Mentre sei lontana
Sfioro il tuo viso
mentre cammini raccolta,
mentre sei lontana
ed aspetto
l’istante in cui,
abbiamo lo stesso colore,
aspetto il momento in cui
i miei occhi diventano dita
e ogni lembo
tèsori.
Piano danzi
Piano danzi,
con cura ogni tuo passo accarezza il manto,
non lasci al caso neanche un sospiro,
la tua veste s’appoggia su ogni tuo gesto.
Piano danzi,
ed ogni sorriso t’accompagna
il vento ti culla lieto,
nei tuoi occhi arcobaleni di luce
scorgo sin qui,
qui
dove tu non puoi vedermi
ma lasciarti solo guardare.
Piano danzi
ed io
con
te.
Come ora
Raccontami di quella volta
di quando il fiume
correva così svelto
che proprio non poteva aspettarci.
Il buio è una menzogna,
è una commedia circense
perché impercettibile
a volte, la tua luce,
Luna,
come ora.
Tutte quelle volte
Tutte quelle volte che,
andando via,
hai ascoltato le nostre storie,
tienici ora tutti insieme
come le fronde dei tuoi alberi,
sorprese dalla folate inaspettate
del tempo trascorso
insieme.
Spuma
Salpasti il dì del ricordo,
in baia nascosta ti calasti
lontano da occhi.
Parlasti di terre lontane,
i cui confini generati da sussurri
forse non vedesti mai.
Di te
rimane l’eco
della prua infrangersi alla prima onda,
rimane l’ombra dell’ispida barba tua
di te, fanciullo
mietitore di pesci.
Raccontami
Soffice creatura,
raccontami dei tuoi regni di quiete,
dei tuoi desideri
e delle tue sperdute paure.
Parlami di quei nèi,
che un tempo uniti erano mappe per perdute isole.
Di tutti i rami
che carichi di brune foglie
s’intrecciano per correre sul tuo viso.
Del mosaico di pregiati minerali
di cui sono composti i minuscoli tasselli dei tuoi occhi.
Parlami ancora della tua pelle
d’argento e d’ambra,
al tatto solo tua.
Lascia che canti
e che racconti la tua storia
a questi occhi silenziosi.
Torrente
Scalpita l’ebbro torrente,
smussa i suoi argini.
Con vibrante maestria agita il fondale,
Contado sommerso.
Remoto reame il mare,
qui culla è la fonte
così vicina ora
per sempre lontana.
Coltre
Legna per la legnaia,
olive per le reti,
tempo per l’animo
remoto relitto
indaco dettaglio
delle Cronache del ritorno,
Buzludzha
tra la coltre
di neve.
Ora
Ecco
le vedi le volpi?
Vedi, non ci sono.
Ci sono case dirute
eccole le pietre
eccole tutte le storie.
Nelle tue stanze il sole abita sereno
il Sole è la tua famiglia
Ora
ora che non ci siete più.
Sofia
Ecco che il tempo non può nulla
l’edera abbraccia tutte le sue pietre,
le tiene a sé
così come quegli occhi
gli angoli dei sorrisi inaspettati
come la neve di maggio
sul dorso delle colline
vestite di nuova primavera.
Come la pioggia
noi restiamo
in tutti i posti
cambiando forma.
Siamo fiori di more intrecciati
tutte le volte
che le nostre mani
si cercano.