ALTROVE
Sguardo posato sulla finestra mentre l’ultimo raggio a tramontar s’appresta
colline di piume morbide al tocco e trama di nuvole sotto un cielo barocco:
non ci sono per nessuno, sono fuori, sono oltre
e la sigaretta avvampa all’arrivo della notte;
Non ci sono per nessuno,
solco venti col pensiero e mi addormento quando piove,
non ci sono per nessuno, la mia mente è in ogni dove:
e voi urlate, urlate ancora e io sorrido…
sono altrove…
ARIANNA
Arianna si guarda, allo specchio distratta
La metro l’aspetta e rapida di trucco s’imbratta
Si siede paziente, assonnata e scontrosa
Lesta e inattesa la malinconia giunge chiassosa
La luce del mattino dietro le nubi s’attarda
e presa da sé ignora il mondo che celato la guarda
Occhi stanchi e rossetto rosso sfoggia,
una candida sciarpa sulle sue spalle s’appoggia
stivali alti e capelli raccolti
e accanto viandanti nei loro paltò avvolti
Rammenta il suo viso, i silenzi e la stanza
Non può cambiare il suo amore
Eppur la cinge un’effimera speranza
Di anelli scambiati e promesse rimpiante
Di abbracci negati e una storia alienante
Il tempo scandito da sciocche chiamate
Di inviti presunti , notti insonni e agitate
Il rancore la stritola e poi l’abbandona
Son diradate le nubi e il sole sul suo viso rifulge ancora
Disincanto
Emozioni di carta ingiallite
Come un foglio sgualcito a cui han tolto le righe
Un mosaico di spazi riempiti da noi..
i sorrisi gli sguardi ,il tenersi e poi…
quel che resta è un sogno vissuto a metà
nato in fretta senza chiedere e frantumato alla realtà:
Ti guarderò di spalle , voltarti e sbiadire
come un fiore lontano che fatica a fiorire.
Ti rammenterò guardarmi e il mio viso arrossire,
tra la spuma del mare nei nostri incontri a fuggire.
I nostri baci rubati, celati, e noi accanto,
mani fugaci e il sapore del vino amaranto
tra le pareti di quella segreta stanza
ove lenzuola avvolsero i sensi
e il ricordo diviene mancanza.
Ricorderai la mia mano sotto la gamba
guidando fuori dal mondo quando insieme eravamo abbastanza,
penserai ai mei occhi, distratti da tutto e mai da te :
sorriderai forse e non saprai perché.
La tua traccia mi carezza come aria e percuote come vento
Perdo il tuo sorriso e non quello che sento
Immobile, Disarmata , col cuore affranto..
Null’altro tra le dita se non il disincanto
FRATELLO E SORELLA
GIULIA: OCCHI INTENSI, CAPELLI ARRUFFATI, ESUBERANTE E VIVACE;
CANTA, ESULTA, GIOISCE.
ALESSIO: TENERO, DOLCE, ALLEGRO LA SEGUE, RUBA UN BISCOTTO E DIETRO LA TENDA SVANISCE.
GIULIA LO RINCORRE, CHIAMA E RITROVA;
ALESSIO LE SORRIDE, SCOPERTO, NEL SUO NASCONDIGLIO DI GIOIA…
SORRISI DI CUORE, OCCHI SINCERI, I VOSTRI GESTI FANCIULLI NON SARANNO MAI PIÙ VERI;
L’ETÀ DELL’ARCOBALENO CHE CATTURA I COLORI, UN MONDO INCANTATO DI LUPI, FATE E FIORI.
SOGNATE PER SEMPRE, NON È VOSTRA LA FRETTA;
GIRO GIROTONDO, MANO PER MANO, LA VITA VI ASPETTA!!!
IL VECCHIO
DONDOLA CANUTO SOTTO UN PORTICO DI LEGNO
IN UNA MANO STRINGE UN LIBRO E NELL’ALTRA IL SUO SOSTEGNO:
UN BASTONE MALRIDOTTO E GLI OCCHIALI STRETTI IN GREMBO
FIACCATO DAI RICORDI E DAL FREDDO DELL’INVERNO.
SULLE GAMBE UNA COPERTA TROPPO CORTA E SCOLORITA
AI SUOI PIEDI IL FIDO AMICO CHE SCODINZOLA ALLA VITA.
TRAVOLTO DAL PASSATO, È UN RAGAZZO, POI UN SOLDATO,
RIPENSA AGLI OCCHI DELLA DONNA, AMORE PERSO E RITROVATO.
