La libertà nell’altro
Niente d’assoluto; eppure
nel sentimento di vanità del tutto,
insufficienza d’animo, bisogno d’infinito.
Piacere d’immaginazione soltanto
potenzialmente tangibile. Desiderio puro di felicità.
Nel lieto alternarsi di luci del soffrir profondo, è il rosa,
soltanto il rosa della dolcezza.
E qui, nel traboccante fluir d’amore vero,
l’altro, già da prima lì.
Svuotamento di sé e costante senso d’appartenenza dipendente.
Annullamento di quel sé rivolto a sé ma,
nell’esigenza di dono smisurato, più che mai sé.
Dinamica vitale di un vuoto riempire che trasforma,
ricchezza d’ogni libertà.
Che vince senza conquistare, che guarda senza esigere,
che abbraccia senza soffocare nella leggera meraviglia del volo.
Quest’ uomo come me non m’è impedimento incatenante,
ma ambasciatore significante la possibilità del mio avverarsi.
È sognante la libertà, ma così reale!
Tanto sensibilmente concreta quanto ostacolata.
Masse di grigi pece ne offuscano la sua visibile chiarezza.
Ma come? Libertà e Desiderio?
Come simmetria d’arte naturale il loro suono,
frutto di una grazia che scuote.
Se nel mio grembo,
tu sei tale splendida immensità, allora
riempimi di te!
Declinazione del cuore
Incendio d’una bellezza d’istante,
grazia di un più lungo tempo.
Nel difetto d’amore, solletico del cuore,
di sfumature, analisi capillare.
Amare.
Nei dettagli del vivere,
mistero d’esperienza dai frutti incomparabili.
Conoscenza sì, ma non nell’espandersi suo proprio.
È invece fiorente carità lo sconfinare opposto.
Al suo cospetto il peregrinante consapevole
di un’idea che sosta su di un tramonto.
Consacrato dono di saggezza nella volata d’un abbraccio.
Delicato. Tanto più fragile quanto più esposto.
Virtù d’inesauribile dolcezza,
sgorgo d’ogni orgoglio compatente.
Candida espressione di sé nell’amore per l’altro.
Coraggiosa prudenza d’ogni circostanza.
Malleabile pietra, sublime verità.
Parola d’ogni movimento vigile,
duplicità di materiale immaterialità.
Nel fantasticare innamorante, apprendimento della superficie.
Coscienza d’ubriaca vaghezza,
traccia di incredibile trascendenza,
sii sempre con me!
La verità e l’amore
Intrecciata nei ricami del mio vivere.
Nascosta in pagine ingiallite.
Tanta di te nel dolore,
ma quanta di più nell’amore!
Così lontana dal sentimentalismo da tradizione,
quanto respiro del mio tempo.
Tu sei la casa delle più pure declinazioni del cuore,
il discernimento gioioso.
Da quel nero d’amore così differente, eppure,
stretta a lui, molla d’ogni azione e sentimento.
È sempre vero soltanto ciò che sei,
ma quand’è che sei?
Della più grande condivisione di idee,
tu sei la più bella messa in discussione,
in quel mortale viluppo di sensibilità e ragione.
Interrogazione costante e senso d’ogni agire.
Di interpretazioni, soggettività o oggettività meritevoli,
non sei il frutto, soltanto
di un affidamento totale d’amore all’uomo divino.
Mistico costruire a mani nude, quanto di me appartiene a te!
L’infinito tra le mani
Infinito abbandono d’amore,
in ogni vuota pienezza
accarezzi il cuore mio.
Profondamente sconfinato. Eterno.
Nel dolore soltanto amore.
Disegno di verità nell’alba più bella di un tramonto che,
spegnendosi, fa luce su tutte le tonalità del cuore.
Il chiaro e puro di tutto ciò che vedo
nel volto d’un uomo passante.
Lo stupore di ogni sguardo
e la più bella possibilità di
costruire un tempo nel tempo,
uno spazio in cui danzare.
La bellezza di un senso sempre nuovo
che non è mai cambiato.
Il riflesso di un abbraccio senza fine.
O anima mia, quanto teneramente m’innamori.
Amiche d’amore
Tu. Divenire d’amore. Lama tra le piume.
Campo seminato da mani invisibili la cui mietitura è
l’unico ristoro del cuore.
Ascolto profondo e sconfinato di giochi di Luce.
Bisogno e rifugio, ma Tempo di Vita,
Come il nocciolo del frutto la chiamata vissuta del dolore.
Così l’Essere possa schiudersi dinanzi al suo Sole.
Il mio sguardo non può prestarti le sue ali,
ma può darti la sua immagine da guardare. Con occhi chiusi ed anima incantata.
Il silenzio della tua voce sappia riconoscere il suono della mia
e le corde dei tuoi vissuti sappiano vibrare da sole,
ma della stessa mia musica.
E tale Bellezza sia intramontabile come un giardino
perennemente in fiore.
E se è Eternità, sii tu lo specchio in cui lei possa trovare riflesso.
La terra possa sempre muoversi sotto i tuoi piedi
ma che il Cielo sovrasti infinitamente ogni tuo passo!
Gesù
O Fiume di Vita,
di un’ infinità di diamanti lieti e scintillanti
adorni e modelli
la vetta dell’ anima mia.
I tesori di creta del Tuo sentire sul nostro sentirci,
crepa del mio linguaggio, ma, così,
senso di ogni pienezza.
L’ esserci, l’ Esser tuo disvela.
E l’esperienza d’altri, un’immediata manifestazione
del Tuo Volto.
Tu Sei.
Sul mio volto resta impigliato il Tuo Sole.
Mietitura di emozione gioiosa. Agire caparbio del Cuore.
Trascendente è la Beatitudine della Tua Grazia,
ombra e delizia, ristoro di Carità.
Tu,
Pensare Mistico, Intuizione e Verità,
che trova senza mai cercare,
che guadagna senza mai perdere.
Tu, mio immenso Amore.
L’amare dei tuoi occhi
Un’identità che non conferma
ma significa.
Ineguagliabile presenza, essenza della straordinarietà.
Limpida luce nel mormorio assordante
di silenzi.
Taglio della mia vita.
Umiltà d’ogni ferita. Mia vera ricchezza.
L’eternità nel tempo, l’impossibile nel possibile.
È l’imparare a morire senza perdere la vita!
Sul mare dei nostri giorni , riflesso dell’Unica Luce.
La realtà della tanto anelata sera mia.
Dolorosa passione di guerra
di cui le vincitrici non siamo noi.
Forse è soltanto una battaglia!
Inganni di tenebre che appaiono come luce.
Impossibilità di quel rapporto che tanto ho amato ma,
per sempre, il per l’altro del mio dire.
C’è in te quel posto che per me è vita.
Il mio andare è nell’amare dei tuoi occhi.
Ma che io non smetta mai di sorridere come mi fai sorridere tu.
Io ti aspetterò come un sorriso. Io ti amerò lo stesso.
Per l’Eternità.