-ANGEL E DEMON-
Tempesta furibonda
Furia del vento.
Onde del mare ,si scaglia contro
la scogliera, in un esistenza malata
in una notte tra il buio ,nel male.
In una continua lotta,
tra avere e dare.
Odissea di una vita ,spaziando tra il vedere e non
percepire, occhio che vede:
L’ingiustizia del materialismo.
-VERTIGINOSAMENTE ESPRESSIVA-
Tendi la mano all’aldilà.
Trascende un inquieta espressiva dell’essere,
spazi di cielo, accoglie quel che non appare
agli occhi.
Traspare il velo della conoscenza, dove tra nubi e ombre
rivedi l’eterna luce.
-LA RINASCITA-
Nella notte,
uno scompenso al cuore,
I brividi, i sensi percepiti,
calore nell’anima,
e fu amore,
tendendo le mani al cielo,
accoglievo l’innesto che trascendeva
in esso.
Volto di luce,
appariva, nel mio luminare, e
il tutto arrivava come una candela
accesa per sentire le stelle
più vicine.
Sensazioni ,oppure realtà?
Sentendo così realistico tutto,
viaggiavo con loro
nei miei sogni,
colorati oltre l’immaginabile.
Illuminandomi al
chiaro di Luna.
- MOVIMENTI IN OSCILLAZIONE-
Ondeggiando tra le onde,
in una mare impetuoso,
sparivano mali pensieri,
in un turbine d’amore, nelle spumeggianti,
delicate acque color smeraldo.
-FANTASTICANDO DENTRO LE NUVOLE-
Erano come spuma,
bianche e accese dal Sole,
riemergevano da lontano ,
oltre la visuale davanti a me.
In quel cielo blu cobalto,
riempivano i vuoti accanto.
Dentro quelle strisciate,
degli aerei che passavano tra le nuvole ,
gonfiate dal vento.
Sprizzavano i miei occhi lucidi ,
nel guardare il tramonto,
che scendeva piano piano
all’orizzonte.
-BLU COBALTO-
Il suo colore, era,
forse il suo nome,
era un aggettivo ,oppure il suo pseudonimo?
Non lo sapevo,
ma era straniero,
forse il colorato mare del nord,
tutto spauracchio,
tendenzialmente,
obliquo,
vertigini ed essenze in un colorato nome,
pastello,
sensuale e appagante nel suo nome.
-UNIVERSO-
Porterei la mia anima, fin lassù.
Volteggerei tra il mare delle stelle,
un mare infinto tra i pianeti e i lumini accesi.
Immersa nel silenzio dove non c’è la materia,
che possa tenere ferme le tue gambe,
volando tra i suoni percepiti,
nel candido tempo che non ha orologio.
Spaziando infinitamente tra i buchi neri,
ove non sai cosa c’è.
Oltre andrei spostandomi dove ne microscopi ,
ne altri possano raggiungere,
facendoti tornare nel mare
del dolore umano.
-RIFLESSA NELL’ANIMA GEMELLA-
Io, che guardando dentro di me rifletto
in te.
Tu, che riflettendo lo sguardo a nord vedi me.
Noi, che sappiamo non poterci incontrare,
come il Sole e la Luna dobbiamo aspettare
il prossimo mondo per riabbracciarci e
stringerci nell’infinito,
sensibilità nel nostro
essere anime unite
dal profondo amore
incondizionato,
trascendendo oltre.