Giovanna Rossi - Racconti

Il libro,che magia.

 

Seduta sulla panchina, Elena continuava ad osservare i colori caldi delle foglie autunnali e l’imponente maestosità degli alberi.Le sembrò per un attimo di percepire un luminoso riflesso come quello di uno specchietto sotto i raggi del sole,le sembrò impossibile…..Ma poi,ancora… Si mosse cautamente in quella direzione inoltrandosi tra gli alberi.Ormai camminava da tempo ma nessuno sembrava esisere in quel posto,tranne lo scorrere tumultuoso di un ruscello,il cinguettio degli ucccelli e il dolce fruscio del vento tra le fronde.Le ombre della sera cominciavano a disegnare tra gli alberi strane forme ed Elena per non spaventarsi pensò al suo professore di italiano che spesso ridendo la rimproverava bonariamente,quando nei suoi temi di fantasia inseriva personaggi inimmaginabili e situazioni tremendamente complicate. Ma ora velocemente tutto era divenato scuro ed Elena capì di essersi persa.Cercò di calmarsi per non farsi prendere dalla paura e mentre rifletteva si accorse che due occhi teneri e dolci la osservavano tra le fronde di un cespuglio, guardò meglio incuriosita” Vieni fuori chi sei?” Chiese con tono di voce gentile e timidamente dall’ombra spuntò un piccolo gnomo che sorridendo le andò vicino e disse” Non vorrei spaventarti,dammi retta,andare avanti potrebbe essere pericoloso.Il bosco si fa sempre più fitto e i pericoli sono tanti anche perché stai per suprare il fosso della “città perduta”.Queste parole suscitarono in Elena grande curiosità, ora, la paura era scomparsa lasciando posto al desiderio di saperne di più.” Raccontami ciò che sai su questa città” Lo gnomo iniziò “ Devi sapere che un tempo questa foresta circondava una grande e bellissima città, gli abitanti erano dei bravissimi artisti che realizzavano intagliando i legni della loro foresta, stupendi giocattoli per i loro bambini con complicatissimi meccanismi che li facevano muovere.I loro bambini erano davvero felici,i grandi dedicavano ad essi quasi tutto il loro tempo e nulla sembrava poter turbare questa felicità. Nulla, finchè……Dalla foresta un giorno arrivò un mercante con la sua carovana e chiese agli abitanti della città di scambiare le sue merci con i loro giocattoli.Il mercante dalla vendita di quei capolavori meccanici realizzò molto denaro, divenne assai ricco e pensò di poter acquistare dagli artisti di quella città il libro che conteneva le spiegazioni per realizzare quei gioielli di legno.Per molto tempo il mercante sempre con più denaro e sempre più insistentemente cercò di convincere gli abitanti a cedere quel libro, sicuro che prima o poi avrebbero ceduto.Non sapeva però che il libro dei segreti meccanici non poteva uscire da quel luogo perché solo il legno degli alberi di quella foresta si prestava alla loro realizzazione e se qualcuno lo avesse portato via gli alberi stessi ,crescendo ,avrebbero isolato per sempre quella città dal resto del mondo.Ciò avveniva a causa di una magia.L’avidità del mercante non aveva limiti, voleva a tutti i costi possedere quel libro ,così pagò un ladruncolo perché lo rubasse.Quando finalmente il libro fu tra le sue mani,Orlando , questo era il nome del mercante,comprò enormi quantità di legno per fare realizzare tantissimi giocattoli ma i suoi artigiani, pur seguendo i progetti non riuscivano a far muovere i meccanismi. Nella foresta,intanto, senza il libro la produzione di balocchi finì e gli abitanti erano alla fame.Orlando continuava a chiamare i più abili artigiani pagandoli in modo spropositato ma nessuno riusciva a fare muovere i meccanismi.In breve tempo le ricchezze di Orlando finirono e lui si rese conto di quanta avidità aveva dimostrato e decise di restituire il libro ai