MIO

Come sei bello, amore mio.
Nell’aspetto, nel cuore;
sei bello in ogni tuo gesto
nei sorrisi e
nei turbamenti.
Bello è lo sguardo languido
e perduto
che mi rivolgi nei momenti
di tenero silenzio.
Bello il modo rassicurante
in cui
mi stringi e
ti poni nei confronti del mondo.
Se potessi dissetarmi
con le tue lacrime
le trasformerei
in zampilli di risate,
in baci come braci
sapientemente capaci
di amarti più di me.


 

Quando il vento soffia
e la luna vacilla
sospesa a mezz’aria
colpita
da uno scoppio di luce
che poi
guizza lontano.
«Non sono più,»
dissi, «molto sano»
«le scintille che vedi»
mi rispose, «son dell’amore in cui credi»