Maria Letizia Capparucci
Poesie e Racconti
Notte
Notte
Anima e Luna sfogliano sogni.
Volo tra le stelle
con poche cose mie
per lo più speranze.
Non voglio sottrarmi l’aria
fino al limite del possibile.
Negli sbalzi di quota
mi lancio dalla Torre
Mi faccio lucerna dell’Eremita
e del Folle ricerco il vuoto spirituale.
La Regina dell’Altrove
C’era una volta la Regina dell’Altrove, regno, pieno di girasoli ed alberi di cedro che confinava ad est con la terra di Imaging, regno della fantasia, ad ovest con lo stato di Orderland, terra dell’Ordine Logico, a sud con OM, regno della Meditazione, ed a nord con lo stato di Actionland, regno dell’Azione coerente.
La Regina era una viaggiatrice aperta alla conoscenza e curiosa di fare esperienza di vita, ed aveva visitato tutti e quattro i regni confinanti con quella che sarebbe diventata la sua terra.
Partendo dall’impegnativo regno di Actionland, Frida, questo il suo nome, si trovò ad attraversare una terra sconosciuta, ricca di campi di girasoli. Ne colse uno e decise di arrampicarsi in cima ad un’alta montagna (era una provetta scalatrice!), aiutandosi con un bastone resistente, per capire meglio, dall’alto, dove si trovasse.
Giunta in cima scorse un panorama meraviglioso che permetteva con un solo sguardo di andare oltre le terre confinanti, e di osservare un orizzonte ancora più vasto, dove la vegetazione sempre verde, illuminata dal giallo e dall’arancione brillante dei fiori, si univa ad un cielo azzurro e terso. Proprio in cima alla montagna incontrò un gatto nero dagli occhi azzurri, seduto sulle zampe posteriori che, guardandola, le disse: – Benvenuta mia Regina!
Frida rispose: – E tu chi sei?
Il gatto nero esclamò: – Sono il custode di questa terra, che è il luogo in cui tutto è possibile per chi ha fede nella magia dell’intuizione! Ti aspettavo proprio oggi, mia sovrana!
Frida chiese un po’ stupita: – E come fai a sapere che proprio io sono la Regina destinata a questa terra?
Il gatto custode risponde sicuro: – In ciascuno dei regni che hai visitato hai imparato qualcosa di te, del saper vivere e governare: nella terra di Imaging hai imparato la cura dell’immaginazione come prima fonte della felicità. A Orderland hai capito l’importanza di fare ragionamenti lucidi per scacciare pregiudizi e stereotipi. Nella terra dell’OM hai compreso il grande valore della cura del proprio spirito imparando a stare nell’Adesso, senza ansie, preoccupazioni e pensieri superflui. Ed infine ad Actionland hai maturato la capacità di scegliere l’azione saggia, valutando in modo corretto, prudente ed equilibrato le varie scelte e opportunità della vita per riconoscere quella più proficua per sé stessa e i suoi cari. Chi meglio di te può regnare nella terra dell’Altrove?
Come per incanto il semplice vestito da esploratrice di Frida si tramutò in una sontuosa veste d’oro, come la sua corona, intarsiata di girasoli e foglie verdi: teneva ancora nella mano destra il girasole che aveva raccolto all’inizio della sua scalata e nella mano sinistra il bastone che l’aveva sorretta nello sforzo.
Sedette sul trono e, dall’alto, volse lo sguardo verso l’orizzonte, piena di una consapevolezza che la rendeva serena e felice.
Furetto e il Regno Di Trepidopoli
Tanto tempo fa, Fate Emozioni e Maghi Sentimenti vivevano liberi nel Regno di Trepidopoli, governato da Re Cuore e Regina Mente, amatissimi sovrani. Cuore e Mente desideravano che tutti i loro sudditi imparassero a chiamare per nome Fate e Maghi, invitandoli ad entrare nelle loro case. Fate e Maghi avevano un gran potere: permettere ai Trepidopolini ed alle Trepidopoline di viaggiare per il mondo senza perdersi mai.
