NOSTALGIA
Stasera, quando sono venuta in camera tua per darti la buonanotte
mentre ti sistemavo le coperte ho sentito una forte fitta di nostalgia.
Nostalgia di quando eri piccolo
ed era impossibile che ti addormentassi senza di me.
La mattina presto ti infilavi nel mio letto
e ti accoccolavi tra le mie braccia
che sembravano fatte apposta per contenerti.
Nostalgia di noi, dei nostri momenti
e di quel rapporto così unico e speciale
che mi rendeva infinitamente orgogliosa di essere la tua mamma.
Certe cose sono cambiate ora e altre cambieranno ancora
ma non smetterò mai di custodire nel cuore quei momenti
come uno dei doni più preziosi che la vita mi abbia regalato.
LO SCORRERE DEL TEMPO
Ricordo quando eri piccolo
e per addormentarti avevi bisogno della mia mano
appoggiata sul tuo viso.
Ti ci accoccolavi dentro come fosse il tuo rifugio,
il tuo posto più bello al mondo.
La mattina appena sveglio
sentivo i tuoi piedini correre verso camera mia.
Ti infilavi nel mio letto
e ti aggrovigliavi a me in un incastro perfetto.
Bastava un attimo e ti addormentavi di nuovo.
Vicino. Stretto a me.
Oggi mi hai guardato e mi hai detto:
«Mamma, quando ci sei tu io mi sento al sicuro».
Il tempo è passato veloce,
quando mi abbracci mi sembri così grande
che mi chiedo come sia possibile
che tu sia cresciuto così in fretta.
Quando mi sveglio presto e tu dormi ancora,
vengo a sdraiarmi accanto a te,
ti abbraccio stretto e nascondo il viso nel tuo collo
respirando il tuo odore che per me è casa.
E mi basta questo per sentirmi in pace.
IL BALLO
Stasera,
prima di portarti a letto,
ho messo un po’ di musica e abbiamo ballato.
Abbracciati, vicini.
Io ti ho cantato piano una canzone all’orecchio e tu,
con le tue manine,
ti sei aggrappato a me stringendomi forte.
E’ stato così che ho chiuso gli occhi
e ho pensato che se tu mi tieni stretta allora io non cado.
E in quell’abbraccio
mi sono sentita improvvisamente al sicuro.
IL VENTO
E’ ora di andare a letto ma stasera c’è vento
e il vento, quando dormi in una mansarda, lo senti forte,
insistente.
«Mamma perché si sente anche se chiudi la porta?»
Rumori e suoni che possono fare paura.
«Mamma il tetto è attaccato bene alla casa?».
Nella tua vocina sento la stessa paura che ho provato anche io
tante volte.
Allora mi avvicino al tuo lettino,
mi accovaccio a terra e ti prendo per mano.
Tu la stringi forte,
come se insieme potessimo farlo smettere questo vento.
«Chiudi gli occhi amore mio e fai la nanna».
«Ma tu resti un po’ qui vicino a me?».
Ti accarezzo piano i capelli, senza lasciarti la mano.
Qualche minuto dopo ti sei addormentato.
Mi alzo, ti do il bacio della buonanotte
e lascio la tua cameretta per entrare nella mia.
Ora tocca a me.
Mi infilo nel letto e ascolto il vento.
Lo sento forte, insistente
e non so perché
ma questa sera sembra far un po’ più paura anche a me.
LA FELICITA’
Ti sei avvicinato,
hai appoggiato una manina nella mia guancia,
i tuoi occhietti nei miei e così, dal nulla, mi hai chiesto:
«mamma tu sei felice?».
Non so come ti sia venuto questo pensiero,
sei piccolo,
eppure è stato come se nessuno me l’avesse mai chiesto.
Mi sono sentita fragile,
in bilico.
Ora tu mi chiedi se sono felice
ed io non so cosa risponderti.
Mi guardi negli occhi.
«Certo che sono felice amore».
Tu mi sorridi e mi stringi forte.
«Anche io sono felice mamma».
E allora ti stringo ancora più forte a me,
senza parlare,
senza spiegarti quanto è grande la forza che mi dai.
Senza dirti che non ce la farei, se tu non fossi qui.
Adesso e per sempre,
la parte migliore di me.