Greta Sala - Poesie

Danzante illusione

Il mio stomaco si contorce Come un serpente avvelenato Dal suo stesso veleno

Al solo ricordo delle tue dolci parole Che tanto amore promettevano

Ma solo di dolore sapevano


Intreccio

Bianco e rosso

Due colori semplici che racchiudono una grande storia Bianco, il colore della purezza e felicità

Rosso, il colore della distruzione e disperazione Due colori così diversi che si intrecciano Dando vita a qualcosa di meraviglioso

Il bianco che colora il viso delle Geisha Dando l’illusione di una luna animata

Nella quale si intravede un piccolo accenno di rosso Piccolo ma potente

Come la fiammella che dà inizio a un grande incendio affamato Capace di lasciare una scia di morte e distruzione color rosso Come il sangue versato dai samurai

Durante le loro battaglie


Distorto pensiero

Occhi come specchi

Riflettono l’immagine distorta Di un infranto pupazzo Felicità poi tristezza

Poi la rabbia si manifesta Abbattendo senza rimorso

Tutto ciò che sull’instabile cammino trova Come una tempesta portatrice di silenzio Impadronendosi dell’ultimo respiro

Dell’esanime pupazzo


Quieta agonia

Foglio bianco e puro

Come un campo di battaglia Prima dell’inizio della guerra

Che dentro me silenziosa avviene Libri usati come incantesimi protettivi

Penne che come spade imbrattano quel foglio Ormai non più puro

E sopra di me Stelle come luci

Che nelle tenebre della mia anima Mi guidano


Gabbia dorata

Può una persona viva

Dire di essere viva davvero? Forse potrà esserlo esteriormente Ma dentro di sé

Un odore di disperazione aleggia Impadronendosi di ogni singola cellula morente Come un fiore appassito

Nel mezzo di uno splendido giardino


Acerba certezza

Oh uomo

Che sciocco sei stato

Alla promettente bellezza del cactus L’ammaliante seduzione della rosa hai cercato Ora struggiti disperato

Sopra il freddo stelo

Del tuo finto fiore amato Mentre gioiosi boccioli Strada si fanno

Su quel cactus tanto disprezzato


Anima impura

Nell’oscuro labirinto della vita Come posso trovare la mia strada?

Come guida confusione, incertezza, inadeguatezza Lentamente in un lago di dolore affondo Cercando appigli

Che mai riuscirò ad afferrare Ma come un fiore di loto Che dal fango nasce

La mia anima aspetto


Evasione

Senso di appartenenza ormai nullo O forse mai esistito

Il bisogno di muoversi Cresce sempre più

Lontano da questo palco di bugie Che hanno incasinato la mia mente Piedi come incudini

Impauriti da questo sentiero Ma mente impavida Volenterosa di adagiarsi

Tra le braccia della libertà


Ghiacciante crudeltà

Tanto calde son le coperte Durante una gelida nottata

Quanto freddo il cuore delle persone Che con disinteresse crescente Frantumano sogni

Sogni a loro tanto cari

Quando son loro a crogiolarcisi nel letto adagiati Inconsapevoli che basta un battito d’ali

Per trasformarli in incubi spietati


Falsità ed ipocrisia

Diavoli travestiti da angeli

Fiamme sostituite da inebrianti parole Abbracci al posto di punizioni

Non sotto terra

Ma sotto un cielo stellato Ed ecco che il presente

In inferno si è trasformato