Mirella Medinelli
Poesie
Bufera
Come in un temporale,
il vortice della vita mi assale:
la nube libera la pioggia e…
sul mio viso una lacrima si poggia.
Il lampo squarcia il cielo,
mi sento come un fiore senza stelo.
Il vento trascina tutto ma…
non porta via il mio lutto.
Il tuono irrompe assordante,
un pensiero si incunea nella mia mente:
sono sola nella bufera
ed è solitudine vera!
Odio la vita per quel che mi ha tolto…
In fondo non chiedevo poi molto!
Sogni
I sogni si infrangono:
onde sulla scogliera,
schiuma che ribolle,
scritte sulla sabbia
che il mare distrugge,
acqua che sfugge dalle mani…
non c’è domani!
Nel sogno lontano,
qualcuno mi tendeva la mano…
la realtà strazia e divora:
sono io di un altro luogo
e di un’altra ora?
L’ASTRONAUTA – storia di un’amicizia
Nelle fiabe il personaggio del lupo ha avuto quasi sempre la parte del cattivo e mi faceva paura quando mi dicevano che se non stavo buona sarebbe arrivato e mi avrebbe mangiato. Giuro che ci credevo così tanto che avevo la sensazione, se facevo i capricci, di averlo sotto il letto. Io voglio, con questa fiaba, sfatare un po’ questa credenza perché,mi piacerebbe pensare che con l’amore anche i cattivi possano diventare buoni.
In un paesino sperduto ai confini del Canada, abitava, in una fattoria,una famiglia di cacciatori composta da papà Leo, mamma Lea ed il figlio Leopoldo.
Ogni mattina Leo e Leopoldo si incamminavano nel bosco per cacciare qualsiasi cosa pur di rimediare il pasto giornaliero ed anche qualche soldo: perché, se la caccia era abbondante, ne vendevano una parte.
Un giorno, mentre Leopoldo era nascosto dietro un cespuglio, udì un pianto strano, un lamento che proveniva da un’anfratto dietro di lui. Si avvicinò e vide due piccoli occhi che lo fissavano disperati;Leopoldo allora tese le braccia e raccolse un batuffolo di peli e si accorse che era un meraviglioso lupetto affamato; si guardò intorno e non vide nessuno :-Ma la sua mamma- Si domandò –Dov’era?-
Per paura che Leo lo vedesse nascose il cucciolo nello zainetto e lo portò a casa. Iniziò così l’avventura di lupo Leonardo che insieme al suo amichetto crebbe velocemente e sempre in clandestinità: infatti Leo e Lea non si erano mai accorti del lupo anche perché Leopoldo era bravissimo a celarlo in un posto assai sicuro, ogni volta che serviva.
Quando Leopoldo iniziò le scuole superiori, dovendo lasciare il suo paesino, portò Leonardo nel bosco per farlo abituare al suo nuovo habitat ma si accorse che aveva fatto un danno mostruoso: il suo grande amico dipendeva solo e soltanto da lui :nel bosco sarebbe morto. Non poteva fare altro che portarlo al padrone di un circo che si era fermato alcuni giorni prima in fondo al paese ma quando Leonardo si accorse di ciò, con un balzo, scappò via e fece perdere le sue tracce. Leopoldo prese il bus per il College con le lacrime che gli scendevano copiosamente, i genitori pensavano che fosse triste per loro ma lui lo era per il suo lupetto tutto solo.
Passarono tanti anni e Leopoldo diventò un’uomo forte e coraggioso tanto che aveva scelto di diventare astronauta e di lì a poco sarebbe andato ad installare una base permanente sulla luna; ma, nonostante fossero passati tanti anni ogni sera pensava al suo amico Leonardo ed alle belle giornate passate con lui nei boschi della sua terra.
Quando partì c’erano tutti Leo, Lea e una delegazione del paese con il sindaco in testa senza contare la banda nella quale anche Leopoldo aveva suonato: tree, two, one, zero partitiiiiii un rombo e via per una nuova avventura.
Quando Leopoldo mise il piede sulla luna pensò ad Armstrong: il primo astronauta che lo fece e si sentì orgoglioso e fiero di quello che stava facendo poi, mentre scaricava gli strumenti necessari per il suo lavoro sentì dietro di sé un mugolio assai familiare si girò e…:-Leonardo!!!- esclamò fuori di sé dalla gioia –ma cosa…come…quando…- non capiva più nulla il lupo gli saltò in braccio e cominciò a leccarlo. Finite tutte le effusioni Leopoldo disse :- Fammi capire come ci sei arrivato fino a qui?- Leonardo si girò come per dirgli seguimi ed il ragazzo lo seguì fino ad un cratere molto piccolo ma profondo e dentro a quel buco….sorpresa delle sorprese l’armadio dove nascondeva il suo lupacchiotto era lì, perfettamente a posto ed integro:- Ho capito.- Esclamò :-Dopo poco tempo che sono partito il mio paese è stato sconvolto da una violento uragano una cosa mai vista, ne parlarono tutti i giornali ed i miei genitori hanno perso la fattoria, ma tu ti sei nascosto nell’unico posto che conoscevi: nell’armadio ed i venti dell’uragano lo hanno portato fino a qui.
Lo abbracciò felice:-Ora.- gli disse- Non dovrò più nasconderti!
F I N E