Monica Ferrera - Poesie

-ANGEL E DEMON-

 

Tempesta furibonda

Furia del vento.

Onde del mare ,si scaglia contro

la scogliera, in un esistenza malata

in una notte tra il buio ,nel male.

In una continua lotta,

tra avere e dare.

Odissea di una vita ,spaziando tra il vedere e non

percepire, occhio che vede:

L’ingiustizia del materialismo.


 

-VERTIGINOSAMENTE ESPRESSIVA-

 

Tendi la mano all’aldilà.

Trascende un inquieta espressiva dell’essere,

spazi di cielo, accoglie quel che non appare

agli occhi.

Traspare il velo della conoscenza, dove tra nubi e ombre

rivedi l’eterna luce.


 

-LA RINASCITA-

 

Nella notte,

uno scompenso al cuore,

I brividi, i sensi percepiti,

calore nell’anima,

e fu amore,

tendendo le mani al cielo,

accoglievo l’innesto che trascendeva

in esso.

Volto di luce,

appariva, nel mio luminare, e

il tutto arrivava come una candela

accesa per sentire le stelle

più vicine.

Sensazioni ,oppure realtà?

Sentendo così realistico tutto,

viaggiavo con loro

nei miei sogni,

colorati oltre l’immaginabile.

Illuminandomi al

chiaro di Luna.


 

- MOVIMENTI IN OSCILLAZIONE-

 

Ondeggiando tra le onde,

in una mare impetuoso,

sparivano mali pensieri,

in un turbine d’amore, nelle spumeggianti,

delicate acque color smeraldo.


 

-FANTASTICANDO DENTRO LE NUVOLE-

Erano come spuma,

bianche e accese dal Sole,

riemergevano da lontano ,

oltre la visuale davanti a me.

In quel cielo blu cobalto,

riempivano i vuoti accanto.

Dentro quelle strisciate,

degli aerei che passavano tra le nuvole ,

gonfiate dal vento.

Sprizzavano i miei occhi lucidi ,

nel guardare il tramonto,

che scendeva piano piano

all’orizzonte.


 

-BLU COBALTO-

 

Il suo colore, era,

forse il suo nome,

era un aggettivo ,oppure il suo pseudonimo?

Non lo sapevo,

ma era straniero,

forse il colorato mare del nord,

tutto spauracchio,

tendenzialmente,

obliquo,

vertigini ed essenze in un colorato nome,

pastello,

sensuale e appagante nel suo nome.


 

-UNIVERSO-

 

Porterei la mia anima, fin lassù.

Volteggerei tra il mare delle stelle,

un mare infinto tra i pianeti e i lumini accesi.

Immersa nel silenzio dove non c’è la materia,

che possa tenere ferme le tue gambe,

volando tra i suoni percepiti,

nel candido tempo che non ha orologio.

Spaziando infinitamente tra i buchi neri,

ove non sai cosa c’è.

Oltre andrei spostandomi dove ne microscopi ,

ne altri possano raggiungere,

facendoti tornare nel mare

del dolore umano.


 

-RIFLESSA NELL’ANIMA GEMELLA-

 

Io, che guardando dentro di me rifletto

in te.

Tu, che riflettendo lo sguardo a nord vedi me.

Noi, che sappiamo non poterci incontrare,

come il Sole e la Luna dobbiamo aspettare

il prossimo mondo per riabbracciarci e

stringerci nell’infinito,

sensibilità nel nostro

essere anime unite

dal profondo amore

incondizionato,

trascendendo oltre.