Maria Roncallo - Poesie

Bambini condannati

 

Si abbassò
i pantaloni,
obbligandola
a subire,
ma…
erano
solo bambini.


 

Guscio

 

Proteggi
ciò che è debole.
Oltre
a questo
sei indifeso
con le mani
libere.


 

I sospiri dell’anima

 

Ahi
questo dolore
al cuore.
Un dolore
indescrivibile;
un peso;
un mattone.
Voglia di urlare;
riempita
di pensieri.
Ti voglio,
ti desidero,
ma tu…
non mi vedi.


La caduta dei colori

 

Tu, maglietta bianca angosciata;
tu, maglietta rossa traumatizzata;
tu, maglietta blu disgustata;
tu, maglietta rosa terrorizzata;
tu, maglietta nera pietrificata;
tu, maglietta verde seviziata.
Voi, magliette colorate,
calpestate
queste entità
diaboliche.


Le cicatrici

 

Segnati al volto,
segnati al corpo,
segnati all’anima.
Siamo liberi,
ma imprigionati
nella tristezza
di tutti i giorni,
nella sapienza
di questi solchi.


Sui palmi delle mie mani

 

Nei miei pensieri,
nel mio cuore,
nei miei occhi,
sotto la mia pelle,
nei miei sguardi,
nella mia anima,
sorgevano
le mie mani
per te.


 Calliope

 

I tuoi occhi marroni,
mi penetrano nella pelle;
nei miei occhi;
nel mio sorriso.
Quando sorridi,
ti si formano delle rughette
lateralmente ai tuoi occhi,
così
che si possa catturare lo splendore
della tua luce.
Le tue labbra sono così piccole,
sottili,
ma perfette,
da voler morderle
ogni istante della giornata.
Con le mie mani
tocco il tuo volto,
per sentirti sempre mia,
ricordarmi il tuo viso al buio.
Oh,luce dei miei ochhi,
dammi le tue mani,
prendi le mie mani,
ascolta la mia presenza,
il mio respiro forte
insieme a te.
Uniamoci,
sosteniamoci,
abbracciamoci,
amiamoci,
creiamoci il noi,
il noi due per sempre.


 Credente luce

 

Tagli alle vene;
segni taglienti sulle coscie;
cicatrici sul viso;
corpo trascurato;
malattie non accettate;
la mente confusa;
dolori d’umore;
un cuore
pieno d’amore
e…
speranza.


 Il nostro tempo

 

Il tempo
è prezioso.
Il tempo
ci comanda.
Il tempo
ci perseguita.
Il tempo
decide.
Il tempo
ci distrugge.
Il tempo
non perdona.
Il tempo
ci consuma.
Il tempo
è la chiave
della vita.


Indifesa

 

Copri
le mie lacrime,
come
nulla fosse.
Abbracciami
come
un cucciolo
indifeso.
Proteggimi
intensamente.


 

 

Mani di fuoco

 

Corpi insanguinati,

in lividi,

in cicatrici,

dolore urlato,

lacrime imprigionate,

menti spaesate,

parole abbruttite,

corpi tremanti

anime impaurite.

Siamo donne

non condannate.


Società

 

Stanchi,

stanchi di questo mondo,

che affligge di botte,

di abusi mentali. 

Abbassarsi al potere,

scappare per non guardare,

parlare senza voce,

rimanere per la famiglia ,

addormentarsi senza futuro.

Lottate,

lottate per voi stessi 

per riavere le vostre 

vite dignitose. 


Turbinio

 

Piatta come la terra,

torbida come cielo grigio,

fredda come la neve,

oscura come la tempesta,

travolgente come la valanga,

veloce come l’acqua,

dolorosa come una malattia,

invisibile come l’aria, 

alta come una montagna,

complicata come un’ arrampicata,

grande come il mondo 

paurosa come un terremoto…

sei la mia tempesta .


 

L’URLO DEL SILENZIO

Chi sono io?
Che senso ha questa vita?
Ero una bambina nata come tante altre, venuta al mondo senza averlo chiesto, invece eccomi ,nata il 21
Marzo 1991 a Jukovka (Russia).
I miei primi anni mi sono ignoti, quindi vi racconterò dai miei tre anni ad oggi.
Era una giornata di sole,con temperatura mite. In lontananza vidi una casa, ai miei occhi enorme,varcai
quelle scale,sentii odore di fumo. Impulsivamente,mi girai e scappai immediatamente in un cortile,
piangendo e singhiozzando, perché non riuscivo a capire cosa stesse succedendo.

(Tratto da romanzo che l’autrice sta scrivendo)


 

Amore e sofferenza

Un dualismo,
presenti nella vita,
amore è gentile,
altruista;
la sofferenza,
fa chiudere la mente,
il cuore della gente.
Unione,
genera la mente,
trovando l’ imperturbabilità.


 

Il cuore a destra

Sono qui al tuo fianco,
ti accarezzo,
ti stringo,
ti bacio,
ti piango sopra,
tremo al tuo fianco,
volo al tuo fianco,
resisto al tuo fianco.
Il tuo cuore sinistro ama me,
ma io,
sono il tuo cuore destro,
per completare il Noi!


Il silenzio che urla

Il silenzio è il silenzio,
le parole in silenzio non si sentono,
il cuore batte in silenzio,
le lacrime cadono in silenzio,
Io sono il silenzio.
Ci sono silenzi e silenzi,
come un albero che si spoglia in silenzio,
ma se ci fermiamo,
lo sentiamo questo silenzio che non c’è.
Il silenzio dell’ Amore quello che ama senza parlare,
ma batte ogni secondo, ogni giorno, ogni istante,
ma si ci fermiamo a sentire, senti svanire il silenzio.
Il silenzio è un urlo che pochi lo sentono,
è quel pezzo di noi che ci manca, ci manca ascoltarlo.
Il mare è il silenzio, ma se ti fermi, quel silenzio diventa musica.
Il silenzio che urla è quello che urla in me e lo sto gridando a voi,
salvatemi da questo silenzio!