legittimi proprietari ma ormai quella città era isolata dal resto del mondo : da quando il libro era scomparso una inestricabile foresta ne limitava i confini.Orlando consumato dal rimorso e dal dolore che aveva provocato a quelli che un tempo erano i suoi amici in quella città ,decise di rivolgersi ad una maga.”Ti prego che posso fare per rendere il libro che ho sottratto ?” La maga dopo aver consultato i suoi testi di magia rispose”Ti darò tre semi che curerai finchè diventeranno tre alberi, poi tornerai da me.”Passarono diversi anni e Orlando che aveva nel suo giardino i tre grandi alberi tornò dalla maga.”Ora devi tagliare i tuoi alberi e dal primo costruire un arco e delle frecce,dal secondo un carro e dal terzo tagliare delle tavole che caricherai sul carro.” Orlando non riusciva a capire il perché di queste indicazioni e la maga chiarì” Oltre queste montagne vive un drago che terrorizza gli abitanti di un paese perché lanciando lingue di fuoco sui loro terreni distrugge i raccolti ed essi non hanno più di che vivere.”Tu col tuo carro andrai a combattere il drago che dovrai uccidere col tuo arco, se riuscirai nella tua impresa il libro per magia tornerà al suo posto e la città dei giocattoli non sarà più isolata.” Pur con tanta paura Orlando partì.Seguì le indicazioni della maga. Lungo il viaggio però dopo un violento temporale, il ponte che doveva attraversare per raggiungere la montagna crollò e lui non sapeva che fare.Pensò alla fine di utilizzare le tavole che aveva sul carro per costruire un ponte e dopo lunghi giorni di lavoro riuscì nella sua impresa.Continuò il suo viaggio e in lontananza vide dei campi neri e sentì un acre odore di bruciato.Ad un tratto da una rupe vide la testa del drago che lanciava lingue di fuoco verso di lui, istintivamente rovesciò il carro per proteggersi.Il drago con una fiammata incenerì il suo carro e Orlando si vide perduto; velocemente caricò il suo arco e lanciò una freccia che si conficcò nella fronte dell’animale che in un’attimo stramazzò al suolo in un lago di sangue.Orlando ,ancora tremante per la paura non credeva ai suoi occhi,fu accolto dagli abitanti del luogo che lo vollero come loro re.Il libro, tornò come aveva predetto la maga al suo posto e il paese dei giocattoli non fu più isolato da una foresta incantata ma da un fosso chiamato “fosso della città perduta” che l’avrebbe protetta da chiunque osasse avvicinarsi.Tale fosso nascondeva trabochetti e magie che avrebbero pietrificato qualunque visitatore.Ora all’interno di quella città sono rimasti solo i giocattoli e il libro,tutti gli abitanti si trovano nel regno di re Orlando che li ospita per farsi perdonare della sua avidità.Il simpatico gnomo ,dopo aver finito di parlare disse ad Elena”Torna indietro,le lucciole ti guideranno fino alla fine della foresta e potrai tornare a casa” Elena ringraziò e seguì le lucciole che rischiaravano il cielo notturno.Cominciava ad albeggiare,Elena si sentiva stanca e la panchina che aveva davanti la invitava al riposo; una foglia portata dal vento le cadde in grembo,aprì gli occhi e ancora con il libro aperto tra le mani rivide quell’immagine del bosco e notò tra i cespugli, in basso alla pagina, il simpatico visetto sorridente dello gnomo che prima non aveva notato. Il suo viaggio fantastico attraverso quel libro era terminato, infreddolita si avviò verso casa. Ora sapeva che i libri hanno un potere magico, possono trasportarti in luoghi lontani,mai visti, tra popoli sconosciuti,in situazioni strane e pericolose , dove, però i pericoli sono veri solo nella fantasia.Ora più che mai sapeva che il suo professore d’italiano avrebbe avuto molto da fare anche perché aveva deciso che sarebbe diventata una scrittrice.