Giancarlo Licitra - Poesie

Catarsi

 

Sento la mia anima librarsi leggera,              

vincendo le oscure note della sera,

che timida avvolge di sé l’orizzonte,

facendo pian piano calare il sipario

sulle fatiche dei mortali,

sui pochi barlumi di luce,

che ostinatamente

resistono ancora.

Come uscendo dalla Cavea

di Taormina, e ancora ti porti dentro la

condanna e, poi,  l’assoluzione

di Oreste,

così avverti

che le passioni che ti facevano guerra,

si dissolvono, come neve

alla zampillante lettura dei versi della

Merini o alla contemplazione del

Castello interiore di Teresa d’Ávila!

E ti senti lieve, dolcemente leggero,

come chi ha appena lasciato gli

Inferi, per avviarsi verso le cose

superne,

disegnato e sollevato

dalla tenace palma di Dio!


Amor diffusivus sui…

 

Sei bellissimo nel tuo candore eterno,

sei infinitamente amabile

e non ti si può non amare!

Starti vicino

è come varcare la soglia del Paradiso:

l’anima intona una melodia solenne silenziosa,

in una solitudine sonora,

che è satura di presenza,

che mi rapisce in un’estasi beata

sino alle soglie dell’eternità!

Sei bellissimo nel tuo candore eterno, mio Dio:

hai fatto tutto

con grazia e dolcezza ineffabili!

Amor diffusivus sui…


Parole

 

Una tempesta di parole

annienta l’animo che viene prostrato

nella polvere:

le parole tagliano, incidono,

dilaniano più di una lama affilata

Le parole accarezzano,

le parole graffiano la pelle e l’anima,

scavano ferite profonde,

non scandagliabili,

non rimarginabili,

ove leggi la tua vita,

come in una polla d’acqua sorgiva,

le parole uccidono e fanno risorgere;

le parole creano e distruggono,

ti portano nella sfera del Logos

da cui sono scaturite,

ti indicano,

nella notte buia,

il sentiero stretto

dell’ascesa all’Uno!


E sei mio figlio… 

 

I tuoi occhi innocenti dicono la profondità

del tuo animo che ride alla vita.

Il tuo essere vivace

disegna armonie nella mia casa,

nel mio cuore.

Tenero virgulto, fiore raro di primavera,

l’aroma del tuo sguardo innocente

che si affaccia alla vita

è l’incanto dei miei pensieri, dei miei sogni!

Il tuo cuore umile e profondo

è tenero e fecondo

di semina:

porterà una messe abbondante di grano maturo.

I tuoi sogni incrociano i miei desideri

per una vita migliore.

Sei piccolo e sei grande,

dalle tue tenere labbra

fluiscono parole più grandi di te,

stillanti saggezza.

Il tuoi occhi,

lievemente velati di malinconia,

bellissimi,

dicono tutto del tuo piccolo cuore,

che ti ha fatto crescere prima.

Sei un angelo,

sarai un patriarca,

di sapienza e di saggezza

e sei mio figlio!


Solo il tuo sorriso è benedizione

 

Il tuo sguardo pacato e dolce

si è posato lieve sulla mia anima,

mi ha incantato, mi ha attratto

dietro i tuoi profumi inebrianti!

Ha esorcizzato le tenebre

che ricoprivano la mia nuda terra;

mi hai incatenato

alla tua soavità materna,

mi ha fatto rinascere alla vita,

hai impastato il mio povero fango

con il ruah divino.

Solo il tuo sorriso è benedizione,

è creazione, è ricreazione:

non posso mai toglierlo dalla mente,

dal cuore, come una carezza dolce

che mi contiene,

che mi trattiene!


Taormina d’Inverno

 

La luce tiepida del mattino assolato

inonda  la pelle, sprofonda nell’animo,

che si rallegra all’incanto di una natura surreale,

sospesa tra monti e mare,

tra nevi ed acqua argentata.

Sento un calore invadermi dal di dentro,

che trabocca all’esterno,

negli occhi, nelle mani,

negli altri che avverto vicini

in uno stesso respiro: è l’estasi di Taormina d’Inverno,

che porta nel cuore sempre l’Estate,

dei giorni felici, dei tuffi nell’acqua,

che ti accarezza l’anima

e ti riporta il sapore di una Sicilia antica,

della finezza, fuori del tempo, dei Greci.

E’ Inverno o è Estate?!

Qui il tempo si è fermato:

è una distentio animi!


Come il profumo dei fiori di campo

 

Si avverte un aroma impregnare l’aria

e diffondersi all’intorno quale fragranza rara,

tenue e delicata

come il profumo dei fiori di campo,

cullati da una dolce brezza del meriggio:

sono i tuoi giovani anni,

che scorrazzano lievi e indelebili,

che mi rallegrano l’anima!

Tutto sembra rinverdir

sotto la mano incantata di Primavera,

che qual fata, organizza i tuoi giochi spensierati,

disegna sorrisi sul tuo viso d’angelo!

Nelle tue parole innocenti

sento l’odore delle primule,

delle violette, del muschio vellutato

del primo mattino.

Sei il fiore più bello della mia pianta!