Una donna, una poesia
Una donna non è forse poesia?
Dove sono le parole magiche,
Dove sono le pagine sfogliate,
Dove sono i versi compiaciuti,
Intrecciati entro le strofe separate,
Dove sono le consonanti,
E soprattutto,
Dove son le Vocali?
Nelle sue vellutate gambe d’avorio
Nei suoi capelli mossi dalla sua piccola mano
Nel suo sorriso illuminato dalla luce della luna
Nelle sue dolci orecchie (ancora sorrido di questo particolare)
Nel suo seno, anche se non prosperoso, ma profumato dal mio bacio
Nei suoi occhi, che passano dalla gioia al dolore, in un battito d’ali
Nella sua bocca insaporita dal luppolo amaro
Nel suo corpo…
Una donna non è forse poesia?
No! è molto di più
Ma chiedo dov’è il significato di quelle vocali
Dov’è il senso e l’amore e l’odio e la critica feroce
Nascoste tra un verso e l’altro
Dove sono le allusive quanto provocanti idee dietro le pagine sottili
Dov’è la Musica?
Nel suono della sua voce soave
Nel ricordo di giornate estive passate a vagabondare
Nel rinfrescante sorso del vino fresco
Bevuto in caldi Agosti
Nelle lunghe confessioni che ci univano e ci consolidavano
Nel profumo della sua pelle chiara
In lei.
Nella poesia più profonda in cui mi son mai imbattuto,
Una donna non è solo poesia
Una donna è la prima poetica poesia!
Ci sto provando
Ci sto provando veramente
La mia infanzia torna
Così come la mia turbolenta
adolescenza
Ma io le respingo
Seriamente, lo posso giurare
Quando sorvolo i meravigliosi
luoghi della mia memoria,
La tentazione è tanta
A volte troppa
Ma continuo a perdurare
E lo faccio per Te
Me lo hanno insegnato le tue gesta, le
tue grida
Le tue lacrime
Lacrime spese forse non invano
Lo spero con tutto me
Sogno che hai trovato la tua pace.
La fuga che avevi tanto agognata,
forse tu l’hai intrapresa?
La libertà del tuo animo,
Che sempre gridava di disperata
claustrofobia,
l’hai raggiunta?
Oh mi inquieta aver una parte di
colpa in tutto ciò
Ti prego
Rivelami il mio merito
Ed ad un tratto
Sei tornata e mi mostri come son le
cose veramente
Mi dà a pensare il paradossale
ossimoro che è la vita
E posso giurare che ci sto provando
veramente a capir
Lo posso giurare
Ricordo di Poesia n°2
Ricordo le grida delle nostre madri il giorno in cui nascemmo
in quel lontano e caldo agosto
e così, condividendo
il nostro primo pianto,
il nostro primo sorriso
e il nostro primo bacio materno,
ebbe inizio.
Ma adesso, a tanti anni di distanza, tutto è finito e destinato a non ritornare.
Ricordo l’innocenza della nostra infanzia
passata a correre e giocare su verdi prati
in quel lontano e caldo agosto
e così, ridendo
dei nostri scherzi,
delle nostre pazzie,
dei nostri amori
cominciammo a maturare.
Ma adesso, a tanti anni di distanza, tutto è finito e destinato a non ritornare.
Ricordo il periodo in cui ballavi nella notte stellata
in quel lontano e caldo agosto
e così, guardando i tuo capelli volare nel cielo
compresi che,
le nostre risate,
i nostri pianti,
le nostre gioie,
sarebbero durate per sempre.
Ma adesso, a tanti anni di distanza, tutto è finito e destinato a non ritornare.
Ricordo il giorno della nostra laurea e come eri vestita
in quel lontano e caldo agosto
e cosi, guardandomi ridere
dei nostri abiti,
delle nostre capigliature,
dei nostri sogni,
ti innamorasti di me.
Ma adesso, a tanti anni di distanza, tutto è finito e destinato a non ritornare.
