Irene Giancristofaro - Poesie

Tratto da “Da lontano”

Invisibili

Raccontami
fino a stancarti.
Fruga
dentro la memoria
e le mie tasche.
Non voglio
parole prestate
per il mio testamento.
Non gridano
non le sento.

 

 

 

La solita fermata

Si aspettavano
alla solita fermata,
senza un nome
e una ragione.
Bastavano a se stessi.
Audaci.
Leggeri.
Riflessi.

 

 

 

Restare

Sto
come chi resta
e tace.
Non cercarmi
non ti riconoscerò.
Un tempo bianco
si farà vento
ed io sarò
tempesta.

 

 

 

Vento di bonaccia

L’amore
semplificato nei silenzi,
distrattamente muore.
Un vento di bonaccia
ristagna nella gola
e la resa si fa carne.

 

 

 

Luna madre

Stanotte la luna
ha volto di madre,
come di colei che mi amò
prima ch’io fossi amore.
Riflessa
nel fondo di un pozzo,
le parlo
come chi
parole non ha
e lei ascolta
come chi parole non sa.
Nel fondo
più profondo del pozzo
c’è la luna del pianto
con occhi muti
di dolori smarriti.
Il suo sguardo
fa male,
mi colpisce
e cade
nel fondo
più a fondo di me.

 

 

 

Un mattino d’inverno

Un mattino d’inverno
la morte passò la mano
in un silenzio a metà.
Chiusi gli occhi
e mi lasciai appena,
senza saper tornare.
In un risveglio
sprovvisto di tempo,
chiesi chi ero.
È strano conoscersi
nelle parole degli altri.

 

 

 

Thanatos

Nasci dalla notte,
morte impudica
che servi Dio e il diavolo.
Ladra,
femmina di bordello
e signora degli altari,
giochi all’inferno
e con i santi.
Del bianco dei sepolcri
ciascuno ammanti
con ragioni
che la ragione non comprende
e una pietà
che la pietà non intende.

 

 

 

Vorrei

Vorrei
morire
tra le braccia di un amore
vestito a festa.
Ascoltare
canti notturni di donne
curatrici di chi resta.
Lenire
antichi dolori
e reciproche mancanze.
Lasciare
eredità di leggere imprudenze.

 

 

 

Ora

Mi parli senza dire nulla,
con occhi nudi di me.
Un tempo vuoto
resta sospeso
su di noi
che non sappiamo
darci di più.
Andrò via.
Ora.
Domani resterei.

 

 

 

Sei albero

Per me sei albero
e non pietra bianca,
amore nato da un seme
invisibile agli altri.
Voglio pensarti a riposo
tra fili d’erba
distratti di tempo.
Nulla accade agli alberi
quando invecchiano.
Se chiudi gli occhi
moriranno appena.