Matteo Ledda - Poesie

Porta che il sole

irradia oltre l’ombra
includi anche me.

Batti in un ciglio
esplodi nella pelle.

Acceca l’eterna voce
per farla correre lontano
fino all’arrivo del silenzio.

Batti nel petto
esplodi nella mente.

Rifletti nell’infinita coscienza
per farmici volare lontano
fino alla fine del sogno.


 

Il vuoto sembra pieno
L’evidenza vuota
Nessun interesse
Nessuna gioia
La vita pare un istante inutile
L’esperienza un comandato gioco
Il sonno un eterna veglia e verità,
la realtà un gioco troppo difficile.
È solo un temere di perdere le proprie illusioni ormai diventate un assurda casa,
opprimono, sviano
e il cuore continua a piangere, ma non ne vuole uscire lo stesso perche è il solo modo che conosce.
Non c’è bisogno che stia bene come in passato,
Il tempo è trascorso e non è possibile rimanga tutto uguale


 

 Umiltà

 

 

L’umiltà è la risposta

A tutte le domande

Umile diplomazia

nel giostrarsi

In ogni via

Il grosso ego delirante

Si assopisce

Per essere assimilato

Nelle vastità dell’essere


 

Perspicace motivo di austera vergogna

Pianto sul riso di cui ognuno abbisogna

Apre la breccia di un volto perduto

Obbliga il morbo in un morto che sogna

Opprimi il pensiero a cui ognuno disegna

Apre le braccia ad un volto sperduto

Pungente assuefazione di ripetizione diabolica

Perduto nel vento di associazione mnemonica

Schiaccia la faccia come in uno starnuto

Educa il comunicante ad un guerriero che lotta

epura la via che nessuno dirotta

Imprigionati nell’eterna ruota di vita e di morte ricerchiamo l’etereo in ogni sogno


 

Torbidi pensieri casuali

Pochi interessi vitali

Voci mentali costanti

Non son più chi ho davanti

 

Cerco la fuga

ma ciò che creo è una ruga

piccolo segno del tempo

che poi ti guarda ridendo

 

scelgo la morte come via

ma non mostra chi io sia

poi abbracciato dai venti

faccio ciò che non sono i miei intenti

 

parlare non è facile per chi conosce

le vere domande senza risposta

mi giudico e mi opprimo

perché voglio essere il primo

 


 

Astuto calcolatore e fantasioso creatore

Cos’è che vi unisce e non vi fa contrapporre

Protratto di superiorità immaginaria compulsività di vivere

Murato nel vetro di una bottiglia senza tappo

Distratto da proiezioni di ricordi intrecciati

Rimasto in un paese lontano dal battito costante

Cerchi senza vergogna di destarti in un mondo diverso

Senza mai riuscirci

Apri e rimani in una realtà senza valore

Ormai è da anni che non senti dolore

Lasci al caso le nuove esperienze senza lottare

Non capisci cosa in questo mondo ti faccia restare

Ora scalci, urli e piangi

Perché ciò che ricordi sono solo rimpianti

Vorresti rinascere per cominciare d’accapo

Non riesci ad apprezzare ciò che ti è stato dato

Nell’oblio di pensiero e tempo continui a cullarti

Ormai niente potrà più destarti


 

ma che succede dentro il pensiero?

strani sbalzi di intelligenza

di cultura

di umanità

 

non credo di essere umano

forse qualcosa di strano

che non so spiegarmi

non riesco a spiegarmi troppe cose

per me è insensato ogni argomento

 

credo di poter cambiare le cose

o meglio le persone

non so come più ne come meno

so solo che non è matematica

 

dicono che sono simpatico

solo furbizia e tanta fantasia

intelligente non so

ma credo solo ad un se…

 

posso creare forme dagli occhi

ma non riesco a condividerle

se qualcun entrasse nella mia testa

non sopporterebbe tutto il mio me…

 

a volte minimizzo le cose

altre volte neanche le considero

lascio me e te tra in un filo spirituale

riesco a fermi capire

ma solo con chi ha già vissuto tutto ciò

 


 

nel buio intenso della mia fantasia

comincio a vedere uno spiraglio di umanità

che con la sua dolcezza mi trasforma inevitabilmente

la mia mente, il mio corpo si trovano in un estasi di dolore sfuggente

l’immagine del tempo è distorta da uno specchio frangente

 


 

poltrire la mente

dimenticare il corpo

l’anima lontana

pressioni infinite

bolle di ricordi rubano l’attimo per portarci lontano

mangiamo sabbia e sputiamo dolore

lamento impotente nel falso presente

domando la via del sorriso costante

abbandonato nella paura incessante

dormo e mi illudo ma non è cambiato niente

 


 

 accadimenti mondiali inusuali

 

cancellano cultura e musica

preferiscono soldi e sangue

abbattono arte e natura

scelgono tirannia e ignoranza

disassemblano anima e cuore

inneggiano apatia e ansia

sgretolano sogni e speranze

promuovono schiavitù e malattia

e noi tutti moriamo dentro