Mariacristina Picci - Poesie

Goccia

Stacca la tua pelle
Non serve un corpo di ghiaccio
Fondi le membra nel d’oro attimo del giorno
Sarai tutt’uno con il mondo della tua essenza
Non c’è posto per altro
Qui dove tutto è cristallo fatto solo di luce


 

Seme

Cogli la luce
Coglila ora
C’è ombra nel bianco del mondo
Cogli la luce
Coglila ora
Sarai fiore reciso e foglia caduta
Sarai vento nel pianto e terra nel canto
Cogli la luce
Ed avrai colto così il tuo te eterno


 

Qui

Gridare nel muto angolo di terra
Sentire che tutto è silenzio
Non ho remi per arrivare al porto
Ma l’anima sa
E mi guida calma


 

Ecco

Effluvi di magici incanti
Affondano radici di pianto nella mia me
Sono seme e pianta
Goccia e oceano
Non c’è nel buio mai stata tanta luce
Che accolgo vivendo


 

Mandala

Vacilli esili di corpi dilatano l’avanzare del tempo
La mente esule li accompagna
Sono ombre che aprono il varco al greve soffioni vite spese nel nulla
Angosce che arginano fiumi di dolore
Rami intarsiati tra i banchi di scuola
Come balli fermi nel vuoto della pista
Sprofondano nell’intimo del mio interno
Ritrovo ciò che ho da sempre cercato


 

Senso

Acque sorgive sgorgano nell’afflato del tempo
Sono meta di patria che non ha faro
Ho estasi risanante nel cuore
Incontro di aironi che spiccano il volo
Non conduco la vita ma essa mi porta
Lì dove comincia il passaggio


 

Giorno

Come fiore essiccato tra le pagine di un libro il mio corpo rugato
Cerca vie mai percorse
E giace nell’immobilita’ di ciò che vibra
Innalzandosi così all’attimo che scorre
Non teme ma urla di vita
Accarezzando l’intreccio di cuori


 

L’amore

L’amore cambia i volti dell’anima
Esso trasluce la vita
Riempie toraci inariditi
È mani vuote che trasudano dolore
È melodia di usignoli che riempiono nidi
È sonno di bimbi nel ventre materno
È lacrima umana vestita di riso
È vita di morte che non avrà mai fine

 


 

Sabbia

Lustri coniati dal giunger dell’alba
Sfiniti i sensi nell’immortale passo
Colori senza pigmento tingono un cielo che sa di buono
Approdo lì nel tempio del tempo
E affogo nell’ora del mare eterno