Massimo Crivello

Poesie


L’addio

Squassa
devasta
sovrasta il gelo

deturpa il sorriso di madre

Bianca e immobile
torni alla terra

portando con te ogni cosa

Stride e penetra a forza il ferro
penetra facile e stride in me

Sovrasta
devasta
squassa il gelo ogni cosa

…e tu nonna
hai freddo là nella terra?

Pisa, lì 22 gennaio 2016

 


 

Notturno

(monologo di Nettuno alla Luna)

Potessi percorrere il tuo candido corpo
solcando mari della tranquillità

infrangere i miei flutti su irti promontori
per poi evaporare su terre sconfinate

potessi vivere delle tue labbra
e dello scandalo dei tuoi occhi

Dimenticarti
forse

lasciarti andare
meglio

ma dovrei strappar via ogni singola fibra
di ogni singolo muscolo

perché t’ho dentro

Possano i miei abissi inghiottire le tue membra

e le onde di questo mio mare impetuoso
mordere le tue carni di polvere
lavando via ogni tuo desiderio.

non mi resta che attendere la marea
per sfiorarti all’orizzonte.

Pisa, lì 10/02/2016

 


 

Filastrocca

Una spanna è grande Anna
come il cielo nella mia finestra

una spanna è alta Anna
come i monti all’orizzonte

come la luna dentro il pozzo
una spanna è grande Anna

fai la nanna, fai la nanna

 


 

12/02/2021

Carosello di volti
fanno parte di altri mondi
che passano velocemente
mentre l’asfalto corre
tempo perduto
e il catrame ci inghiotte

 


 

Delirium

Sono in continuo dialogo
con il demone della morale

oggi la ragione è sua

Preferisco lo scontro veloce
il conio secco
il fil della lama
il colpo assestato

alle troppe parole tronfie di convenevoli

Mi aggrappo a lui per le rosse sottane
mentre, con tono querulo, si allontana

allora restano nelle mie mani
solo fili di porpora

E a perdermi nel nero mare dei tuoi occhi di pece
mi ribolle il sangue

così, appagato dallo specchio divino,
mi nutro, in ogni istante,
del mulìebre ricordo