Luca Bonetto - Poesie

EDITORE

 

Filastrocca di Francesco.

 

Occhio vispo sguardo intenso tu dirai: “non sai che penso“.

Io ti osservo attento attento e la combini in un momento.

Giro il volto in fretta e brigo poi ti trovo appeso al frigo. 

Mio Francesco qual tormento 

ti amo solo e sono contento… I tuoi passi si fan  grandi e sono passati cinque anni. 

Piano piano mi avvicino e ti abbraccio o mio pulcino… 

Dalla gioia il cuore stretto 

sei il mio tutto o Caro ometto.



LA PRINCIPESSA BENEDETTA 

 

Principessa Benedetta 

tu non perdi la scarpetta ma affamata ormai di fatto 

la scarpetta è dentro il piatto.

Poi mi guardi col sorriso come a dire “sto crescendo“ 

ed infatti in un momento è sparito anche il secondo.

Poi d‘incanto sei seriosa,

ti fai dolce come sposa. 

Con la penna e l’acquarello 

del tuo babbo fai modello. 

Un modello un po’ impacciato e ogni tanto imbarazzato. 

Su quel foglio con affetto 

il nostro amore sempre intatto.



CIOTTA CIOTTA

 

Un giorno all’improvviso, per incanto, ho incontrato il tuo sorriso.

Un sorriso immenso e per niente malizioso fatto di dolcezza e labbra morbide.

Un abbraccio intenso, 

un corpo sinuoso 

e il mio essere In te si è perso.

L’improvviso una domanda e la ricerca di conferma per un corpo tondo tondo. 

Si mi piaci, nello sguardo e dentro al cuore….non mi importa se mi appari , come dici, ciotta ciotta. 



MIO CARO

 

Mio caro,

quanta strada hai percorso, quanti ostacoli hai superato.

I passi pesanti come di piombo ma giorno dopo giorno sei avanzato… Avanzato nella polvere, avanzato nel sudore, avanzato tra le lacrime.

Avanzato comunque solo… Solo nel fisico, 

solo nel cuore 

ma ricco della fede nel Signore. 

Ora sei un uomo,

ora sei temprato,

ora sei pronto.



LEI

 

Donna minuta, occhi profondi e grandi come il mare.

La loro bellezza un tributo di amore. 

La sua voce una dolce melodia in cui l’anima si perde. 

Non ci sono parole per esprimere l’immensità del suo essere. 

Solo i suoi respiri vanno al unisono con i battiti del mio cuore.



A.M

 

Mi hai amato per ciò che sono,

Mi hai amato per le mie debolezze,

Mi hai amato nonostante tutto. 



ANNALISA 

 

Un pensiero,

 uno sguardo, 

una lacrima… 

Il cuore gioisce ma è straziato, e uno strillo silenzioso dell’anima lo attraversa.

Perché il mio dolore non è compreso, 

perché il mio amore non è percepito, 

perché le mie sofferenze offuscano il mio presente, perché non riesco ad amare.

Forse troppe le ferite,

forse troppo il rancore… 

Forse, e credo sia il fulcro di tutto, troppo mi è stato rubato. 

Oh, mio piccolo cuore, quanto hai sofferto in tutti questi anni, 

quanto amore hai cercato ma non lo hai mai trovato.

Mio piccolo cuore so che vorresti due braccia in cui perderti, 

so che vorresti un seno su cui poggiare le tua fronte, 

so che vorresti due labbra da baciare, 

so che vorresti far correre le tue dita tra i capelli della donna che ami e so bene, mio piccolo cuore, che l’ami e non sei stato capace di dimostrarlo e so che hai perso la sua fiducia, come conosco il numero delle lacrime che hai versato per lei. 

Ricordati mio piccolo cuore che lei è sempre accanto a te e nessuno potrà cancellare il ricordo dei suoi occhi, del suo sorriso dei suoi piccoli gesti. 

Mio piccolo cuore concentrati sui ricordi del suo amore e dona  ai tuoi figli tutto ciò che hai imparato da Lei. 

Sì, cuore mio, dona loro la pazienza,

 la perseveranza, 

la compassione e l’amore disinteressato. 

Non sarà semplice non averla accanto ma amala nella figura dei tuoi figli. 

Rivedila in ogni loro sorriso, 

in ogni loro sguardo. 

Accarezzala ogni volta che accarezzi loro, 

baciala ogni volta che baci loro, 

stalle accanto come staresti accanto a loro e consolala ogni volta che i consoli loro. 

Ricordati, Mio piccolo cuore, che in ogni loro gesto lei c’è e ricordati che, anche se non lo hai capito subito, ti ha dato la forza per andare avanti.

Amala perché è parte di te e il suo spirito ti accompagna. Regalale una preghiera e affidala Dio e nel buio della notte come nel silenzio del cuore, urla al Padre che l’ami ringraziandolo per il dono che ti ha fatto.

Ora cuore mio, immaginala e dille che le vuoi bene.

Ricorda cuore mio: AMALA.



AMARE 

 

A volte mi chiedo cosa significhi,

Mi guardò intorno e vedo confusione nella gente. 

Osservo la virtualizzazione di ciò che dovrebbe essere un’azione normale rivolta al donarsi reciproco ma, poi, il nulla o quasi. 

Nella sterilità di questo vivere rimangono nel mio cuore i gesti di una persona che quando avevo fame mi ha nutrito, avevo freddo e mi ha scaldato, avevo bisogno di un conforto e mi ha consolato. In fondo è bastato poco: una spesa, una doccia e un abbraccio. Ti voglio bene mi dolcissima “ciotta ciotta”.



IL CAMIONISTA

 

Nella notte solo solo

guida attento e pensieroso. 

Una pensiero volto a casa 

e a sua moglie che riposa,

mentre i figli nel suo cuore 

giocan sempre e con amore. 

Camionista diligente sempre attento a quella gente: 

Gente strana e poco accorta 

della vita tua distorta. 

Si, distorta caro amico

sempre pronto al sacrificio. 

Render sacro ogni momento 

del servizio tuo disposto. 

Perdona caro amico se non sempre te lo dico

che con tutto quel fai

per te stesso tempo hai mai. 

Grazie ancora e sii orgoglioso del tuo essere operoso. 


 

QUANDO TORNI 

 

Quando torni papà? Non lo so cucciolo mio… Però ciò che ti prometto è che io sarò sempre nel tuo cuore. Quando sentirai la mia mancanza, ricorda i momenti belli passati insieme, ricorda quel giocattolo che ti ho comprato, ricorda il solletico che ti ho fatto e ascolta bene ciò che provi. Se scenderà una lacrima sul tuo  viso, sappi che quello sono io.