Francesco De Luca - Poesie

Mentre sei lontana

 

Sfioro il tuo viso

mentre cammini raccolta,

mentre sei lontana

ed aspetto

l’istante in cui,

abbiamo lo stesso colore,

aspetto il momento in cui

i miei occhi diventano dita

e ogni lembo

tèsori.



Piano danzi

 

Piano danzi,

con cura ogni tuo passo accarezza il manto,

non lasci al caso neanche un sospiro,

la tua veste s’appoggia su ogni tuo gesto.

Piano danzi,

ed ogni sorriso t’accompagna

il vento ti culla lieto,

nei tuoi occhi arcobaleni di luce

scorgo sin qui,

qui

dove tu non puoi vedermi

ma lasciarti solo guardare.

Piano danzi

ed io

con

te.


 

Come ora

 

Raccontami di quella volta

di quando il fiume

correva così svelto

che proprio non poteva aspettarci.

Il buio è una menzogna,

è una commedia circense

perché impercettibile

a volte, la tua luce,

Luna,

come ora.


 

Tutte quelle volte

 

Tutte quelle volte che,

andando via,

hai ascoltato le nostre storie,

tienici ora tutti insieme

come le fronde dei tuoi alberi,

sorprese dalla folate inaspettate

del tempo trascorso

insieme.



Spuma

 

Salpasti il dì del ricordo,

in baia nascosta ti calasti

lontano da occhi.

Parlasti di terre lontane,

i cui confini generati da sussurri

forse non vedesti mai.

Di te

rimane l’eco

della prua infrangersi alla prima onda,

rimane l’ombra dell’ispida barba tua

di te, fanciullo

mietitore di pesci.



Raccontami

 

Soffice creatura,

raccontami dei tuoi regni di quiete,

dei tuoi desideri

e delle tue sperdute paure.

Parlami di quei nèi,

che un tempo uniti erano mappe per perdute isole.

Di tutti i rami

che carichi di brune foglie

s’intrecciano per correre sul tuo viso.

Del mosaico di pregiati minerali

di cui sono composti i minuscoli tasselli dei tuoi occhi.

Parlami ancora della tua pelle

d’argento e d’ambra,

al tatto solo tua.

Lascia che canti

e che racconti la tua storia

a questi occhi silenziosi.



Torrente

 

Scalpita l’ebbro torrente,

smussa i suoi argini.

Con vibrante maestria agita il fondale,

Contado sommerso.

Remoto reame il mare,

qui culla è la fonte

così vicina ora

per sempre lontana.



Coltre

 

Legna per la legnaia,

olive per le reti,

tempo per l’animo

remoto relitto

indaco dettaglio

delle Cronache del ritorno,

Buzludzha

tra la coltre

di neve.



Ora

 

Ecco

le vedi le volpi?

Vedi, non ci sono.

Ci sono case dirute

eccole le pietre

eccole tutte le storie.

Nelle tue stanze il sole abita sereno

il Sole è la tua famiglia

Ora

ora che non ci siete più.



Sofia

 

Ecco che il tempo non può nulla

l’edera abbraccia tutte le sue pietre,

le tiene a sé

così come quegli occhi

gli angoli dei sorrisi inaspettati

come la neve di maggio

sul dorso delle colline

vestite di nuova primavera.

Come la pioggia

noi restiamo

in tutti i posti

cambiando forma.

Siamo fiori di more intrecciati

tutte le volte

che le nostre mani

si cercano.