UNA VITA DI LAVORO, FATICA E SACRIFICI, RIVEDE IL VOLTO DEI SUOI FIGLI
E IL TRADIMENTO DEGLI AMICI.
NELLA TASCA DELLA GIACCA LA SUA AMATA PIPA GRIGIA
OTTANTASETTE ANNI DI STORIA CHIUSI DENTRO UNA VALIGIA.
ALLA LUCE DELLA LUNA SI COMMUOVE, ORMAI È SERA
A CAPO CHINO E MANI TREMULE SUSSURRA UNA PREGHIERA.
Non rispondo..
Vorrei guardarti com’è concesso solo a chi s’ama…
Far dei sogni la mia lirica e scriverne la trama
Vorrei esser padrona del domani e non serva del presente
ciò che voce non professa eppur l’anima la sente..
Da me sfugge l’orizzonte, l’eternità è assente
Resta finchè vuoi, resto finchè posso
Distante dal tuo vivere e da ciò che non conosco
Respiro tra gli abbracci e mani che si toccano
Ringrazio per averti tra le ore che rintoccano…
La ragione mi sostiene e sfida il mio profondo:
Se mi chiedi cosa sei… ti guardo e non rispondo…
PROVA AD IMMAGINARE
PROVA AD IMMAGINARE DI ESSERE LIBERA,
SENZA ALCUN DOLORE E DI NON COPRIRE I LIVIDI;
PROVA AD IMMAGINARE DI CORRERE IN UN PRATO DI SOGNI
SOTTO UN CIELO DI PIOGGIA SENZA SENTIRE I BRIVIDI.
PROVA AD IMMAGINARE A NON INCIAMPARE SU UNA FUNE DI VIOLENZA,
MA ESSERE UN’EQUILIBRISTA
PASSO DOPO PASSO, SENZA PERDERTI DI VISTA.
PROVA AD IMMAGINARE PLAUSI PER IL TUO ESSERE MADRE E MOGLIE
E CHE I SUOI CALCI SIANO BACI, LE SUE INGIURIE CAREZZE
E AMORE LE SUE BRUTALI VOGLIE.
PROVA AD IMMAGINARE LA COPERTA SOTTO CUI TI NASCONDI UN TAPPETO DI ROSA
NON VOLTARTI MAI, SEI TROPPO PREZIOSA,
PROVA AD IMMAGINARE DI APRIRE LA PORTA..
SCRIVI LA TUA NUOVA VITA:
C’ERA UNA VOLTA..
SENZA UNA RAGIONE
Ti amo senza una ragione
E per tutte le ragioni del mondo.
Ti amo quando sei allegro o nostalgico,
Quando mi guardi o mi ignori,
Quando ti aspetto e non arrivi.
Ti amo quando prometti e non mantieni
Quando mi chiami e mi accarezzi,
mentre racconti, quando fumi e sorridi.
Ti amo mentre gli occhi distogli e rabbuiandoti sospiri.
E in segreto ti amo.
Ti amo perché ti conosco e ti riconosco.
E non esiste tempesta che possa spazzare il mio amore,
E non esiste notte che possa cancellare le tracce,
E non esiste lacrima o raziocinio che mi faccia rinvenire
Perché per me non c’è pace, né sonno, né desiderio alcuno
se non quello di stringerti ancora e ancora
e tu…
Distante da questo tempo e spazio mi lasci sola…
Ti sento
Ti porto con me mentre respiro,
Ti sento, ti avverto.
Ti porto dove non siamo mai stati,
Ti prendo le mani e bacio le ciglia.
Ti regalo quello che avrei voluto darti,
ti stringo e il ricordo al tuo nome bisbiglia:
Esisti come l’aria;
Vivi come l’anima;
Sfumi come un’ombra.
LE MONACHE
Nel silenzio delle mura
Un convento tra gli abeti ed una storia di clausura
12 sorelle scure e labili come la notte
I rosari tra le mani e la foschia del chiostro che le inghiotte
Cantano preghiere, lodi e sermoni
Dietro la grata dell’oblio scordando i loro nomi
Curano l’orto, effigiano sacre immagini
Scegliendo Dio su tutto e lasciando il mondo agli argini
Si odono parole ed i passi dei fedeli
Attraverso la finestra eclissate dai bui veli
Anime solitarie, coraggiose e devote
Riecheggia una campana che stride
amare note