I miei sogni felici
Nel cielo corrono gli alberi e le montagne,
corrono le case ed i tralicci.
Corrono nel cielo le cupole e le guglie,
corrono le croci dei campanili
e le mezze lune dei minareti;
nel cielo con le nuvole, in libertà,
spinte dal vento, vanno…
Colorati aquiloni volteggiano
e portano i sogni di grandi e piccini
e non bucano il cielo i silenziosi cannoni
ma danzano canti di pace
di genti felici…
ILLUSA LUNA
Anche questa notte è caduta una stella,
remota, silenziosa.
Dopo essersi accesa
s’è spenta nel nero velluto della notte…
Inghiottita dal nulla,
è rimasta la sua parabola calante
tracciata a fuoco nei miei occhi
accecati da mille altre stelle insignificanti,
sfavillanti di niente…
E ride di me la luna
tuffandosi nel mare viola
senza sollevare spuma alcuna,
illusa luna…
Dolce notte
Dolce notte
che il quotidiano frastuono
metti a tacere,
libera queste povere anime
incelofanate…
Risveglia, nel sogno,
archetipi ormai sepolti
di mummie di plastica
che un tempo
furono uomini liberi…
Dolce notte,
con impazienza,
ogni sera aspetto
il tuo abbraccio
affinché tu mi conduca
nei miei più profondi meandri
che di certo, s’incontreranno
con quelli di mille altre anime
del passato…
Il faro del mediterraneo
Piccole luci
conducono al Tempio di Venere
delineando il profilo di Erice
sospeso nel cielo…
E nell’antica falce, ai suoi piedi,
le onde del Mediterraneo
s’infrangono con l’acque
tinte di rosso…
Non più Sacerdotesse attendono,
nelle loro celle, i marinai
del vicino continente…
Non più marinai
tentano l’approdo
ma indesiderati profughi sventurati…
E già il tramonto
ha bruciato ogni ricordo
e non c’è più memoria dei nostri adii
e delle nostre valigie di cartone…
Riflessioni di un cherubino
S’io fossi un uomo
volerei nei tuoi sogni;
tra le tue braccia volerei
per farmi cullare;
e inciamperei e cadrei
per farmi rialzare,
da te vorrei farmi aiutare…
Ma sono soltanto un Cherubino
e le mie ali
possono farmi volare
soltanto là
dove alita il volere Divino…
Ho fatto di te
Di te ho fatto la mia aurora,
la coccinella che porta la buona nuova.
Di te ho fatto il bocciolo
che si apre al mattino,
il palpito d’una farfalla
che sul mio cuore vola…
Di te ho fatto il mare che infuria,
il vento che tutto scompiglia
e profuma,
profuma di mare,
profuma di te…
Di te ho fatto i miei sogni,
il desiderio e la voglia
che mai m’abbandona…
La mia vita, tutta, ho fatto di te;
di te, soltanto, mai
farò rimpianto…
E ora aspetto soltanto che tu
di me faccia l’ultimo tramonto…
Verso una chimera
Poiché di sogni io vivo,
come brina,
mi dissolvo con il sole del mattino…
e dalle strette maglie
d’una verde rete fuggo
disperdendomi
tra il canto dell’usignolo
ed il suadente fischio del merlo…
e nell’azzurro io vago
come impalpabile fantasma,
fatto d’una sgranata e lassa materia,
che ogni giorno spera
in una compassionevole nuvola,
bianca o nera,
che con sé lo porti
verso una chimera…
Gialle margherite
Giallo di sole,
un tappeto di margherite ondeggia
al dolce vento dell’amore.
Con qualche macchia
di purezza bianca
d’albini fiori
e qualche macchia
di rossa passione;
tra i papaveri sbucano
petali di nostalgia viola…
E nella terra
s’approfondan le radici
tra grassi lombrichi
che, presto,
si faranno secchi
al vento di scirocco
che brucia i petali
in un vortice di farfalle
schiuse al sole…
Non si muore una sola volta
Quando pietosamente
su di me
stenderai il velo dell’oblio,
io già sarò morto
ben più che una sola volta…
ma quando le ginestre
non tingeranno più
le mie selvagge colline
di giallo…
ed i papaveri
non avranno più rosso
per dar colore
alle mie passioni,
allora
sarà quella
la mia ultima volta…
Soli
Colmi di corolle i calici sono
e d’amore traboccano i cuor.
S’apre il cielo al nuovo sole
e, feconda stagione,
nuova vita muove
a passioni nuove,
ancorché antiche
come il sole…
E mandrie d’uomini
cercano sentieri nuovi,
soli,
in un verde mare,
smarriti…
Nel tuo piccolo infinito
Nel tuo breve navigare
su di un legno senza vela,
su di un legno che non ha timone;
nel tuo breve navigare,
ti sei imbattuto in onde e vortici di tempesta
che sembrava mai volesse finire…
Nel tuo breve navigare
hai incontrato braccia di accoglienti porti
che mai agli ormeggi t’hanno legato
poiché non hai cime d’allacciare alle bitte
che pazientemente,
aspettano vagabondi vascelli…
Nel tuo breve navigare
in questo piccolo infinito,
tra lusinghiere stelle che già
la tua rotta hanno tracciato
e l’oscura faccia della luna,
hai attraversato arcobaleni
e su morbide nuvole riposato…
Nel tuo breve navigare
hai udito ammalianti sirene
e con i delfini dei tuoi sogni giocato…
sperduto
nel ventre del tuo piccolo firmamento
infinito…
E intanto cala la sua rete…
Bianche colonne all’orizzonte,
come Cariatidi,
sorreggono l’azzurro cielo.
