UNSPOKEN No.1
E poi, alla fine, non rimaniamo più soli
Con l’inverno che finisce, e ci piacerà ballare, come se tu fossi già li
Assecondo, con lo sguardo, le linee che ti dipingono
Il fuoco, rosso e giallo, sarà solo l’ultimo di noi a restare sveglio
Le gambe si muoveranno con i piedi che danzano
Chiamando all’attenzione dei fianchi le braccia timide quando si stringono che non si dimenticano
Di te quando la prima volta non finisce mai finché non ci credi più.
La primavera si muove, senza dirtelo, quando percorre il sentiero
Le braccia ti sorreggono forte e coraggiose senza sforzo, Si avviluppano in un movimento sconosciuto che io non conosco, che tu non conosci.
Chiamami, più tardi e ti spiego come sono arrivato alla ricerca di te
Sono la vita e la banalità. Sono verde e bianco. Sono il vuoto che intrappola le forme. Sono quello che hai pensato che fossi.
Sono rosso e sono nero. Sono vocale e consonante. Nube e tempesta. Sono l’oceano che non ha bisogno di contare le gocce che lo compongono.
Sono il sasso che scivola dalla mano incosciente e schizza lungo l’asse della calma.
Sono l’ultima pagina del libro che non leggerai quando sarai essenza.
Sono forma, e il vizio della forma stessa. Sono geometria irregolare e cerchio visto dall’esterno.
Sono occhi e ciglia che battono, che chiudono e che fermano il momento.
Sei l’altro e l’altra. Sei navigazione ferma e acquietata dal rumore che scorgi sotto di te. Sei terra leggera, sopra di me. Sono particella. Sono mille di esse.
Sono La reale sostanza dell’interminabile.
Sei battito, movente allo stesso ritmo dell’ultimo fiato. Risuona come io non ho fatto.
UNSPOKEN No.2
Brucia, legno ardente nella pancia
Digiuna e vera.
Toccami, facce nuove
Onde nuove, infrangetevi
Sulle coste desertiche
Senza abbandonare
Lo strumento di ritorno
Scagliati, su di me, brezza
E vento
Chiudimi gli occhi, distruggimi le idee
Malsane
Dammi ciò che è tuo,
rivendica il tuo mio.
Posati con quella saggezza che
Osi mostrarmi con dolcezza.
UNSPOKEN No.3
Liscia, candida, profumata,rosa, lavanda, seta, sconfinata
Non ci chiediamo come
Non ci osserviamo
Non ci amiamo
Sei nuda, a metà
Grande
Sei ingenua, sei donna
Sei corpo, sei tante donne
Sei violoncello, liscio, profumato,
suoni bene.
Mi piace il tuo suono. Ti accordi con me
Ti lasci suonare e toccare le corde che sprigionano
Seta di corpo
Passione – Voluttà
UNSPOKEN No.4
La terra è fresca, a piedi nudi
Le tue labbra sono affettuose, senza vestiti
Le tue ginocchia sono crude
L’acqua scalpita e bolle
Sulla pietra rovente.
Ballano gli echi dei fuochi incandescenti
Si abbatte il temporale dei tuoi odori.
Sono le maschere del teatro, le cornici del quadro, sono il fusto delle colonne
Che mi circondano
Sono la bocca aperta
Svestita d’arroganza che soffia sul tuo complesso, come le polveri
Del vulcano.
UNSPOKEN No.5
Le amanti ingenue che non guardai,
il saluto prediletto che non colsi,
lo sguardo che non ho incrociato
la mano che non afferrai
Il sorriso che non ho restituito
I capelli che non ho odorato
Il viso che non ho accarezzato
Le labbra che non ho toccato
Le parole che non mi hai rivolto
La banalità che non ho evitato
Il tuo corpo che non ho visto e apprezzato
Il dolore, il piacere e l’intransigente voglia di mescolarle
Insieme. Che non ho mai concepito
La riconoscenza e la gratitudine come rifugio
La forza delle mani. La forza dello spirito e dell’anima
Lo stomaco che si riempie, quando respiriamo.
Le righe di questa pagina
Le gambe di questo tavolo
La poesia che ti travolge
Prima del tuo respiro
Che blocca il flusso del pensiero
La nullità del rosso che sai essere tale.
La testa che sovrasta
Io che non sono l’altro
L’altro che non conosco
Ed io che non ci sono.
UNSPOKEN No.6
Oh Forza, che mi dai l’impeto di osservare senza giudicare
Oh Coraggio, che mi insegni l’arte della grande bellezza della ricerca,
Oh Canto, che mi esprimi nascosto il volto nudo delle parole
Oh Corpo, che mi dirigi verso la luce del piacere.
Vuole, esso, incatenarmi a ciò ch’io penso essere fatale nella mia malinconica
Realtà?
Indugia, se vuoi, lasciami intendere i segni; prova ciò ch’io provo e assapora il gusto interminabile della pienezza.
UNSPOKEN No.7
Ci sono contorni e ci sono linee.
TU sei contorno che passeggia intorno al tuo corpo
Scala l’altezza dei tuoi piedi, sorseggiando l’odore che lentamente si fa più forte
Si intreccia nelle dinamiche sinuose delle gambe parallele come le stagioni che si amano
Vola verso il centro dell’inizio della vita contraendosi tra i profumi che colori di rosa
Rimane fermo davanti la nascita del seme che prende forma. Volgo al termine delle curve dolci.
Si precipita agli estremi dello spazio culminando nelle molteplici forme del tatto.
E’ presente, si restringe dando vita al più luminoso compito di descrivere con chiarezza e voce profumata
Le linee piene ora del volto .
Senti lo stesso odore?
Senti i contorni e le linee insieme?
Unisciti. Ricongiungimi. Riempimi.