Tenerezza
Luce inebriante, quanta tenerezza nel tuo sorriso!
Come un raggio di sole illumina un altro giorno
tu scaldi la mia vita, offrendole una nuova alba.
Sei sempre stata nel mio cuore e nei miei sogni
ed ogni volta che provavo ad immaginarti
non coglievo l’immensità della parola Amore.
Amore, sì, l’unica cosa di cui tu hai bisogno
e l’unica cosa che io non posso fare a meno di darti.
Un dolce profumo colora l’aria,
è un profumo fresco…
profumo di bimbo.
Sei la mia vita adesso.
Ed ora che ti stringo tra le braccia
mi ritrovo polvere d’oro cosparsa dalle tue ali di angelo.
In punta di piedi
Resto ancora qui, ferma
in punta di piedi
immobile, sola
a scrutare le dolci colline molisane
che tanto amavo guardare
quando ero bambina.
Sono tornata ancora qui, oggi
dopo tanti anni, a guardare
in punta di piedi
(Tristezza nel cuore!)
la bianche case ormai chiuse,
dove non s’ odono più
le chiacchiere spensierate
che allietavano
le chiare sere d’estate.
Tristezza nel cuore:
sono sempre più lontane
le verdi colline che, un tempo,
in punta di piedi
mi facevano sognare il mondo.
Mi fermo ancora un attimo qui,
in punta di piedi
a cercarti tra le mura
ormai vuote, spoglie:
è tutto inutile,
non sei più qui.
(Tristezza nel cuore!)
Ancora un attimo:
silenzio!
Un brivido di canto
scuote il mio cuore
e risveglia d’un tratto
nella mia verde memoria
il ricordo, vivo, di te:
ecco, ti vedo,
sento la tua voce!
Resto ancora qui, ferma
in punta di piedi:
ora è tutto più chiaro
e scorgo di nuovo in vicinanza
le verdi, dolci, colline.
E riprendo a sognare.
(Nessun velo di tristezza nel cuore!)
Magari
Fratello.
Dove sei?
Chiamo forte il tuo nome, invano.
Tu non rispondi.
Fratello.
Ti cerco ma non ti trovo.
Sei andato via.
Via, per sempre.
Fratello.
Parola sussurrata tra le foglie d’autunno
che il vento ha spazzato,
lontano da me.
Fratello.
Ricordo perduto all’improvviso
infranto da un mare crudele,
implacabili onde: nessuna pietà.
Fratello.
I miei occhi traboccano di lacrime,
il mio cuore grida di dolore
ma, ecco, arriva la speranza e mi conforta:
potrò stringerti ancora la mano,
un giorno,
magari.
Fratello.
Rivedrò il tuo sorriso,
fra cent’anni,
magari.
In una nuova dimensione,
magari.
Il calore di un abbraccio,
magari.
Candide colombe volando,
magari.
Fino ad allora
Pensi di aver fatto del nostro amore
solo un ricordo di cristallo?
Ma dimmi, allora, cos’è per te l’amore?
Non è, forse, avere il cuore in pace
e l’anima appagata quando sei giunto a me?
Amore è, per me, la tua felicità,
un brivido dolce dato dal tuo sorriso,
è mordere ancora la vita, assieme.
Finché ci sarà ancora uno sprazzo di luce
ad illuminare il buio delle mie notti,
una gioia improvvisa che il cuore ricolma;
finché continuerò a chiamare il nome tuo
con voce trepidante d’amore
ed ancora morirò dalla voglia
d’essere tua;
fino ad allora,
ne sono sicura,
il nostro amore non potrà essere
solo un ricordo di cristallo.
Sorriso di donna
Donna, odore di sangue e terra,
donna, profumo di miele,
ambra divina,
donna, via d’amore sei tu.
A te, donna, che continui a sorridere,
malgrado tutto,
e ti tieni stretta la vita
perché sai che ogni nuovo giorno
è un dono divino
e vale sempre la pena.
A te, donna, con il sorriso spento
da un dolore che ti ha rubato l’anima
e da rughe di una vita costata sacrifici.
A te, donna, che hai partorito la tua gioia più grande
e le hai donato la luce del tuo sorriso.
