Donna
Donna, che del mondo sei la vita
ogni luogo ha il tuo splendore
Donna, che fuggi da una amara avania
sei gerbera recisa che splende senza cura
Donna, di un tempo lontano
o di un futuro più sano
con tanta bellezza spesso ferisci
chi il tuo candore eccepisce
Donna, misteriosa
oggetto di poesia, petalo di rosa
seno che nutre
i suoi sogni tiene a galla
durante la tempesta
Donna da copertina
vittima di uomo padrone
Donna che il mondo non può farne a meno
Donna mamma, sostegno d’amore
Donna straziata da un dolore
di un figlio perduto
senza più calore
Donna io, che non cedo speranza
spiraglio di illusione
che tramonta in realtà.
Amore segreto
E l’alba disse al tramonto
“aspetta prima di imbrunire il cielo”
Un amore è in tormento
ma testardo lui non esito
il buio fece cadere
e l’amore precipitò
Luce romantica diede alla notte il colore
si baciarono grazie alla luna
e l’amore si sollevò.
Or si vedono di nascosto
mentre tutti dormono
in qualsiasi posto
Della notte è il loro cuore
ogni giorno, senza timore
fatto di stelle e piacere
Amore sconfinato
che la luna ha aiutato
La distanza
Reale è una lacrima
quando il viso la sente cadere
quanto forte è il dolore che l’ha provocata.
Tu con esile filo sospendi il cuor mio
tra il presente e la vita passata
Piange l’anima mia
distante è la mia città
Non più gioia esulta nel cuore
l’anima perduta fuma bocconi amari
vorrei incarnare la fantasia
in tutta la sua assolutezza
immiserire la distanza
che tanto il cuor fa soffrir
Sento il profumo frizzante dei pomodori maturi
l’odore materno della terra
mentre gli accordi di mercato
suonano il profumo degli agrumi
E tu odiosa “distanza” mi neghi tutto questo
solo il pneuma dei ricordi
può combattere il tuo atroce dolore
Dimmi quanto lunga e pungente
è la tua perpetua strada
che mai fine vede nella vita mia
Dista ancora un pó la mia tristezza
dalla mia stessa felicità.
Mamma
Occhi neri e capelli lunghi
un urlo, un pianto
finito in uno sguardo
Chi è costei che tanto mi compiace?
Scoperte e ancora sguardi
forse ho capito!
Che si chiama mamma ha il suo viso.
Occhi neri e capelli bianchi
una carezza, un pianto
finito in un addio.
Ora che mi manchi
mi specchio e vedo
ancora occhi neri e capelli lunghi
con un filo di bianco
Senza dimora
E ricordo ancora il tuo volto
abbronzato da un fumo passeggero
i vestiti firmati dall’amarezza
la coperta di carta pubblicitaria
le braccia che facevan da cuscino
dormivi di sonno profondo
mentre la vita ti si svolgeva accanto
Eri dell’alba il primo spettatore
Un treno fermava e l’altro partiva
E tu sognavi il calore di un camino
una tavola imbandita di cose buone
qualcuno che ricca d’amore ti aspetta.
Quel sogno era così bello e reale
che più non l’hai lasciato
Per sempre lo vivrai
tra un treno che va ed uno fermato
O’ ‘ Vesuvio ’
Seduto te ne stai ad osservare il mare
padrone di una città che sa amare.
Passione di fuoco scorre nelle tue vene
ai tuoi amanti hai dato tante pene.
Sorretto da vanità
ti specchi nel mare della tua città
persino pulcinella che fa sempre ironia
pensa che di Napoli sei la follia.
Confondi il cuore tra paure e passioni
amore fatto di forti emozioni.
Eterno spettatore di un film senza fine
dove la passione e senza confine.
Qui sulla tua cima, vento sui visi
siamo a metà tra due paradisi.
E l’anima tua sola
tra calore e fumarola.
Intorno è terra fertile e colorata
la tua amante innamorata.
E tu sarai sempre protagonista
di un città protagonista.
Fratello mio
Amore di un’infanzia passata
nati da uno stesso grembo inesperto
amico di lunghe giornate d’estate
complice di pianti e gioie
Vai via in assopito sonno
che si trasforma in eternità
Ci lasci con il sapore dei ricordi
ancora caldi e pungenti
pittura fresca
di un quadro mai finito.
Son qui nel tuo dipinto
sei qui nei sogni miei
frivola la luce che inganna la realtà
fratello di sangue e di vita
finisco il mio dipinto
c’è dentro il tuo ultimo abbraccio.
Son qua se mi vuoi sfiorare
son qua nel tuo dipinto
opera incompleta
perché l’artista non c’è più.