Scavano la salmastra acqua
i remi del pescatore
e le pagaie del dilettante canoista.
Sulla battigia
non trova pace la candida spuma
che scava la sabbia
sotto i piedi di allegri ragazzetti
mentre lanciano sassi
che rimbalzano sull’acqua
e alla fine la bucano
e sfiorano sfuggenti pesci.
Voci gioiose
e garriti di gabbiani
bucano l’aria
nel vento disperdendosi.
E solitaria,
una vela sfugge al vento dell’amore,
del tuo amore…
E intanto cala la sua rete
il pescatore…
Orologio senza tempo
Da tanto tempo attendo questo ineluttabile momento.
Attesa mistificata,
attesa nascosta e quasi sempre ignorata.
Qualche volta anche bramata.
E ora che la sento svanire
si apre uno sconfinato spazio nero
pieno di niente
con una invisibile luce avvolgente.
Senza un prima né un poi.
Senza vento
né stella Polare né stella del Sud…
Tutto è smarrimento
e non c’è più orologio
le cui lancette possano spostare un tempo
che non esiste più…
L’ALBERO DEI QUATTRO VENTI
L’albero dei quattro venti geme al calare del vento
dopo il tramonto
e lascia che cantino le cicale…
dolce frinìo estivo che le stanche foglie mette a tacere.
L’albero dei quattro venti
tutti e quattro li chiama
e si lascia cullare
e le foglie riprendono a frusciare.
L’albero dei quattro venti
è la mia fresca estate che mi lascia riposare.
E corrono le sue radici sotto i muri
e alzano le strade.
L’albero dei quattro venti vogliono segare
e non soffia più lo scirocco né il grecale, né la tramontana
e se ne va anche il maestrale.
Non più la luna si nasconde tra i suoi rami
e miei sogni non potrà più cullare…
L’OMBRA DEL DESIDERIO
Stracca, vaga una sconosciuta ombra
che si trascina un lamento, come di vento,
e rimbalza da una casa all’altra
in una sorda foresta di cemento
e bussa come mazzapicchio
alla porta del mio cuore…e mi dà il tormento…
Ma dimmi, chi sei, ombra di lamento?
Dimmi, qual è la causa del tuo tormento?
<< Sei tu che mi dai il tormento >> rispose l’ombra,
<< Tu che non sai liberarti del sepolcrale rancore
nei confronti di chi non ti diede ali
per librarti al disopra delle umane miserie;
e sono l’ombra del desiderio tuo
di cambiare il mondo…
Eppure io ti dico
che non devi avere rancore alcuno
poiché, se lo vuoi davvero,
potrai volare…
DANZANO LE ORE
Danzano le ore,
nell’orologio della vita.
I dardi del sole d’oro
sono le lancette che tengono le anime nostre
nel mutevole quadrante di nostra vita.
E danzan con la luna,
le ore cupe della notte.
Sfuggite ai dardi d’oro del sole,
nell’Ade si specchian, con la luna,
le anime morte…
Non strisci più
Ora che sfuggisti al piede dell’Immacolata
e alla spada dell’arcangelo Michele,
non strisci più col ventre sulla terra,
infido serpente
che rubasti i colori leggeri dell’arcobaleno
e ne facesti ali
e più in alto dei nostri pensieri voli
e d’amore canti nei cieli…
Ora hai ali e voli
e nulla ricordi più
di quando del maligno fosti l’incarnazione…
Vela solitaria
Spinta da un vento dolce di follia
l’ombra tua bruna s’allunga
mentre vai incontro alla luna,
bianca vela solitaria,
nel mare della vita.
Non più stelle nel tuo cielo
né canti di sirene vengono dal mare.
Gonfia di ricordi divenuti sogni,
senza nostalgia alcuna,
t’allontani da ogni umana rotta e,
nel gorgo del tempo che si fa spazio,
trapassi in altri mondi…
SORRISO DI RUDE MARINAIO
Com’eri leggero, piccolo bimbo colore dell’ombra,
quando t’aggrappasti al mio sorriso.
Leggero, leggero t’accoccolasti
nel mio cuore di rude marinaio.
Com’eri leggero…leggero, leggero
quando col tuo sorriso nascosto
t’aggrappasti al mio triste sorriso
di navigato marinaio…
Sentivo il tuo fioco respiro
che frustava il mio cuore
d’impassibile marinaio.
Sentivo il tuo respiro
che spingeva il mio cuore al galoppo.
Ma tu, piccolo bimbo colore dell’ombra
e occhi di notte stellata,
eri troppo leggero…
Leggero, leggero, con un refolo di vento
o forse con l’alito della luna,
leggero, leggero volasti
e sulla compiaciuta luna
il mio cuore con te portasti…
Leggero, leggero bimbo
colore dell’ombra
e occhi di notte di stelle…
BIANCHE STELLE
Bianche sono le stelle questa notte,
come la neve.
Bianche sono le rose che stringi sul tuo petto,
bianche come il candore del tuo cuore.
Bianche volano nuvole leggere
nell’addio sventolando come fazzoletti.
Bianco è il silenzio della neve che coprirà i tuoi ricordi
quando l’ultima tua rosa lascerà che il vento con sé porti
i bianchi petali dei tuoi ricordi…
Bianche sono le stelle questa notte,
come la neve.
E una dolce spina di bianca rosa
è rimasta nel mio cuore…