Patrizia Falcucci - Poesie

Anime

Anime vergini, sguardi persi
cristalli inviolati
Oltre quei cancelli, fermo il tempo
Abbandonate da grembi fertili di normalità
Dimenticate da cuori stanchi o morti
Strappate a cordoni mai recisi.
Ti lascio Anima mia
Mi lacera il distacco pur breve
insulsi i giorni.
Gioia mi ricongiungo a Te
Ogni distacco lacera la mia anima
Ormai a brandelli.


Madre

Stringi tra le ossute braccia
sfinite da atroci spine
Il volto tuo piaga della sofferenza.
L’inerme corpo martoriato
del Santo Figlio Tuo.
Rivoli sanguigni rigano il suo viso
a te amato e caro, fu vivo,
il parco seno tuo non nutrira vita alcuna.
Mai lama più affilata
lambi il tuo fragile ventre
Piangi Santa Madre
Il Santo Figlio Tuo


Notte

Adagio e lento cala
il manto oscuro
Avvolto il vissuto e i suoni
Fruscii di coltri
Odore di pace senza tempo
Immergo la mia mente
Ad evocare la compagnia
Di atavico fantasmi


 

Per un figlio

Un angelo con le ali spezzate
Figlio mio
Io sospesa tra cielo e terra
In un limbo in attesa
Speranza mia
Mi consumo, vivendo solo per quell’attimo
che mi congiunge a te.
E vago con la mente, le notti e i giorni.
Mi nutre un tuo sorriso,
un cenno di vaga normalità.
Mi cullo nell’illusione di un tuo volo


 

Primo amore

Primogenito, acerba di pianti e baci insonni
Amore creato, ninnato mai abbastanza.
Da un trillo di usignolo dispettoso
A indifferenti modi, un passo,
Sfuggito troppo presto dal mio petto
più consolero il pianto tuo
Amore il mio, tacito in disparte
Osservo compiersi il tuo viaggio
ed orgogliosa mi vesto
di un tuo sguardo.


Autunno

Filtra tra le cime frondose
un tiepido raggio
i passi tra i viali prima
anonimi sul grigio selciato
Ora son animati da melodie calpestate
accompagnano il frettoloso andare.
Autunno , indossi lo scialle caldo
dei toni ambrati, rivesti
il tuo passaggio.


Amica mia (Paola Morganti)

Vagavo in lande sconosciute
con un bimbetto in mano
diverso tra genti uguali.
T’incontrai sul mio sentiero,nei tuoi occhi
un buio più grande del mio
in cui brama i di sprofondare.
Luce hai dato a me e
un varco a lui
hai aperto la mia oscura profondità
e tanti hai illuminato
nel tuo cammino solitario.
Ora nel buio più profondo
hai ritrovato Amica mia
la luce a te mancata
unica gioia della tua breve vita.