Se capitava che qualcuno smarrisse la strada, bastava invocasse un’Emozione o un Sentimento e subito quelli apparivano, donavano un nuovo colore alle vesti di quella piccola anima in cerca di aiuto, e quel colore magicamente illuminava il sentiero per casa. Gli abitanti di Trepidopoli narravano della Fata incontrata o del Mago conosciuto, e del nuovo colore ricevuto in dono.
– Chi? Fata Euforia? Ah sì, l’ho incontrata anch’io! Che tipo da sballo!
– E Mago Coraggio? Chi se lo scorda quello! Mi ha insegnato a fare i tuffi dal trampolino!
– Mago Spavento? Lui sì che fa venire i brividi, specialmente se va a braccetto con Fata Paura. Arrivano sempre quando meno te li aspetti! Ma finora mi hanno salvato da un sacco di pericoli!
– Fata Gioia? Guarda, proprio ieri ha trasformato la mia veste grigia in un favoloso abito d’oro! Che sorpresa meravigliosa!
Si divertivano a fare il cambio delle vesti, per provare a vedere come stavano con questo o quel colore, mettendosi uno nei panni dell’altra.
Un tragico giorno, però, Re Cuore improvvisamente morì, e dalla Regina Mente si presentarono Mago Dolore e il suo aiutante Mago Smarrimento.
Alla straziata Regina, Mago Dolore chiese:
– Mente mia, Regina adorata, debbo chiederti una grande prova: dai a Smarrimento scettro e corona, il tuo Regno e tutti i tuoi poteri. Poi lascia che io mi faccia conoscere da te: ti racconterò chi sono e da dove vengo. Vivrò con te finché non avrai indossato le sfumature dell’antracite, del bistro, del grigio e del nero … e allora ti restituirò regno, scettro, corona e poteri più forti!
Regina Mente non voleva conoscere Dolore e Smarrimento, così aprì il libro degli incantesimi e pronunciò una prodigiosa formula magica: – Libera vive la fredda Ragione. Emozioni e Sentimenti per sempre in prigione!
All’istante Fate e Maghi si trovarono rinchiusi nelle segrete del castello.
Un banditore girò per le vie del regno strillando a gran voce il severo ordine della Regina: – Udite! Udite cittadini di Trepidopoli! Per ordine della Regina, mai più Emozione sia pronunciata, o Sentimento di mago o fata. Le guardie della Mente vi controlleranno e ad attaccare non esiteranno. Pena dura avrà il malcapitato: dal Regno subito sarà cacciato!
Trascorse qualche anno e per le vie del Regno si sentiva sempre più forte il profumo di Fata Nostalgia che dai sotterranei riusciva ad emanare il suo effluvio per ricordare a tutti i Trepidopolini che Fate e Maghi erano ancora vivi. Regina Mente viveva ritirata nelle sue stanze, lontana e distante da tutti.
All’imbrunire i Trepidopolini si rifugiavano nelle cantine delle loro case, davanti alla fioca luce di una candela, e si lasciavano andare ai ricordi bisbigliando, per paura di essere scoperti dalle guardie della Regina. Una notte, in casa di Messer Ascolto e Donna Parola, alcune famiglie erano riunite intorno al fievole lume e da ore andavano raccontando le loro storie, gli incontri con Mago Amore e Fata Sorpresa, Fata Collera e Fata Gioia, Fata Tristezza e Fata Paura, Mago Disgusto e Fata Vergogna…storie bianche e storie nere, storie blu e storie arancio, storie verdi e storie gialle…
In un angoletto della stanza, Furetto, il figlio minore di Messer Ascolto e Donna Parola, se ne stava appartato e imbronciato, mentre sua sorella gemella Febe ascoltava rapita le voci che narravano, e ad occhi chiusi cercava di immaginare le scene di quei racconti segreti. I due gemellini erano nati poco tempo prima dell’arresto di Fate e Maghi, e non avevano fatto in tempo a conoscerne nemmeno uno, così faticavano a ricordarne i nomi solamente ascoltandoli attraverso i racconti.