 

L’Amore Infinito

Che cos’è l’amore?
L’amore è dolore,
l’amore è illusione,
l’amore è speranza,
l’amore è purezza,
l’amore è grandezza,
l’amore è spensieratezza.
L’amore è il cuore,
finché batterai,
io crederò in te.
Oh amore,
tu sei il passato,
tu sei il presente,
tu sei il futuro,
tu sarai l’infinito,
perché anche quando non ci sarò,
tu non cesserai mai di esistere.
Quindi amore,
ama in ciò che sei,
perché noi senza amore,
non siamo niente e nessuno.


 

Viaggiare

Parti per una meta,
piena di speranza,
voli per i cieli,
viaggi sui treni,
cammini per le strade,
esplori senza dormire,
mangi senza capire.
Ritorni a casa,
ma vuoi già ripartire.
Viaggiare è esperienza,
fatelo per crescere
ma non perdete le radici.


 

Una rosa nera e buia

Guardo fuori ed è buio,
guardo dentro ed è buio,
cammino ed è buio,
gioco ed è buio,
piango ed è buio,
ti guardo ma è buio.
Scappo da l male nero e al buio,
corro per salvarmi,
cado su qualcosa di spinoso,
ed eccoti qui, rosa nera e buia,
che continui a perseguitarmi,
senza un motivo,
ma sei ancora qui nel mio buio.


 

La musica

Sei il ritmo della vita,
ci emozioni,
ci affascini,
ci butti giù,
ci rialzi lo sguardo,
ci smuovi il corpo,
la mente va in estasi
assapora la libertà.
Insegnaci a vivere,
insegnaci a cantare,
insegnaci a ballare,
insegnaci a sognare,
insegnaci a sperare.


 

La pioggia

Tic, tic, tic,
è il rumore della pioggia,
guardo fuori,
e vedo te,
goccia dopo goccia,
lì davanti a me
esco per toccarti,
esco per parlarti,
esco per bagnarmi,
ma tu smetti,
perché sei un istante,
un rumore appariscente,
ma smetti lentamente.


Passione

Bacio le tue labbra,
tocco le tue mani,
stringo i tuoi capelli,
ti blocco dai tuoi fianchi,
contamini il mio corpo.
Cresce il piacere,
cresce il profumo nel mio sangue,
sei tu, maledetta passione, che non mi basti mai.


 

Paura di abbandono

Sono nata in mezzo a fratelli,
genitori già maturi,
cresciuta nel potere
ho studiato per valere,
ho lavorato per sapere.
Mi sono innamorata di una donna,
ma mi ha lasciata,
per la mia ossessione.
Vivo con te abbandono,
perché io sono questa,
prigioniera di me stessa.


 La goccia

Sono fragile,
fragile come una goccia,
trasparente come un cristallo,
bagnata come l’anima,
invisibile,
ma visibile agli occhi,
agli occhi di tutti.


Il tuo sorriso

Sono qui davanti a te
e tu ridi;
sono dietro di te
e tu ridi;
passeggio con te
e tu ridi;
faccio l’amore con te
e tu ridi.
Ridi per ogni cosa che facciamo
ed io amo il tuo sorriso
perchè quel sorriso è la tua anima,
la tua stupenda anima
che mi doni ogni giorno.


Il mio papà

Il tuo orgoglio
mi appartiene;
la tua durezza
mi appartiene;
la tua intelligenza
mi appartiene;
la tua testardaggine
mi appartiene.
Il tuo bene
mi appartiene
ma il mio bene
appartiene a te,
te papà.
Ti voglio bene.


 

L’orfana muta

Ero ancora in convalescenza, qualche giorno prima mi avevano operata di adenoidi ed ero in una delle stanze di quel che doveva essere un ospedale della Russia degli anni novanta ma che, in realtà, era un’enorme camerata senza divisorie di reparti e senza controlli.
Quella mattina arrivò una bambina di circa tre anni. Non parlava, gemeva soltanto per motivi che, ancora oggi, mi sono sconosciuti. Poco dopo, la trovarono a letto con delle caramelle che aveva rubato ad una donna incinta. Fu sgridata e picchiata sia dalla donna che dagli infermieri. La bimba, per lo spavento, si sporcò con feci ed urina e così restò, sporca e bagnata per ore, perchè nessuno si preoccupò di cambiarla.
La sera stessa, ero andata nel bagno comune ed al ritorno vidi la bambina in corridoio insieme a tre ragazzini, anche loro ricoverati, che la deridevano mentre la spogliavano e la palpavano. Non feci nulla, per timore che gli infermieri le facessero ancora del male e me ne tornai in camera.
In Russia erano sempre le donne ad essere punite, anche quando subivano degli abusi.
Il giorno dopo, seppi che la bambina era morta. Non ho mai saputo la causa della sua morte.
Questo ricordo mi perseguita ancora oggi a distanza di ventidue anni.


 

Mi manchi

Mi manchi,
mi manchi da morire,
mi manca il tuo sorriso,
le tue labbra,
i tuoi baci.
Il tuo sguardo
mi toglie il fiato,
le tue mani sono così…
così uniche e piccole.
Tu sei così preziosa
amore mio.
Ti amo.