Monica Paolin - Poesie

Libertà

 

Lungo sentieri impervi cavalchi la tua donna di metallo,

lei sola insostituibile e immortale sotto il tuo corpo sinuoso.

Cuore, polvere, terra e catene, ad ogni respiro sei libero.

La tua anima pulsante si ribella alle mura

e ti muovi su di lei come un guerriero avido.

Avido di aria luce calore, i tuoi occhi risplendono.

Volando su curve inaspettate

con ali che solo con lei puoi avere.

Riprendi fiato e respiri vita stringendola forte

Indissolubili insieme…eternamente.



Noi

 

Vestiti buttati sul pavimento,

solo tempo di respirarsi fino a scoppiarci il cuore.

Fino a che due corpi non diventano uno,

fino a che due respiri non diventano uno.

Il tempo si ferma lì, bocca su bocca,

testa su petto, anima dentro anima.

E ricominciare ancora fino a consumarsi,

distruggersi e ritrovarsi interi in un abbraccio.


Il mostro

 

Due occhi visti tante volte senza riconoscerli.

Quegli stessi occhi arrivati in un momento inaspettato.

Ho provato a guardarci dentro

e sono stata travolta, invasa, pervasa.

Tutte le protezioni si sono sciolte

come la neve che ci ha fatto avvicinare.

E vedere un noi dove un noi ancora non c’era.

E scoprire la bellezza sotto uno strato di dolore

ancorato nell’anima come un mostro beffardo

che riaffiora ogni volta che provi a risalire.

Ma l’anima pura è destinata a riemergere.

La vita richiama vita

e non puoi respingere per sempre un abbraccio.

L’abbraccio di un cuore sotto le macerie

che ucciderà il tuo mostro a mani nude

e ti restituirà la luce negli occhi e il sorriso nell’anima.


 

Desiderio

 

E fissare la luna che si oscura sotto quel nero,

volendoti qui tra le mie mani tremanti

per dare calore a quel corpo imperfetto

ma così forte da spazzare via tutti gli altri corpi,

alla tua anima tagliente così affilata da sezionarmi,

ai tuoi occhi arrampicati sul viso

che ho incontrato senza avere scampo.

Perché se l’infinito esiste è finito dentro i tuoi occhi.



Solo te

 

Vorrei entrare nelle tue notti

e sotto la coperta dell’anima

arrotolarmi intorno al tuo corpo.

Entrare nei tuoi sogni e fare un po’ di rumore

per assordare le paure.

Frantumare i tuoi dolori per renderli innocui,

senza perdermi un solo tuo battito, un solo tuo alito.

E finalmente respirare.

E finalmente respirarti.

Perché la vita è dove tu respiri

e io voglio respirare solo te.



Mancanza

 

Accartocciata e aggrovigliata.

Assopita in un torpore innaturale.

Non lasciarmi qui, con il nero dentro e il sole fuori.

Portami dove non tocchiamo coi piedi nel fango.

Ti porto dove non c’è bisogno di lottare.

Riportami dove eravamo noi,

dove senza parlare sapevamo sempre cosa dire.



Rumore

 

Il rumore della tua assenza è assordante.

Lo sento in mezzo alla gente.

Mi arriva infondo,

mi infastidisce, mi confonde, mi rende inerme.

Dimmi perché mi hai lasciata qui sola

in questo frastuono di niente.

Dimmi perché mi hai tolto il suono

dei tuoi occhi che ridono.

E ridono forte quando mi guardi,

ridono fuori, ridono dentro

e ridono intorno coprendo il nulla che c’è.