Furetto non trovava giusto che Regina Mente avesse rinchiuso Emozioni e Sentimenti nelle segrete del castello e non permettesse a nessuno di avvicinarsi: – Chissà come si saranno invecchiati nel frattempo! -pensava – Tutto quel tempo chiusi al buio, senza un attimo d’aria, senza poter uscire ad aiutare qualcuno…
Papà Ascolto diceva spesso che Fate e Maghi hanno una salute fragile: Emozioni e Sentimenti hanno bisogno di luce, aria, calore, movimento… altrimenti rischiano di spegnersi!
Seguiva in silenzio Furetto ma, quella sera, una delle storie di Donna Parola lo colpì in modo particolare perché lo riguardava da vicino: -Ti ricordi Ascolto, quando nacquero Furetto e Febe? Gioia venne a trovarci, ci portò in dono quel magnifico raggio di sole del mattino e, dinanzi ai nostri occhi, lo trasformò in una lunga corda luminosa!
– Sì, ricordo – rispose commosso Messere Ascolto – Fata Gioia ci disse che quella era la corda del sentimento, che dovevamo tenerla con cura, custodirla e non perderla mai, perché alle sue estremità avremmo sempre trovato Fata Speranza!
Papà Ascolto guardò Furetto e Febe: -Fata Speranza è stato il regalo di Gioia per voi, piccoli miei, ma la corda del sentimento è chiusa con lei nelle segrete del castello!
Seguì un lungo silenzio. Furetto pensò e ripensò e, infine, balzò in piedi: -Fata Speranza è nostra! La rivoglio! Regina Mente non può tenere imprigionata anche lei. È nostra e ci spetta! Se non possiamo conoscere tutte le Fate Emozioni e i Maghi Sentimenti, voglio almeno riavere la nostra Speranza!
Così Furetto s’incamminò deciso verso la reggia, entrò nel grande atrio, salì una lunga scalinata, spalancò le porte di tutte le stanze, finché non trovò Regina Mente che subito lo apostrofò: – Chi sei? Perché disturbi il mio silenzio?
– Sono un tuo suddito, mi chiamo Furetto e voglio Fata Speranza, è mia!
– No, mai! – rispose Mente – dovrei incontrare Mago Smarrimento e stare ad ascoltarlo, dargli scettro e corona!!! E non voglio sentire neanche lontanamente la voce di Dolore!
Furetto guardò Mente: sul volto della Regina comparve un’espressione strana a cui Furetto non sapeva dar nome, ma nel cuore sentì un battito più forte che lo spinse a parlarle con dolcezza:
– Papà Ascolto mi ha raccontato di aver incontrato Smarrimento. Il Mago gli ha chiesto di rinunciare al suo nome, di dimenticare per un po’ la strada che conduceva a casa nostra, di girare senza meta per le vie di Trepidopoli…e davvero lui girava disorientato senza ricordare più chi fosse! … finché è arrivata Fata Nostalgia. Nel suo specchio magico il mio papà ha visto riflessa la sua famiglia ed è tornato da noi! Mi ha spiegato che Smarrimento gli ha insegnato a non dare mai per scontata la giusta direzione, e che se dai ascolto al cuore, lui sa sempre dove condurti.
-Che bella storia! – esclamò Mente – avevo dimenticato Ascolto e Parola! Ma da quando ho perso Cuore io non voglio più incontrare Emozioni e Sentimenti…mi ricorderebbero troppo il bel tempo in cui il mio dolce Re era accanto a me.
Furetto non si perse d’animo, troppo forte era il desiderio di conoscere Speranza ed esclamò:
-Scendiamo nelle segrete, apriamo le grate alle finestre, lasciamo che Fate e Maghi rivedano un filo di luce…
Titubante, Mente si lasciò prendere per mano da quel piccolo pieno di energia e scese con lui nei sotterranei del castello. Quelle povere Fate e quei poveri Maghi erano proprio pallidi e malconci, eppure esultarono appena videro la loro Regina!
