Liana Cini - Poesie

risvegli.

Svegliarsi ed attraverso il tempo vedere, un valore privo di menzogne in un esplosione di luce. Vorrei poterti riabbracciare, non esiste oro al mondo in sostituzione. Capire, l’imparare ad amare quando, è troppo tardi.


 

addio.

Sei tu, sei l’onda che irrompe sulla sponda, sei il pensiero continuo, vero. Sei un pugno nello stomaco, sei la passione che affiora da una sepoltura, sei l’aria che respiro, e perché tutto ciò che sei ne prendo atto,e ti dico…..solo addio.


 

fraintese

Non vi era intenzione, di tal giudizi, però fraintese la fan da padrone pur non avendo legami d’amore. Ogni pensiero và rispettato, ma non capisco l’intervistato, attacca e morde molto arrabbiato, senza capire che non è attaccato.


 

amore.

Amare, la carezza quando non te l’aspetti, amare difficile la comprensione, amore quando ti assale nulla importa se scivoli giù. L’amore,lo stupore dell’altro, amore eterna attesa…di lui, amore scambio reciproco e sacrificio. Che dire ancora, amore istinto e ragione in un mondo d’oblio


 

 i suoi cuccioli.

Aperta la caccia, nella savana  i formidabili muscoli uniscono il ruggito rabbioso. Poderosi i balzi, la preda Non ha scampo, ma d’impulso la leonessa abbandona, si allontana sempre più, risponde ad un richiamo, guaiti di cuccioli, che protegge e che ama.


 

La fine

Soffia il maestrale, che il mare fa gonfiare, il tempo va a cambiare, la calda estate inizia a scemare e ti ritrovi già nel normale, e giochi, feste da ricordare, nei tuoi ranghi, purtroppo devi rientrare.


 

la schiava di Orione

Venne il tempo di un padrone che divenne garzone, laddove principi crollarono cambiando principi, lasciando nostalgia. Inizio ‘il silenzio e l’invecchiato indrieteggio’, e dei padri fu nullo, il sangue versato, niente rimase. Lo scorrere delle stagioni, resta memore del ciò, orsù schiava di Orione ritrovata.


 

e piove

Eppur piove, piove sul mare,,piove sulle apuane, sulle note di una canzone che riempie i cuori d’amore. Dirige l’orchestra il maestro, con violini trombe e chitarre, in sintonia dà un po’ di calore, e van ritrovando il famelico ardore.


 

la tarantella

La tarantella suona o mia bella, la tarantella mi fa morì, batti di qui e batti di là le gambe vagano in qua ‘e là, e dopo finita quella canzone, tu ti ritrovi in mezzo ad un bidone.


 

l’aquila

Librarsi in un volo imponente, o maestosa aquila, mi dai a pensare.

Suprema regina dei cieli, ingegnosa forza infondi in me. Simboli ricordati scolpiti su armate lontane, imperatori trapassati, sei guardiana di tombe, desiderata. Voli alta nel blu’, la preda decidi,l’acuta vista l’addocchia già, veloce e rapida la morte và.