Ricordo il giorno del nostro matrimonio e della felicità dipinta sul tuo volto
in quel lontano e caldo agosto
e così, pensai
alle nostre ore passate insieme,
ai nostri litigi, furiosi e vendicativi,
alle nostre dolci riappacificazioni,
e credetti che sarebbe durata per sempre.
Ma adesso, a tanti anni di distanza, tutto è finito e destinato a non ritornare.
Ricordo i primi anni della nostra convivenza nella vecchia casa sull’angolo
in quel lontano e caldo agosto
e così, mentre ballavi
le nostre canzoni,
i nostri amori,
le nostre passioni,
cominciai a scrivere solamente di te.
Ma adesso, a tanti anni di distanza, tutto è finito e destinato a non ritornare.
Ricordo il nostro primo bambino ed il giorno della sua nascita
in quel lontano e caldo agosto
e così, mentre piangeva, ricordai
le grida delle nostre madri, simili alle tue
le emozioni della nostra crescita, viste con i loro occhi,
i nostri sogni, che sarebbero diventati i suoi,
e piansi, lacrime sincere di amore.
Ma adesso, a tanti anni di distanza, tutto è finito e destinato a non ritornare.
E ieri mi sono ritrovato a ricordare tutto questo e tanto altro
di quei lontani e caldi agosti
e mentre ti leggevo un passo dal mio libro e te mi guardavi sorridente
capii che tutto era finito e che non sarebbe mai più tornato.
E nei tuoi occhi vidi che anche te ricordavi la nostra vita passata e aspiravi a rivivere quei meravigliosi attimi, ormai trascorsi via nel inarrestabile flusso del tempo.
Ma adesso, passati tanti anni, comprendo che altri ce ne saranno e son felice dei ricordi di una vita passata, della nostra vita passata.
L’equilibrio travolto
Scomparso in un buio di inconsapevolezza
Divorato da un’emotività mal gestita
Immerso in un profondo quanto terribile buio
Sento il tonfo della caduta di
un equilibrio
Per il quale ho tanto lottato
Distrutto da un’emozione amichevole
Dilaniato dal ricordo gioioso
Sfregiato nell’anima come nel volto
E soffro
E tremo
Ed il cuore si ferma solo per un attimo
E, chiusi gli occhi, vedo una luce spegnersi
Ma qualcosa continua a muoversi
in me
Ricordo che ciò è solo forma
Ricerco il contenuto
Riagguanto l’equilibrio tra essi
Sento il tonfo della caduta
E
Mi rialzo
Stanco e demotivato
Ma continuo a camminare in questo mondo
E la mia mano stringe la tua
Sempre più forte
Con la speranza di aver ritrovato la verità
Ma son ancora in bilico tra il buio e
la luce
Chiedendomi
Perché?
La ragazza francese
Arrivai nel paese della Cultura
Artista da un paese glaciale
Bianca neve sotto il sole di Firenze
Beata giovinezza nell’Antica Italia
Candore di un’estate d’amore
Canzone di una canzone ispirata ad una notte stellata
Di molte parole non ero, al seguito
Della prima volta in cui lo vedetti
E la differenza era troppa
Estremo il confine che ci separava
Forse la sua faccia era interessante?
Fantasioso, per esser cordiale, il suo vestiario
Glaciale il suo sguardo
Grazioso il suo sorriso
Ho forse interesse in lui?
Ha forse interesse in me?
Irrazionale è il suo inglese
Impossibile stabilire la sua nazionalità
La sua gentilezza mi sorprese
Levai la maschera di pretese
Maschera di riservatezza
Misi la mia fragilità nelle sue mani
Nei suoi occhi vidi tenerezza
Nella sua semplicità, sicurezza
O era il vino?
Oh come gira la testa
Piena di insicurezze nel ricordo dell’amore
Paterno, che tanto mi è mancato
Quanto lo odio…
Questo solo io lo so, ma mi
Ricorderò di te, giovane amico
Rimarrai nella mia memoria a lungo
Sentirò il vento ed il ricordo tornerà alla nostra cena
Sarai il mio ricordo fiorentino
Te, città e uomo
Tutto in una serata inattesa e magnifica
Uguale a quella notte non sarà mai più
Unica sarà nella mia memoria
Verrai insieme a me nel mio
Viaggiar tra adolescenza e maturità
Zitto… finisce qua. A
Zara ci rivedremo ma sarà un viaggio che non si rivivrà.