Una piccola Fata, minuta come Furetto, si avvicinò alla porta della prigione e, attraverso le inferriate, allungò la mano per stringere quella del bambino che, timidamente, rispose al gesto con leggera spontaneità.
Lei è Speranza! – spiegò la Regina.
E poi man mano che Fate e Maghi s’avvicinavano accalcandosi un po’, con le mani a ripararsi gli occhi non più avvezzi alla luce del sole, Mente li chiamò per nome e li presentò a Furetto.
C’erano tutti, ancora in salute: Fata Tenerezza e Mago Amore, Mago Dolore e Mago Smarrimento, Fata Gioia e Fata Sofferenza, Fata Antipatia e Mago Odio, Fata Solidarietà e Fata Amicizia….una Fata dall’aspetto piuttosto massiccio, e davvero spaventoso, si fece avanti emettendo una specie di ruggito:
– Questa è Fata Rabbia! – disse la Regina.
– Brrr! Che aspetto truce! – esclamò Furetto, stringendo più forte la mano a Fata Speranza.
– Già, non sono bella, lo so piccolo… – rispose Rabbia col vocione possente – ma all’aperto faccio molto meno effetto, sai, come Fata Paura. Ma – disse emettendo un terribile snort snort dalle narici come un bue imbizzarrito – l’incantesimo della nostra Regina ci blocca quaggiù al buio! E tu, piccoletto, non puoi immaginare come mi sono gonfiata stando rinchiusa qui! Sento che scoppierò da un momento all’altro!
– Eppure tu potresti annullare il mio incantesimo Fata Rabbia – rispose la Regina, meravigliando anche Fata Sorpresa – Hai un potere che non ricordi più, dopo tanti anni di prigionia.
– E quale? – chiesero insieme Furetto e Fata Curiosità.
– Rabbia non ricorda che se Emozioni e Sentimenti si prendono per mano, formano un cerchio magico che può trasmettere a Rabbia una tale energia da farle abbattere qualsiasi barriera e liberare tutti. Certo ci vuole la mia presenza per regolare il flusso magico…altrimenti Rabbia, uscendo con troppa forza, può fare seri danni! Cari Maghi e Fate della trepidazione vi chiedo perdono. Ho capito di aver sbagliato.
Regina Mente sorrise e sulla fronte, proprio in mezzo alle sopracciglia, si formò un luminoso fiore indaco: – Emozioni e Sentimenti liberi vivranno, alla luce del sole cammineranno!
Fate e Maghi esclamarono a voce spiegata: – Siamo pronti!!!
Si presero per mano, crearono un cerchio di luce intorno a Rabbia che, carica di una potenza speciale, spinse la grata della prigione e la buttò giù in un lampo, uscendo all’aperto, urlando e strepitando a braccetto con Mago Sfogo. E magicamente si sgonfiò all’istante, diventando un piccolo innocuo fastidio. Tutti furono finalmente liberi!
La Regina guardò Furetto e sorridendo di nuovo disse: – Grazie piccolo per non esserti arreso. Ora sono di nuovo pronta a governare Fate e Maghi! Ecco Speranza, portala sempre con te! Insieme a Tolleranza ti aiuterà ad accettare le cose che non potrai cambiare a Trepidopoli, insieme a Coraggio ti permetterà di cambiare quello che, invece, si può cambiare…ed insieme a Fata Saggezza saranno i tuoi primi Ministri! Io ti nomino Re Cuore!
Così, da quel giorno, grazie alla Speranza di Furetto, Regina Mente trovò un nuovo Cuore.
Fate Emozioni e Maghi Sentimenti tornarono a circolare liberamente e, grazie a loro, i sudditi si sentirono di nuovo pieni di vita, pronti ancora a riconoscersi l’uno nella storia dell’altro, nell’immenso Regno di Trepidopoli.