Maria Spanu - Poesie

CITTA’ ETERNA

 

IL SOLE TRAFELATO SCENDENDO SPACCA L’ORIZZONTE.
LA CITTA’ SI AMMANTA,TUTTO DIVENTA PLACIDO.
DALLE FOGLIE E DAGLI ALBERI PIOVE RUGIADA,
DIVENTA QUASI FLUORESCENTE QUANDO INCONTRA LA LUCE DEL TRAMONTO.

SEMBRA UNA FESTA;LE LUCI DI SCATTO SI SPENGONO!
GIOCO DI LUCCIOLE CANDIDE SORPRENDE LA VISTA.
FINALMENTE IL TIRANNO GIORNO E’ FUGGITO,
LA MAESTOSA NOTTE PUO’ DARE INIZIO ALLE DANZE.

IN UN BATTIBALENO RIUNISCE TUTTE LE CREATURE .
STELLE CHE BRILLANO COME NON MAI NELL’UNIVERSO,
CREANDO COSì UNA COREOGRAFIA CON TANTO DI ORCHESTRA,
GENTILMENTE OFFERTA DA USIGNOLI E PETTIROSSI.

CHE PORTENTOSO SPETTACOLO!
PREPARANDOSI PER IL GRAN FINALE,
LA LUNA E’ TIMIDA…
SI SCORGE APPENA E ASPETTA DI ESSERE CHIAMATA

ED ECCO IL MOMENTO,
EMERGE FINALMENTE PER L’ULTIMO ATTO.
ABBAGLIA LA SUA LUCE,I MIEI OCCHI NON SONO ABITUATI.
CHIUDE COSì LO SHOW TRA ASSORDANTI APPLAUSI.
IL MONDO TORNA A DORMIRE.


 

 

Grido

Il silenzio funebre d’un sospiro dolorante,
Le tue immagini passano davanti agli occhi
Palesandosi sotto forma di papier collé.
Ricordandoti ,consapevole dei momenti che non passerò più con te.
Avessi il passe-partout dei nostri cuori costruirei una culla
Per mettere insieme le nostre anime ,e custodirle morbosamente.
Con questo imminente dolore,
Dir che mi sento come un vaso di argilla consumato dal tempo,
Che basterebbe un calcio per frantumarmi in mille pezzi
Non basta per spiegare il mio stato d’animo.
Il cielo, color fumé,
La furia di Dio si scatena in un coro di fulmini e tuoni.
Rabbrividisco.
Guardo te e sento l’odore dei miei pensieri,
gridano “basta”!
La rabbia incupisce la mente
Randagia sulle strade vuote e tristi,
Ricordando la tua voce che sussurrava il mio nome.
A stento ti chiamo per ritornare da noi
Grido ma non ho la voce,
Piango ma le lacrime sono come lame per i miei occhi,
Corro ma non riesco a raggiungerti.


LA MORTE

 

Guardo te vedo la vita
Mi guardo …
Il nulla!
Non mi vedo allo specchio
Che sta succedendo?
Sto svanendo ma non me ne accorgo.
Senza l’elisir che mi tiene in vita, sparirò.
Buio.
Le tenebre mi avvolgono, resto senza fiato.
Cerco una via d’uscita ma vedo solo assenza di colore
Nero.
La mia anima sta pian piano dissolvendosi.
C’è una sola speranza , che tu venga a prendermi ,a salvarmi.
Ti chiamo , grido più forte che posso ,
Ma non sento il suono della mia voce
Come se qualcuno mi avesse rubato le corde vocali.
Intrappolata. Forse per sempre.


Luce

Inerme sul prato bagnato dalla pioggia
Sogno ad occhi aperti
Mi giro,
Vedo la tua sagoma appoggiata ad un bagliore di luce bellissima
Non mi muovo, non parlo, non sorrido.
Non faccio nulla.
Amo solamente.
Tu che hai lottato per me, l’unico
Purchè mi riconquisti la vita,
La dignità
Gelo.
Fa freddo. La mia anima assidera
Ma sei qui mi scaldi con il tuo corpo.
Sei forte come un leone che protegge la sua famiglia
Come il vento a cui nulla impedisce di frusciare fra gli alberi
Libero.
Come un fulmine che trafigge il cielo e poi scompare.
Luce.
Che illumini il mio cammino verso la libertà
Mi liberi dal male del mondo
E mi porti nel tuo “posto sicuro”
Il tuo Cuore!


MAMMA

Al tramonto mi affaccio alla finestra,
Guardo il sole spegnersi nel profondo del mare.
E allora ti penso mamma,
A quante cose abbiamo passato insieme,
Al tempo buttato via standoci lontane.
Alle mille risate portate via dal vento.
Adesso mi guardo allo specchio e nel riflesso vedo te,
Siamo uguali ma così differenti…
La mia mamma,
Fonte di vita e calore.
L’eterno si riversa in lei,
musa che mi guida per vie intrecciate e dissestate della vita.
Perpetua la luce nei suoi occhi,
E’ culla per ogni male.


