Michela Barchiesi - Poesie

Ombre

 

La notte

disegna ombre alla Bellezza,

ciò che ora

giace celato

all’alba

splenderà rivelato.


 

 Cattedrale

 

Così vorrei fosse il mio cuore

come questa cattedrale

che è ferma, semplice

possente e sempre presente,

resistente allo scorrere del tempo,

lontana dal caos che ignora,

custode del silenzio,

ospite di geometrie e spazi circolari

che in un leggero vortice innalzano.

 

Così  preserverei la luce

la mia bellezza, la pace.

Così solleverei uno scudo respingente

la folle irrequietezza degli esseri umani,

l’abbrutimento voluto dai deboli arroganti,

la menzogna degli ingordi con errata messa a fuoco.

 

Entrerebbe solo chi sa lo stupore

…per restare… e camminare in punta di piedi

lasciando un bel segno di sé.

 


 

 Nostalgia delle piccole ore

 

A volte mi assale

l’assurda nostalgia delle piccole ore!

A notte fonda la città dormiva

e metà del mondo rallentava la sua corsa.

Allora vegliavo sul sonno di vite ferite

ed esistevo in un modo che non so più,

dentro un corpo stanco

si liberavano pensieri chiari, differenti

e una dolcezza che ammorbidiva il cuore.

Era un tempo anche per me,

il tempo delle piccole ore.


 

 Rabbia

 

Un lampo di consapevolezza

attraversa e illumina confusi pensieri…

…una bestemmia vivente,

un equivoco,

un insulto all’intelligenza,

uno sconto alla verità…

questo sì

NON voglio essere!

Un magma di rabbia ribolle nelle viscere,

sopporto con pazienza il male che procura,

non la farò esplodere facendomi a pezzi

la libererò

lascerà le stanze che ha rubato alla tenerezza,

spezzerò le catene all’energia che vuol fluire.

Nel silenzio che mi abita sentirò l’armonia risuonare

e la gratitudine di vivere.


 

 Sollievo

 

Finalmente la Bellezza

di nuovo, non ferisce più.

Semplicemente dilata,

fa spazio

lo trova e se lo prende,

riposa lì

dove il cuore si è espanso.


 

 Amatrice

 

Silenzio assordante come quel boato

l’urlo della terra che si spacca e spezza il tempo,

cumuli di macerie dentro lo sguardo

frammenti di memorie ammassate e immobili

… macerie….macerie…ancora macerie,

spettri accasciati di sogni e realtà quotidiani

di un passato che non sarà futuro…  crollato coi muri.

Storie interrotte

parlano negli occhi lavati di chi resta,

vite volate verso un improvviso altrove

pulsano in cuori frantumati da perdite indicibili.

Sotto il sole già forte d’estate,

a metà del giorno,

nulla si muove

tranne l’anima….

scossa da forti sentimenti,

ti guardo da quassù Amatrice

e spero in un domani

di brulicar di gente.


 

 Parole cantate

 

Non sorridi

in quel malcelato sforzo di sollevare le labbra

eppure è grande l’universo dentro te

e forte l’emozione nata da parole cantate,

profondamente tue,

prestate a chi non le sa partorire

e ora le può gridare.

E’ un fiore che dischiude i petali

la Verità, quando c’è

cattura lo sguardo

e merita un inchino.


 

 Ritorni

 

Sento che sto per tornare

in questo camminare lento

su vecchie strade che saranno nuove.

Abito stanze familiari,

confidenti, che non sanno più la paura dell’essermi estranea.

Posso riconoscermi in uno specchio finalmente amico

sentire i muscoli distesi

come i prati sotto il sole di maggio

e la leggerezza che speravo tornasse a trovarmi.

Resta con me

brezza che accarezzi e increspi un mare di profondi abissi!..

…Che dono osservarli magnifici e terribili

attraverso questa solida trasparenza che distanzia!

Quando torni

ogni cosa presente e assente riprende il suo posto

ogni moto dell’anima ritrova il suo nome,

quando torni…

se ritorni…è festa in ogni dove nell’universo

è un miracolo….

…il miracolo dei ritorni.


 

 Un desiderio alla montagna

 

Nel silenzio della notte

ho affidato un desiderio alla montagna

e lei l’ha custodito

e me l’ha restituito esaudito.

Sapevo della sua forza

come di un’ amica

lontana e fedele.

Ho fatto la strada

con la pazienza di credere

all’inudibile ascoltato.

Per quel frammento d’infinito che siamo

possiamo muovere le cose,

dal nostro centro

vincere resistenza e paura,

possiamo atterrare sogni indefiniti e appesi,

darci un tempo per la gioia e la meraviglia.

 


 

 Sensazioni Viola

 

E’ una fatica

sostare davanti questo tempo lento,

il tempo di un giorno

nel tempo delle stagioni

nel tempo di una vita.

Arrivo da ore inghiottite di corsa

e questa costrizione quasi fa male,

pesa l’attesa che non so più godere

in ogni piccolo particolare,

osservo e vedo il senso e il non senso

nel nostro fare, andare, accadere.

L’anima si fa trovare?

Un corpo la può contenere?

Sento il disturbo del limite

che non si può fuggire.

Acqua e fuoco

per vivere e bruciare

uomo e natura….

la sensazione che l’arte di un maestro

può rivelarsi bella e….molto dura.