Paranoia
(a L. C.)
Credevamo di esser migliori
pensavamo di saper e conoscer
sapevamo che eravamo distanti dagli altri
ma
non era così
Ci chiese aiuto
Ci pregò con grida disperate,
discorsi allucinati
La sua paura deve esser ricordata
Mi chiedo cosa sto facendo.
So che devo farlo
Perché ciò non succeda più
La colpa deve esser ricordata
I suoi occhi terrorizzati tornano nei mie sogni
La sua timida paranoica riservatezza
torna
in occhi terrorizzati d’altri,
torna
in me.
E deve essere ricordata
Ricordo il dolore e le lacrime
Ricordo la morte
Ricordo il suicidio
Ricordo che una storia è finita troppo presto
Ricordo la responsabilità
Ricordo la consapevolezza
Ricordo la tua, la mia, la loro
Colpa
Devo ricordare
Voglio ricordare
Per lui…
Deve esser ricordato,
Non deve più succedere.
Noi siam sopravvissuti…
Bukowski
Qui, tutti intorno a me, dicono che son
impazzito.
Io continuo a leggere “Sei incancellabile tu”
e so di averla scritta io.
Così come i testi di quelle vecchie canzoni,
ormai lontane decadi da ciò che siamo
adesso,
son cantati dalla mia voce e son nati nella
mia testa per esserti raccontati.
Cosa sei, mio angelo caro? Cosa ricerchi
in questo mondo? E perchè continui a
fuggire? Sai che non c’è posto al mondo
dove ti potrai trovar sicura, se non tra le
mie braccia.
Ti amo. Ma non di quell’amore sporco di
bugie e solitudine. No, quello lo lascio a chi
non vuole sentire. Chi non vuole sapere.
Chi non vuole dire. Ma io sento, so e dico.
Ed è perché vedo te ed amo te.
Te mio specchio. Specchio di molti.
Specchio di Bukowski. Specchio dell’amore.
Specchio della mia anima.
Sei un’immagine per me. Una dea arcaica
che canta soavemente e risveglia la vita in
- Perchè continui ad aver paura della
pioggia? Perché non canti più e cominci ad
ascoltare? Perché non splendi in quel sole
che irradiava i tuoi capelli. Immagine mia.
Immagine sacra. Sei questo per me adesso.
Sei lontana.
Ma in fondo è stato solo un sogno. Di quella
notte d’estate. Passato a guardar il cielo ed
a sentrsi parte di qualcosa.
Lo sentivi battere nel tuo petto? Era il cielo
e la terra che si univano. Era il frutto che
ormai era germogliato.
Si solo un sogno, per risvegliarsi nella
realtà buia e fredda, dove la pioggia
ti bagna le tue nuove scarpe. Una nuova
vita ci aspetta sotto questa pioggia, mentre
nelle pozzanghere sarà riflesso il sogno
ormai spento da quegli sporchi scarponi
di…
Un’altra volta finirò.
Luce nel buio
Le scelte che comportarono
Quelle tue grandi responsabilità
Quelle tue grandi conseguenze
Vennero dalla prigione
Che costruisti
Intorno alla tua anima
La chiudesti in una gabbia
Di belle immagini
Di profetiche
Visioni
E poi
Fuggisti
Nel buio della realtà
Che tanto non comprendevi
Una casa, una serie di fotografie
Una bellezza, sempre giovanile
Vivo il tuo dolore
Ma non la tua gioia
Mi hai rispedito nel sottosuolo
Mi hai chiuso là dentro,
Ed io
Combatto, costantemente
Per poterne uscire
Ma necessito della tua mano
Della tua piccola e fragile mano
Che mi carezzava
Che mi toccava
Che mi amava
Che ora è solo un sogno
Ma vivo di sogni
Sogni di un futuro gioioso
Di un futuro libero
Da questo greve peso
Che mi son caricato sulle spalle.