SOTTOVOCE

Intrappolata nella notte.
Voci conturbanti saturano l’aria
Ma provo a non ascoltarle.
Tutti dormono, rimango io e il buio
Amici, amanti da sempre.
La nebbia ottenebra l’immagine del mondo,
un mondo perverso e pieno di livore che non cambierà mai.
Sono le cinque,
osservo i raggi del sole che passano attraverso la foschia
creando dei mosaici di luce.
Sono così meravigliosi, così sereni.
Un altro giorno nasce, un altro calvario.
Attendo il prossimo crepuscolo che,
imperioso mi abbraccia e mi protegge.
Sogni d’oro.


 

TURBINE

Mare mosso pieno di rabbia
Avvolge i scogli schiaffeggiandoli.
Rissa di fulmini terribilmente violenti
Alterano la mia mente. Tachicardia.
Danza macabra, le onde spaccano la sabbia.
L’anima di chi soffre si rispecchia nel cielo.
L’energia si disperde nel suolo
Creando così una rete di energia che attraversa il mio corpo.
Ora di cena. Lo stomaco è sotto sopra non vuole mangiare.
Cerco di placare la tensione,
Aspetto la fine della tempesta, preparo un tè caldo
E mi stendo sullo chaise longue.


 

La dispensa

Scaffali d’idee, sogni e carezze: ogni ripiano n’è colmo.
Li conservo in barattoli colorati, con una pergamena all’interno,
accuratamente confezionata con un sogno dimenticato,
remoto, o semplicemente ancora da realizzare.
In basso, nascosta, una mensola con i miei incubi.
Tuoni e fulmini, ira e terrore provengono da là sotto…
Prendono vita di notte, bussano e mi inquietano.
D’altronde esistono, e non posso farci niente:
conviverci è l’unica maniera, sconfiggerli è impossibile.
A lato dello stanzino, in un angolo, vive la mia anima,
nascosta e timida ma piena di vita.
Emana luce eterea e un profumo di cioccolata e astri alpini.
Fa la voce grossa contro gli incubi, riuscendo a farli addormentare,
almeno per una notte, ogni tanto.
Veglia su ogni mio tesoro più prezioso,
non sono i soldi o le ricchezze terrene,
è l’amore che dò e ricevo tutti i giorni, è integrità, è coerenza, è fede.
Funge da scudo e spada contro le intemperie e i mostri quotidiani che affronto,
proteggendomi senza nulla in cambio, a prescindere dalla razza, dal colore e dai gusti personali.
Và protetta, la vostra anima.
Và conservata e coccolata.
E’ l’unica cosa che non perderete mai, farà sempre parte del vostro DNA.
Volenti o nolenti.


Riflesso

Un pensiero fisso
inciso nella scheda madre del mio cervello,
un chiodo che continuamente
preme sulle tempie
facendomi girare la testa .
sogni ricorrenti , quasi quotidiani
occupano il mio inconscio,
logorano e marciscono
ma non c’e’ rimedio.
Così inspiegabile così enigmatico
Ma altrettanto così buio e tenebroso.
Sento il terrore nel cuore
Mi punzecchia mi agita !
Ho il batticuore vedendo le mie braccia
Sanguinare all’infinito senza morire mai.
Un aculeo impiantato profondamente
Nel mio cuore, una sensazione di vuoto,di morte.
Sentirmi estranea a questo mondo,un ospite
Anche maleducato a volte irrispettoso.
Farmi domande che nessuno si pone
Impazzendo a trovare risposte che tarderanno ad arrivare o
Forse non arriveranno mai .
Chi sono io?
Chissà se giunta alla fine dei miei giorni
Le domande avranno risposta…
Chissà!


 

Sogni di Febbraio

L’essenza del vento umido profuma la mia pelle
Con un estratto di sali marini,
che , asciugandosi, crea una pellicola lucente.
Lentamente mi addormento coccolata dal sole mattutino.
Pace e tranquillità intridono il mio corpo,
Ristagnano nello stomaco facendomi il solletico.
Rido ,singhiozzando mi sveglio.
Metto i piedi sul pavimento e mi accorgo che è Febbraio.
Accendo il fonografo e metto su un disco di Holliday.
Fiocchi di neve piroettano nell’aria a ritmo di jazz,
Mi alzo e mi preparo un tè caldo ,mi ricorda il tepore del sogno.
Il camino arde intensamente
Come la passione che incendia il nostro nucleo
Divampa nei luoghi più nascosti
E ci rende liberi.