Maria Renzullo - Poesie in mostra

Angela

 

Pungente il dolore,
muto, geme.
Un anno, nel tempo,
nel cuore, un attimo.
Per te, l’immenso cielo,
per me, l’orizzonte spazio.
Immobile l’attesa
di stringersi ancora,
ridarsi l’ore perse.
Trasale la gioia
del primo, eterno, incontro. 

 


 

Amore

 

Ci sono tre fiori nel mio giardino
Son nate proprio in quel mattino.
Unica Prima, tenera e bella, che voglia matta
di quel dolcetto, ti ho stretta al cuore,
prima con gli occhi e poi con un fiato
lo hai divorato.
Di ogni sfida sei già in vittoria
Da sola voli sulle rotelle 
che sono in linea col tuo sognare.
Prodezze e forza ti stan davanti
non temi il vento ti fa serfare.

Unica Seconda, dolce e splendente
ti ho vista correre, ti ho stretta al cuore.
Di gioia guizzi col tuo sorriso
sempre accogliente a chi con amore
ti guarda il cuore.
É un’esplosione di sentimenti
se i tuoi intendimenti
non son compresi.

Unica Terza, straordinaria
le tue parole diritte al cuore.
Le tue emozioni ti stan davanti
ancor più grandi dei tuoi occhioni. 
Conti le ore ed i minuti
sono le coccole il tuo respiro.

Ci chiedevi di prendere
la luna piena…
e in quelle sere con un grande laccio
giù a tirarla noi provavamo…
a illuminare i vostri sogni 
come voi fate 
alla mia anima.

 


 

La tendina

 

La tendina sventola ondeggiando
in risposta ad ogni colpo di vento,
a volte forma piccole onde,
a volte si sposta completamente 
lasciando vedere…
Il sole colora i tetti di rosso,
il cielo è limpido e sereno,
grossi fiocchi di neve 
cadono giù anche se è primavera.
Su un ponticello di ferro
risuona metallico ogni passo di tacco,
dall’alto scendono
miriadi di piccole luci
ti avvolgono, ti circondano
ti coprono,
si gli aghetti,
l’atmosfera è magica.
Incontrarsi su un vecchio orologio fermo
ecco, adesso abbiamo tutto il tempo
per pensare….
Ancora dalla finestra il vento accarezza
le tue tenere foglioline
scosse, si muovono come miriadi di 
piccole ali, puoi volare quando vuoi
e come vuoi.

 


 

A te

 

A te
Intuisci l’amore sfuggente
ti incontra, ti incolla.
Tu, amico amante,
parte di me, intimo me,
tutto di te speme per me.
Il segreto nei vent’anni di noi,
sempre agli occhi meraviglia di te.
Respiriamo spensieratezza
nei ricordi intensificato.
Rafforzano difficoltà a cercar serenità.
Ci vediamo attraverso,
scorre verso, sensi persi,
sempre amanti amati persi.
Le paure sempre vinte
saldi edificati sulla “Roccia”.
Amore profondo, segreto e svelato.

 


 

Ciarly

 

Voglio scrivere di te,
raccontare di te,
unico, speciale amico mio…
Un lamento in lontananza
un rumore indistinto
giunge da un luogo abbandonato.
Due anime sensibili 
aprono la porticina
ed eccoti venir fuori.
Due orecchie enormi,
due occhietti spaventati
ed una estesa cicatrice
ti attraversa la spina dorsale.
Squillo di telefono
sapevano che ti cercavo,
avevo già desiderato di te.
Viaggio in macchina di corsa
e appena ci guardiamo
si sigilla il nostro amore.
Torni in macchina con me
dolce cucciolo indifeso,
Visita e cura, si ce la fa.
Che carino che eri con quel collare
vittoriano,
ogni volta che guardo le foto
ancora d’amore si riempie il cuore.
Solo un po’ starai con noi
no, in casa tu non puoi.
Ma io speravo e ti curavo
guarisci presto, anzi no,
così non dovrò lasciarti.
Ma ormai eravamo un’unica cosa
e vedendoci felici
si è spalancata la porta di casa.
Sempre discreto, devoto, fedele,
che meraviglia che sei diventato.
Pelo lucido nero,
bianco il petto e le zampine,
due calzini ti avrei chiamato
ma poi no, sei diventato il nostro Chiarly.
Avrei lunghi venti anni da raccontare:
le corse in spiaggia,
i tuffi in acqua,
qualche fuga per amore,
mamma mia che coccolone.
Riso, pollo e parmigiano,
coccole, coccole, coccole,
insaziabile eri,
col musino spostavi la manina 
e si ricominciava.
Oh che ridere quando saltavi
sulla pancia di chi era sdraiato,
anche se cresciuto, ti sentivi
sempre un cucciolone.
Che meraviglia quando sono
arrivate le ragazze;
dopo un iniziale fraintendimento
su chi era più spaventato,
sei diventato il loro protettore,
sul loro uscio tu dormivi.
Gli anni non ti sono mai
appartenuti, sempre uguale
sei rimasto.
Il tuo veterinario ancora non ci crede:
“davvero e’ tanto grande?”
Si Grande Amico sei stato per tutti noi!