È il tuo peso
Che non mi lasci trasportare
Che mi impedisci di vivere
Torna, mia dolce amata
Torna, mia dolce anima
Nella mia casa, puoi costruire
Tutte le reti che vuoi
Puoi tessere
Un amore che aiuterà
La mia scalata
Una scalata verso il destino
Che ci ha sempre legati
Ci siamo toccati e ciò non si può fuggire
Risveglio
Mi son risvegliato
Dopo lunghe ore di sonno
E la veglia è terribile
Perché penso solamente a te
Te e solamente te
Non desidero più nessun altra
Non desidero più nessun corpo
Né cerco di averlo
Voglio te e solamente te
Perché finalmente ho compreso
Avevi paura
Paura dell’ignoto
Paura del nostro futuro buio
Non credevi che potessi esser lì per te
E la ragione
Era che io fingevo
Fingevo di esser qualcun’altro
Fingevo di desiderarti
Su quel letto,
nuda e bellissima
Ma adesso, in questo preciso momento
In questo meraviglioso istante
Comprendo.
Metto insieme i pezzi del puzzle,
E comprendo
Non ti desidero più,
Non ti voglio più,
Non ti toccherò mai più
Ma so che saremo sempre amanti
Poiché è il nostro destino
Un meraviglioso sogno futuro
Che si sta avverando
Ti ho sognata
In una casa vuota
Vuota d’amore
Che piangevi
E che sognavi
Sperando di poter tornare su questa terra
Sognando di poter rivedere il cielo
Un cielo fatto di nuvole e di gioia
Segui quel sogno, mia amata
Io non ambisco più al tuo corpo
Né Desidero sentir
La tua dolce voce
Sei la mia terra
Ed io il tuo cielo
Tra noi si distende un’oscurità ignota
Che ci separa
E che chiamano umanità
Ma dentro,
Lo sappiamo
Che saremo sempre amanti.
Segui la tua gioia, la tua dolce
beatitudine.
È quello il tuo destino.
Vedo i nostri figli,
Correre su quei prati
Da te tanto amati
Vedo il nostro amore
Scalare un albero secolare
E noi due
Che lo fissiamo
Con occhi lucidi
Adesso lo vedo.
E questo mi permette di lasciarti andare
Solo così potrò averti
Averti per sempre
Non solo per questa breve ed insensata
vita
Eravamo due anime libere
Che furon costrette
Ed incatenate
In un nido chiuso
Ma adesso, in questo momento,
In questo preciso istante
Vedo me stesso
E te sei lì accanto,
Accanto a me
Dove sei sempre stata
Ed insieme voliamo
Nel cielo, dove nuvole e pioggia
Son ormai scomparsi
Tu che tutto sai
Tu che tutto sai
Protettrice di tutti gli uomini
Hai dovuto aspettare troppo
In un cielo d’ombra
Sperando di poter salire
E trovare il sole
Che è assenza di tenebra
Tu che tutto sai
Ammaliatrice di anime
Sei stata invocata un’altra volta
ancora;
Ed il cielo si fa più sereno
La tristezza, continua a pervadermi
E mi immergo un’altra volta
E nel trovarti, ti vedo
Accucciata sulla riva
Di un fiume,
Che si è ormai fatto oscuro e tenebroso
La respingo, un’altra volta
E ti chiamo da lontano
Sperando che la mia voce
Si sia ormai espansa
Tanto da giungerti
E torno nei miei sogni
Sogni di un prigioniero
Che scelse di viver in un mondo
Nel quale ti poteva raggiungere
O semplicemente veder
Da lontano
Nella confusione, torno
Nel disordine quotidiano
Di tenebre disperate
La mia fiamma,
Si fa sempre più ardente
E brucia da dentro
Più d’ogni altra cosa
Aprendo gli occhi, mi immergo
ancora ed ancora
Nel mio sogno