Guglielmo Bagella

Poesie


L’insostenibile stabilità dell’equilibrio

Basta una parola,
in un istante
il significato cessa,
l’universo s’incartapesta
e ci si sente cadere giù.
L’esperienza s’aggrappa
con polpastrelli bruciati
alle aporie di luce
di quel cupo ragionare,
Lúsios di sbarre misurate
per diavoli e fantasmi;
in immortale attesa
scrutano, scovano crepe,
un latrare di rimorsi
che fa sanguinare
dalla giugulare.

 


 

Lucretius Dream

Finita la materia
rimane distruzione,
impeto demoniaco
per divino equilibrio.

Un turbine di polvere
scevro d’assiomi,
primo smarrimento
senza stelle fisse.

Placata l’esplosione
appare il clinámen,
ordine libero
e natura delle cose.

 


 

La Maschera

Compagna d’arroganza
l’insicurezza blatera
un’invidia infantile
dal sapore di traumi
passati dall’inconscio,
vero eterno prigioniero
del ricordo e del rifiuto,
dell’abbandono, del rimpianto
e del percorso per nascondere
la forma con la sostanza.

 


 

Per Euterpe v.2

Come potrei mai descriverti
con parole che restano immobili,
con delle immagini che tacciono,
tentativi morti s’un foglio,
per un magro esercizio di stile
specchio soltanto dell’effetto
mentre canto il tempo a mente,
come ritmo per la sbilenca metrica,
quando maldestro cerco d’evocarti:

Custode del linguaggio universale,
diramato in milioni di dialetti,
che ora ride per il suo trionfo,
su qualsiasi altra forma d’arte
grazie al banchetto virtuale
che non finisce né satura mai
se non quando sbaglia i volumi
l’eterno studente algoritmico
della nostra curiosità.

La grancassa ti avvolge in grembo,
ti pungola acido il sintetizzatore,
mettendoti s’un traghetto col basso,
sospinto dai fiati e delle trombe
che pizzicato nelle giuste corde
lacrima sulla tastiera bianconera
ridendo in risonanza di diaframma
in una nuova frequenza, l’armonia.

 


Living with yourself

I limiti son contorno
non per mancanza,
ma per identità:
una consapevolezza
priva d’orgoglio,
scevra da paragoni
coi belli e alti eroi.

I confini son territorio
non per piccolezza,
ma per decisione:
un’indicazione
senza rimpianto,
avulsa dalla colpa
per un potenziale non sfruttato.

Le scelte son tempo
non per qualità,
ma per dati a disposizione:
un segnale
orfano d’hindsight
vedovo d’esperienza
per ciò che sembra migliore.