Le Ali di Icaro
Padre guardami
con queste grandi ali
posso volare più in alto
posso toccare il sole
toccare la libertà
fuori da questa cella
con le larghe finestre
disegnate sui muri
volo più in alto se vuoi.
Tu mi hai insegnato
a non aver paura
a non confondere
la mancanza dal desiderio
mentre una luce ammaliante
fonde il mio cuore di cera,
mentre il mare
è pronto ad accogliermi
fra le sue braccia
Non temo più la morte
ma un desiderio perduto
affondo così negli abissi.
Un fascio di fuoco
distante, squarcia il cielo
e un’altra stella si spegne
nessuno osa guardare
come una giovane fenice
dalle piume raggianti
fragile e irrequieta
rinasce nobile
dalle sue ceneri.
Sir. Winston
“.. We shall fight in the hills,
We shall never surrender ..”
Continua il suo discorso
un vecchio ministro inglese
nobile aristocratico
goffo ed arrogante
ma fermo e risoluto
l’ho ascoltano in molti
cauti nelle sue forti parole
e nelle grandi imprese,
esse risvegliano gli animi
corrotti e inermi
di chi da tempo
ha perduto la speranza
il coraggio di lottare
guida orgoglioso
il suo paese alla vittoria.
Come antichi romani
popolo di esploratori
leoni sotto la bandiera
andremo avanti
fino alla fine
nella nostra ora più bella
Per il Nuovo Mondo e
il regno d’Inghilterra.
Ispirato al Discorso alla nazione, Londra 18 giugno 1940
Il Merlo
Nero
come la notte
un fragile respiro
e becco di ferro
nelle sue dolci armonie
fra le foglie frastagliate
di ramo in ramo
vola nascosto e sicuro.
Generosa è la primavera
messa a nudo dal suo canto
risorge lesta
nelle fitte siepi
e nelle goccie di rugiada.
Parma,16/04/19
Inferno
“ Tu hai corrotto la tua saggezza a causa del tuo splendore. ” […]
Come un lampo in piena notte
scatena la sua ira un Dio che non riconosco,
la sua donna mi accenna un sorriso tradito
e il mio cuore arde tra le mille luci argentate.
Come un angelo caduto
Fisso il vuoto
Prima di schiantarmi al suolo rovente.
Le anime buone finiscono all’ inferno
perché non sono riuscite a perdonarsi.
“ Come mai sei caduto dal cielo, astro mattutino, figlio dell’aurora ? “ […]
Finchè morte non ci separi
Atto I
“L’eterna illusione”
E’ come fare un patto con il Diavolo
ho rinchiuso la tua vita
dentro le pagine di un libro
davanti a uno specchio rotto
e il Gin tonic sul lavandino,
la notte è così agitata
non ha pietà della tua assenza.
Ora principessa
alza il tuo muro
senza timore o vergogna
il tempo sarà dalla mia parte.
« Avvocato! L’imputato non è in aula! »
E’ solo un dannato incubo
un labirinto di bugie
la marcia di uno scheletro
che a rilento si avvicina,
barcollando così
ad un passo dal vuoto.
Atto II
“Gli amanti”
Mercoledì, ore 10:15
Ti brillano gli occhi quando il giudice entra in aula.
I nervi tesi e un brivido dietro la schiena
fanno di un leone forte ma troppo sicuro di se stesso.
Ricordo la primavera
il concerto degli Stones,
le notti insonni
e il tuo vestito rosso amaranto.
Ricordi poi l’estate?
A litigare per un niente
con Mattia che piangeva
e non riuscivi a farlo calmare.
« Dici che urlo sempre? »
« Che la sera non sono mai a casa? »
Ti brillano gli occhi quando il giudice entra in aula.
E’ una crociata senza vincitori nè vinti
dove una lacrima sbiadisce per un attimo il colore.
(Interludio)
“5:00 Am”
« Ma tu che ne sai di un cuore che arde? »
Quando cerco le tue mani nel buio della notte.
Quando la speranza è sempre l’ultima a morire.
Quando ti perdo e mi perdo.
Quando il tempo è l ‘unico vero nemico.
«Tu che ne sai
Atto III (Atto Finale)
“Dulcis in fundo”
Lui mi porge una mano amica sulla spalla.
E’ fredda ma per un attimo non sento dolore.
Sono una bestia e mi fido del mio istinto.
La TV ancora accesa, le lenzuola pulite
sul letto le foto di due amanti.
Lei conosce bene le mie debolezze.
« Amico mio, sei pronto a spingerti più in fondo? »
« Sei pronto ad entrare nella storia? »
Sono una bestia e mi fido del mio istinto.
L’ aria è gelida e il silenzio si rende protagonista ma da lontano i cani ululano in coro
e le sirene ingannano con il loro canto fatato.
Chiara
« Potrò mai sopportare tale condanna? »
Un dolce ricordo scuote la mente
di un fragile assassino.
Se mi uccidi tu è legittima difesa
se ti uccido io chiamala pure vendetta.
Con le nocche insaguinate
con gli occhi pieni d’ odio
rammenterai il mio nome
da qui all’ eternità.
Chiara, amore di papà.
Anche se
Anche se fuori piove
sfoderi il tuo sorriso migliore.
Anche se il telefono squilla
ma scelgo di restare accanto a te.
Anche se nascondi le lacrime
dietro ai capelli e il mascara sbavato.
Anche se continuo a cercarti
in un mare sempre in tempesta.
Anche se a volte le parole
sono taglienti come lame.
Qualcosa ha attirato la mia attenzione
La guerra di Fatima
« Caro ministro quanto durerà ancora il suo spettacolo? »
Fatima è stanca
tira un sospiro di sollievo
nei suoi occhi velati
l’ amarezza che si porta appresso,
si prende cura dei suoi fratelli
si fa carico dei loro sogni
Dio com’è buono e misericordioso
su questa terra di fumo e cenere.
Fatima è stanca
tira un sospiro di sollievo
mentre i cecchini
ti lanciano fiori sopra i tetti
e i blindati sfilano in strada
come un carnevale,
tuoni e lampi aprono il sipario.
Si comincia.
Piombano giù dal cielo
come stelle a San Lorenzo.
Tacchi
Bambina
vogliono le tue mani
ma il Diavolo ti accarezza
solo quando vuole l’anima,
gli occhi possono mentire
le parole perdere il senso
il tempo è una puttana
non risparmia nessuno.
Seducente
il profumo di donna
al cuore non importa
ora prova a indurirlo
e mentre ti allontani
l’ innocenza se ne va
nei suoi scomodi
tacchi a spillo.
La Taranta
Il suo morso
lascia un segno indelebile
il dolore è quasi temporaneo
una fanciulla persa nei campi
tra gli ulivi e la terra rossastra
in paese si è sparsa già la voce.
Così si crea un cerchio
la febbre inizia a salire
la musica da inizio al rito.
Tra i colpi di tamburello
e i giri di fisarmonica
nasce un suono incalzante
un ballo liberatorio
quasi mediorientale.
Dietro quegli occhi
dietro ai suoi capelli
celava dentro di sé
l’inferno e il paradiso.