A te, piccola donna, che ti affacci alla vita
e le regali la tenerezza dei tuoi primi sorrisi.
Ricorda: sorridi sempre!
Donna, benedetta sei, dovunque tu sia.
Sorridi sempre!
Ricordati che Dio ti ha voluta donna:
raggio di sole, sale della terra,
colore della vita.
Eppure ho amato
Ho amato il nostro amore,
fuoco ardente, fiamma di vita.
Ho amato le nostre notti,
di passione,
tra le fresche lenzuola
sgualcite dalla tua soffice tenerezza.
Ho amato la profondità dei tuoi occhi neri,
e gli orizzonti luminosi che essi mi hanno aperto.
Ho amato i tuoi vaghi pensieri,
lasciandomi trasportare,
perdutamente,
tra le braccia del silenzio della notte…
…. svegliandomi, poi, all’alba
baciata da gocce umide di rugiada,
che si fondono al sole come i nostri respiri.
Ho amato l’odore delle vergini viole
rifiorite, rigogliose,
ad ogni nuova primavera.
Ho amato i tuoi baci di miele,
che ho assaporato
dieci, cento, mille volte…
ed ancora…
Ho amato l’immensità dell’Amore.
Almeno,
ho creduto.
Onde: poetando…
…E mi lascio trasportare
verso nuovi mondi,
con il sole in fronte…
dolcemente cullare
dalle onde del mare,
con il tuo odore
nel cuore,
nell’anima
il sapore della libertà…
Lo scialle viola
Era viola, lo custodisco, caro, in mente:
lo scialle dov’è rimasto il tuo tenero abbraccio.
Era viola, con ricami che tu facevi pazientemente
mentre, attorno allo scoppiettare del fuoco, mi raccontavi….
Dolci ricordi….
calde serate d’inverno a guardare la neve…
giornate fresche d’estate, all’ombra del fico nell’orto…
Il soffice profumo dei tuoi biscotti al miele,
diffusa armonia, pervade il mio cuore
intriso di melanconica nostalgia,
e la memoria torna al tuo giallo fiore
davanti alla tua vecchia casa, lì sulla collina
dove, bambina, guardavo il mondo
piena di speranza, cara nonnina.
Io non Ti conoscevo
Io non Ti conoscevo,
o Dio mio,
non sapevo neppure dov’eri.
Ti ho cercato nei posti sbagliati,
nel lusso, nelle ricchezze,
negli agi e con superbia.
Per questo non Ti trovavo.
Quante volte ho chiamato
il nome Tuo, urlando
o imprecando, mai con umiltà!
Per questo non Ti sentivo.
Io non Ti conoscevo,
o Dio mio.
D’un tratto, Ti chiedo, Ti imploro:
fai che la mia vita abbia un senso,
aiutami a darle uno scopo.
Che io possa essere umile e buono,
donare amore e felicità,
essere in pace con la mia anima
e credere nella solidarietà.
Io non Ti conoscevo,
o Dio mio,
ma ora so dove sei:
sei negli occhi del fratello che piange
e cerca conforto;
sei ad ogni angolo sperduto di questo mondo
cui sempre tendi la Tua eterna mano.
Finalmente Ti vedo,
o Dio mio,
Ti trovo,
in questa mia continua,
assetata, ricerca di Te.
Ti cerco, Ti trovo..
Ti perdo e Ti aspetto,
sicura che un giorno
cammineremo insieme
verso la Tua dimora.
Nonsense
E di nuovo arrivi,
impagabilmente cara,
bella, implacabile.
Strappi via l’essenza verde della vita,
rubi l’amore ancora acerbo,
approfittando del buio della notte.
Attorno, solo un mare di silenzi,
impenetrabili vuoti
colmi di voci confuse: come onde
si sovrappongono nella mente,
nel falso gioco degli specchi.
È il nonsense di questi giorni grigi,
è il vuoto dell’anima povera
che soffoca nella solitudine,
schiacciata dall’indifferenza comune.
È il peso della maschera
che vestiamo, sapientemente,
crudelmente, ogni giorno.
È il macigno della giostra
che gira vorticosamente
senza chiederci dove siamo diretti:
direzione obbligatoria.