Gabriele Tavernini

Poesie


Stupido Bambino

C’è solo uno stupido bambino nella sua stanza,
anche se non l’ha mai sentita sua,
pensa che potrebbe dire addio a tutti
per poi scappare dai suoi problemi,
ma ha troppa paura di scappare
o di affrontarli.

Non ha il coraggio
Per questo li ignora,
alla fine i suoi problemi non sono importanti
almeno questo è quello che pensa,
anche se sa che non sopravviverà così,
ma alla fine la sua esistenza non è importante.

Essendo stupido non capisce
che la sua esistenza ha un peso in realtà,
e continua a costruire dei muri per non vedere le persone dietro
che lo aspettano per continuare a vivere con lui,
ma sa che ci sono, perché le pareti sono di cartongesso,
e lui da dietro sente le voci,
solo che non sa per quanto lo aspetteranno,
perché quando deciderà di abbattere quei muri forse,
sarà solo e spaesato.

Ma quel bambino è sempre stato solo alla fine,
ecco perché ci sono quei muri,
la gente lo ha ferito
e lui dietro a quei muri stando solo sente di poter guarire,
nonostante sappia che sono proprio quei muri,
che glielo impediscono.

Il bambino si illude che prima o poi ci sarà un lieto fine,
si illude che prima o poi troverà qualcuno,
che abbatterà quei muri per lui,
si illude che morirà felice insieme a le persone amate,
si illude che tutti i problemi si risolvano da soli.
Si illude
e continuerà a farlo,
Per questo…
è solo uno stupido bambino.

 


 

Ordigno

Odio essere qui,
Odio tutto quello che mi circonda,
Diventa pesante
soffocante,
Come un blocco
E il mio unico pensiero,
È :”perché io”,
Un pensiero egocentrico,
Nato da una mente malata
Una mente ormai inutile

Fastidioso essere qui,
A vivere secondo regole che non ho mai accettato,
Ma nessuno mai ha la possibilità,
Nemmeno la possibilità
Di poterlo fare,
Come un contratto,
Firmato con il corpo,
E quella è l’unica cosa che li da valore,
Il corpo, un oggetto futile ma che prova
La tua esistenza su questo mondo.

Dura essere qui,
Nonostante tutto
Nonostante odio tutto così tanto
Nonostante sia fastidioso tutto
Nonostante mi distrugga,
Mi corroda dall’interno
E Faccia così male;
Immagina che quel peso
Che pensi di sostenere ti cada addosso,
E in quel momento,
Il castello di carta crolla;
E tu crolli con lui.
Per quanto tu possa sperare,
Tutto questo non sai se smetterà,
Nessuno lo sa

 


 

Fiume

In riva al fiume esiste una barca abbandonata
Da gente sconsiderata
Egoisti come sono tutti al giorno d’oggi
Nessuno può più usarla ora
Il suo legno è marcito
E aspetta solo di essere ributtata nel fiume
per navigare da sola

In riva al fiume esiste un albero scortecciato
Ha visto ogni genere di persona
E la gente lo trova brutto perché ormai
non ha più foglie
E i suoi rami sembrano così sottili
Da poter essere rotti da una
Debole scossa provocata
Dal vento
Quell albero aspetta solo di essere abbattuto
Non è mai servito a nulla
E spera solo di poter riposare ora

In riva al fiume in quella radura nessuno tornerà
Perché a nessuno interessa di un albero malato
E di una barca marcita

In riva ad un altro fiume c’è una persona rotta
Come l’albero e la barca
Nessuno verrà mai li per aiutarla
Quella persona vorrebbe vivere
Ma sa che a differenza dell’albero e della barca
È solo se stesso a poter scegliere il proprio futuro