Petronilla Corsaro - Poesie

Hai mai ascoltato…

 

Hai mai ascoltato la voce del vento,

il ticchettio della pioggia che sbatte sui vetri,

il sapore di un bacio che sa di miele,

il calore di un abbraccio che sa di casa e diventa respiro.

Il dolce profumo che emana la pelle,

il sapore e il profumo che lascia addosso,

il tocco soave delle carezze e

il rumore che essa fa quando vibra nel cuore?

Hai mai vissuto l’orgasmo di sguardi

e di stelle che illuminano l’anima?

Allora se non hai ancora vissuto tutto questo,

ascolta il tuo cuore, la voce dell’anima e segui il suo ritmo.

Ho seguito quella voce e ho trovato l’immenso in un respiro.



Silenzio

 

Quanta magia c’è nel silenzio,

quando all’imbrunire del giorno l’orizzonte si colora di rosso fuoco.

Vermiglio come petali di rosa bagnati di rugiada.

Quante parole racchiude un silenzio per chi sa ascoltare,

quante emozioni abbracciano cristalli di luce che si fondono tra mare e cielo.

Profumi che parlano,

danzano come vento immischiati tra aromi di salsedine e gocce di acqua di mare.

Vento che come danza avvolge le primule e lo schiudersi del gelsomino.

Le senti le sinfonie del silenzio, mentre un’alba dà vita al nuovo giorno?

L’infrangersi delle onde tra gli scogli, in un abbraccio senza tempo.

Un appartenersi senza possedersi,

un bacio infinito che ruba il tempo in un secondo.

Un secondo che diventa eterno.



Solitudine

 

Diluvia,

la pioggia incessante cade sbattendo sui vetri,

mentre il cielo si oscura tingendosi di antracite.

Il ticchettio della pioggia battente

si mischia all’odore di muschio selvatico e

di gocce di rugiada cadendo soave sul terriccio,

mentre le pozze di acqua straripano dai tombini.

Schizzi d’acqua bagnano il mondo, i passanti,

bagnano l’anima che incurante delle lacrime del cielo si lascia consolare,

mentre un grido impetuoso diventa silenzio tra le note.

C’è pace nel silenzio ovattato di un temporale.


 

 

Corpo di donna

 

Sinuosa è la sua fragranza,

goccia di luce di stelle nel bagliore assordante di un’alba,

fremito insostenibile di delicatezza

come petalo di rosa si lascia accarezzare incurante

dell’abbraccio del vento, mentre scivola via

tra l’essenza e la malinconia che come musica sinfonica

si disperde nell’infinito.

Frammento di vita tra luce e ombre,

fra delizia e perdizione,

altro non è che il travolgente peccato

di passione e delizia.

Nettare di puro miele nell’infinito piacere

come fuoco brucia bramante d’amore,

come goccia di rugiada scivola via

tra nuvole di seta e perduto tormento.

Tu, corpo di donna tra incanto e perdizione,

fuggi dal dolore che come spade di cristallo

trafigge il tuo essere.

Corpo di donna, pura follia di piacere,

tra sorrisi e lacrime scivoli via,

come ghiaccio sciolto al sole.



Nasce una carezza

 

Avrei voluto guardare il cielo vedendo albe e tramonti,

gocce di rugiada tra petali di girasoli,

voli di farfalla allo schiarirsi del giorno

come grappoli di uva tra le vigne.

Nascere e risorgere

lasciando le foschie all’imbrunire del giorno,

soffio di vento tra i capelli come spighe di grano in un campo.

Parole schiudersi sulle labbra appena baciate,

calore di carezze sinuose come petali di rosa sulla pelle,

gocce di lacrime cadere come pioggia sulla terra

come schegge di vetro tra i diamanti.

Ma la sera non lascia spazio,

il sonno avvolge le anime e le investe di nettare

dolciastro, languido e passionale si insinua come

fosse miele nel veleno,

il bacio sopito nella notte.



Non puoi

 

Non puoi volare

Se dentro non senti le ali schiudersi

Come fossero piume accarezzate dal vento,

sentire la libertà nascere come il sangue

fluisce nelle vene,

come l’aquila si lascia andare al volo più alto.

Comincia come fosse un passo

e volteggia come solo

l’acqua sa fare nel suo oceano

solo così la danza avvolgerà

il volo e abbraccerà la libertà

come il vento fa con il suo cielo.



Urlo

 

Potessi gridare

Griderei un grido silenzioso

come fosse un canto di usignolo sul rovo,

come fosse squarcio di parole,

schegge di urli

e pianti reconditi,

liberando l’anima dal torpore.



Sinfonia d’anima

 

Sinuosa come fosse drappeggio di ali di farfalla,

nota dipinta nelle stelle,

canto di melodia tra il nascere e il morir del giorno.

Svolazza come fosse cigno nel lago

Magico flauto di baci tra spume di onde

come corpi avvolti nella notte

avvinghiati nell’amor nascente.

Melodia di canti e parole

Baci e tormenti di perduto Amore.



Non arrenderti mai

 

Non arrenderti mai senza aver tentato,

senza essere caduto e poi esserti rialzato.

Non arrenderti mai senza aver dato vita a un sogno,

senza aver cibato la tua anima di desiderio,

senza che il rimpianto si sia dissolto,

senza che la tua sete si sia dissetata e la tua fame saziata.

