Monica Ferrera - Racconti

- SILENCE -

 

Nel buio e nel vuoto di un silenzio raccontare ciò che avveniva in un tempo in altri paesi ,tutto era fatto per loro in modo da non poter fuggire da come si prestavano ad essere.
Le loro credenze sconfinando altamente quelle di altri ,ognuno rispettava il proprio pensiero, scontrandosi con altri. perciò tutto ciò che facevano erano solo per aver un senso, il loro.

Un senso di modi di vivere, un senso di modi d’essere, anche a costo della vita altrui; non rispettavano il comune pensiero, torturando e denigrando la vita.

Perché?

Cosa potevano ricavare da uccidere una vita umana , una creatura di Dio.

Amare ogni essere umano sta nell’accettare tutti.

A prescindere da tutto, dalla Fede che ognuno trova, denigrare fino all’umiliazione ,la Fede è una cosa ognuno trova da sé dentro il proprio spirito.

Silenzio quando viene chiamato ,è per ritrovare la vera natura del tutto.

Nel silenzio ci si ritrova nel proprio percorso di vita; materiale.

Rispettandosi a vicenda ,perché tutti figli di Dio.

Uomini di diverso colore e ceto sociale e /con problemi personali di vario genere e natura ,tutti comunque umani.

Tutti messi qui nel nostro pianeta per un scopo per svolgere un servizio ,al servizio di tutti.

Facendo ciò svolgeremo al meglio quello per cui siamo venuti a fare, continuando a ringraziare e dare un senso alla Vita di tutti. Non è sicuramente nel togliere la vita altrui che ci sentiremo meglio e nemmeno togliendo la libertà di pensiero e movimento che potremmo considerarci delle persone che amano e che farebbero di tutto per fare stare bene chiunque ama.

Per cui rispettare l’etica e pensieri, in buona condizione sta nella buona convivenza civile ,amando il prossimo e accettare il loro modo di vivere ed essere senza sdegnare.

In quei lontani luoghi il Cristiano veniamo considerato un oggetto da sterminare e nessuno poteva rimanere in vita ,qualsiasi cosa dicevano, oppure avevano, che poteva dare da pensare che potessero essere dei Cristiani veniamo ammazzati, dolore sopra dolore, uomini e donne e anche bambini non faceva alcuna differenza, tutti non dovevano più esistere.

Erano luoghi bui e paludosi, come in un nulla non esisteva niente che avesse potuto fare pensare ad una vita d’amore, erano tempi vuoti con il dolore di un’ esistenza assolutamente maltrattata, il tocco di quelle campane tibetane risuonavano la morte da lontano , anche nei pressi del mare che grigio e desolato piangeva i loro corpi.

Straziante visione, delle calpestate e imprigionate anime attaccate come animali al palo di legno in attesa dell’onda che spazzasse via i corpi.


 

-LA NUOVA PAGINA BIANCA-

Nel mio quaderno una nuova pagina ancora bianca, la guardo e mi sento tante scritte in alto alla testa, frastornata di mille pensieri.

Una ricerca continua d’avvenimenti vissuti nelle notti oscure, e quel tutto lo vorrei riscrivere alla perfezione, quel tutto è impossibile da riscrivere uguale.

Eppure questa pagina bianca è pronta, le sue righe di quaderno sono tutte lì che aspettano per essere scritte.

Un dolore m’affligge è una strana luce in lontananza e anche gli occhi stamani sono offuscati.

Non vedevo bene intanto c’era lui che in alto e affianco mi parlava ,mi raccontava in modo continuo tutto quello che avevo vissuto.

Mi sentivo forte e anche triste, una consuetudine di cose al quanto strane, una dimensione mi prendeva , percepivo un’energia forte un’essenza di pura luminosità mi stavano emanando energie positive e conoscenza dell’essere.

Starei ore a scrivere questa pagina da cui mi venivano dettate ed io mi prestavo a riscrivere.

Tutto questo sembrava a me molto famigliare:

– Fosse che avessi vissuto un’esperienza altrove?

-Non lo so, ma era così realistico.

Solo un momento un istante e vissuto intensamente, un calore al petto infuocava la mia anima , il cuore palpitava ,una forte emozione si scatenava dentro di me , mi faceva sentire bene, una luce infinita ,un amore mi trapelava in un’istante.

Meravigliosa sensazione immensa dentro queste pagine trascendeva un’espressione nel mio viso.

Incredula e sgomenta trascrivendo quel tutto illuminato dentro le pagine del quaderno ancora bianche riscrivevo la mia Vita.