Non arrenderti mai prima che le tue ali prendano il volo,

prima che il giorno finisca con il suo tramonto,

prima che il drappeggiar del cielo si tinga di ruggine.

Non arrenderti mai anche se dovessero prendere fuoco le tue ceneri,

anche se il bagliore dovesse aggrapparsi al buio per rivedere l’alba.

Non arrenderti mai prima che tu abbia trasformato la tua vita in un

Capolavoro.


 

Respiro

 

Soffio di vita si annaspa

Nelle acque calde.

Si incendia e si veste di cenere e di stelle.

Respiro, cercando l’anima cercando

Il fuoco inebriarsi di luce incandescente.

Freddo è il suo soffio,

come musica si avvolge

tra le righe, tra le note di uno spartito.

Respiro, nasco e muoio in un

Soffio di glicine

Come cristallo frantumato al suolo.

Respiro e rinasco.


 Follie

 

Ci sono solo delle follie che sanno di cenere

E cioccolato.

Hanno il sapore agre dei limoni

Appena raccolti e il profumo

Delle zagare.

Tra chicchi di melagrana

Tra sorrisi sconosciuti

E amori appena sbocciati.

Sanno di anni mai vissuti e

Di ricordi mai dimenticati.

Hanno il profumo della terra,

di viscere sconfinate tra le rocce

del mare che si fonde con gli scogli.


 

A TE DONNA

 

Ti hanno uccisa, schiavizzata.

Martoriata e umiliata nell’anima

E nel corpo.

Ti hanno trafitto con lame affilate

Rivestite di rose profumate

Per plagiarti.

Ti hanno resa vittima e carnefice

Mentre ti stupravano e ti picchiavano.

Mentre tu avresti voluto soltanto un po’

Amore, un abbraccio che sapesse

Di meraviglia, invece era solo

Sangue tra le spine.


 

ATTIMI

 

Ci sono istanti che

Come foglie perdute nel vento

Si ritrovano ai confini delle strade

Tra i viali.

Come stelle filanti colorate

Danzano tra gli spartiti dell’anima.

Si dissolvono tra le maree, gli attimi infiniti

Della vita che come una sinfonia parlano,

mentre   tacciono nei loro silenzi infiniti.


 

LA TERRA

 

Arida diventa la terra quando

Le radici non sanno intrecciarsi.

Quando i cuori non sanno battere.

Quando gli occhi non sanno piangere

E le labbra non sanno sorridere.


 

CIELO

 

All’alba il cielo si tinge

Di squarci di sole, di drappeggi

Di nuvole.

Di orizzonti scarlatti e di brina

Tra le foglie.

Il cielo si apre come fosse un sipario,

come se quei raggi di sole nascente

fossero baci infuocati, acqua

di stelle e gocce di rugiada

tra lo schiudersi dei boccioli di rosa

avvolti tra le spine diventando

braccia di ghiaccio disciolto al sole.


 

CANTO

 

C’è un canto che si tinge

Di gocce di rugiada

Di germogli appena nati.

Di note scritte su uno spartito

C’è un canto fatto di musica e

Sorrisi.

Che parla di noi, del nostro immenso

Fatto di respiri e di sospiri.

Di ascese e di sconfitte.

Un canto che risuona anche

Quando la musica smette di suonare.  



UOMO

 

Sconfinato tra gli abissi

Ruga rovente sul volto di cera.

Spalla ricurva ai solchi della terra.

Pelle bruciata dal sole e tinta di sale.

Le mani aride di lividi insanguinati.

Tra i confini del mondo

Si tinge la pelle di terre lontane.

Di canti di lingue diverse

Che come incanto parlano

Con gli stessi silenzi

Con gli stessi sguardi

Piangono le stesse lacrime e gridano

Lo stesso urlo

Sconfinato tra cuore e anima

Che altro non è che

La vita.   


 

ABBRACCIO

 

Ti avvolge l’abbraccio al

Nascere del sole

Di rosso vermiglio si tinge

L’emozione.

Scaldandoti come il fuoco fa con la sua cenere.

Come la brina annaffia e bagna

I petali di un fiore.

Come il nettare di un fiore

Sfama le api.

Come nettare di miele

Tra corpo e anima nutre

Le labbra allo schiudersi di

Un bacio.


 

PAROLE

 

Parole tinte di rugiada,

di solchi infiniti e

di cieli immensi.

Parole tra le lenzuola, tra le stelle

e il cielo nell’incanto.

Maestose come primule allo sbocciare

della primavera.

Nascoste tra le righe che come sfere

Ruotano tra gli angoli silenziosi dell’anima.

Come granelli di sabbia rubati dal vento

Portate dove l’immenso si tinge di vermiglio

E il cielo tempestoso innesca il suo uragano.

Parole intrappolate nella tela di ragno.

Tagliate da graffiti create da schegge di

Cristallo diventate diamanti.


MADRE

 

Come culla tra un bocciolo di rosa

Adagiato ad una foglia sorreggi il mondo.

Con le tue braccia che si infiltrano come

Radici di ciliegio intrecciate nella terra

Fino ai confini del mondo.

Madre che hai dato la vita dal tuo

Grembo di meraviglia.

Sei e sarai ali, braccia tremanti

Tra sorrisi e lacrime.

Dolcezza e delizia tra le rughe

Del tempo infinito.

Pianto di ghiaccio nel cuore in fiamme

Nasce il figlio tuo come bozzolo diventato

Farfalla.