Hai mai ascoltato…
Hai mai ascoltato la voce del vento,
il ticchettio della pioggia che sbatte sui vetri,
il sapore di un bacio che sa di miele,
il calore di un abbraccio che sa di casa e diventa respiro.
Il dolce profumo che emana la pelle,
il sapore e il profumo che lascia addosso,
il tocco soave delle carezze e
il rumore che essa fa quando vibra nel cuore?
Hai mai vissuto l’orgasmo di sguardi
e di stelle che illuminano l’anima?
Allora se non hai ancora vissuto tutto questo,
ascolta il tuo cuore, la voce dell’anima e segui il suo ritmo.
Ho seguito quella voce e ho trovato l’immenso in un respiro.
Silenzio
Quanta magia c’è nel silenzio,
quando all’imbrunire del giorno l’orizzonte si colora di rosso fuoco.
Vermiglio come petali di rosa bagnati di rugiada.
Quante parole racchiude un silenzio per chi sa ascoltare,
quante emozioni abbracciano cristalli di luce che si fondono tra mare e cielo.
Profumi che parlano,
danzano come vento immischiati tra aromi di salsedine e gocce di acqua di mare.
Vento che come danza avvolge le primule e lo schiudersi del gelsomino.
Le senti le sinfonie del silenzio, mentre un’alba dà vita al nuovo giorno?
L’infrangersi delle onde tra gli scogli, in un abbraccio senza tempo.
Un appartenersi senza possedersi,
un bacio infinito che ruba il tempo in un secondo.
Un secondo che diventa eterno.
Solitudine
Diluvia,
la pioggia incessante cade sbattendo sui vetri,
mentre il cielo si oscura tingendosi di antracite.
Il ticchettio della pioggia battente
si mischia all’odore di muschio selvatico e
di gocce di rugiada cadendo soave sul terriccio,
mentre le pozze di acqua straripano dai tombini.
Schizzi d’acqua bagnano il mondo, i passanti,
bagnano l’anima che incurante delle lacrime del cielo si lascia consolare,
mentre un grido impetuoso diventa silenzio tra le note.
C’è pace nel silenzio ovattato di un temporale.
Corpo di donna
Sinuosa è la sua fragranza,
goccia di luce di stelle nel bagliore assordante di un’alba,
fremito insostenibile di delicatezza
come petalo di rosa si lascia accarezzare incurante
dell’abbraccio del vento, mentre scivola via
tra l’essenza e la malinconia che come musica sinfonica
si disperde nell’infinito.
Frammento di vita tra luce e ombre,
fra delizia e perdizione,
altro non è che il travolgente peccato
di passione e delizia.
Nettare di puro miele nell’infinito piacere
come fuoco brucia bramante d’amore,
come goccia di rugiada scivola via
tra nuvole di seta e perduto tormento.
Tu, corpo di donna tra incanto e perdizione,
fuggi dal dolore che come spade di cristallo
trafigge il tuo essere.
Corpo di donna, pura follia di piacere,
tra sorrisi e lacrime scivoli via,
come ghiaccio sciolto al sole.
Nasce una carezza
Avrei voluto guardare il cielo vedendo albe e tramonti,
gocce di rugiada tra petali di girasoli,
voli di farfalla allo schiarirsi del giorno
come grappoli di uva tra le vigne.
Nascere e risorgere
lasciando le foschie all’imbrunire del giorno,
soffio di vento tra i capelli come spighe di grano in un campo.
Parole schiudersi sulle labbra appena baciate,
calore di carezze sinuose come petali di rosa sulla pelle,
gocce di lacrime cadere come pioggia sulla terra
come schegge di vetro tra i diamanti.
Ma la sera non lascia spazio,
il sonno avvolge le anime e le investe di nettare
dolciastro, languido e passionale si insinua come
fosse miele nel veleno,
il bacio sopito nella notte.
Non puoi
Non puoi volare
Se dentro non senti le ali schiudersi
Come fossero piume accarezzate dal vento,
sentire la libertà nascere come il sangue
fluisce nelle vene,
come l’aquila si lascia andare al volo più alto.
Comincia come fosse un passo
e volteggia come solo
l’acqua sa fare nel suo oceano
solo così la danza avvolgerà
il volo e abbraccerà la libertà
come il vento fa con il suo cielo.
Urlo
Potessi gridare
Griderei un grido silenzioso
come fosse un canto di usignolo sul rovo,
come fosse squarcio di parole,
schegge di urli
e pianti reconditi,
liberando l’anima dal torpore.
Sinfonia d’anima
Sinuosa come fosse drappeggio di ali di farfalla,
nota dipinta nelle stelle,
canto di melodia tra il nascere e il morir del giorno.
Svolazza come fosse cigno nel lago
Magico flauto di baci tra spume di onde
come corpi avvolti nella notte
avvinghiati nell’amor nascente.
Melodia di canti e parole
Baci e tormenti di perduto Amore.
Non arrenderti mai
Non arrenderti mai senza aver tentato,
senza essere caduto e poi esserti rialzato.
Non arrenderti mai senza aver dato vita a un sogno,
senza aver cibato la tua anima di desiderio,
senza che il rimpianto si sia dissolto,
senza che la tua sete si sia dissetata e la tua fame saziata.
Non arrenderti mai prima che le tue ali prendano il volo,
prima che il giorno finisca con il suo tramonto,
prima che il drappeggiar del cielo si tinga di ruggine.
Non arrenderti mai anche se dovessero prendere fuoco le tue ceneri,
anche se il bagliore dovesse aggrapparsi al buio per rivedere l’alba.
Non arrenderti mai prima che tu abbia trasformato la tua vita in un
Capolavoro.
Respiro
Soffio di vita si annaspa
Nelle acque calde.
Si incendia e si veste di cenere e di stelle.
Respiro, cercando l’anima cercando
Il fuoco inebriarsi di luce incandescente.
Freddo è il suo soffio,
come musica si avvolge
tra le righe, tra le note di uno spartito.
Respiro, nasco e muoio in un
Soffio di glicine
Come cristallo frantumato al suolo.
Respiro e rinasco.
Follie
Ci sono solo delle follie che sanno di cenere
E cioccolato.
Hanno il sapore agre dei limoni
Appena raccolti e il profumo
Delle zagare.
Tra chicchi di melagrana
Tra sorrisi sconosciuti
E amori appena sbocciati.
Sanno di anni mai vissuti e
Di ricordi mai dimenticati.
Hanno il profumo della terra,
di viscere sconfinate tra le rocce
del mare che si fonde con gli scogli.
A TE DONNA
Ti hanno uccisa, schiavizzata.
Martoriata e umiliata nell’anima
E nel corpo.
Ti hanno trafitto con lame affilate
Rivestite di rose profumate
Per plagiarti.
Ti hanno resa vittima e carnefice
Mentre ti stupravano e ti picchiavano.
Mentre tu avresti voluto soltanto un po’
Amore, un abbraccio che sapesse
Di meraviglia, invece era solo
Sangue tra le spine.
ATTIMI
Ci sono istanti che
Come foglie perdute nel vento
Si ritrovano ai confini delle strade
Tra i viali.
Come stelle filanti colorate
Danzano tra gli spartiti dell’anima.
Si dissolvono tra le maree, gli attimi infiniti
Della vita che come una sinfonia parlano,
mentre tacciono nei loro silenzi infiniti.
LA TERRA
Arida diventa la terra quando
Le radici non sanno intrecciarsi.
Quando i cuori non sanno battere.
Quando gli occhi non sanno piangere
E le labbra non sanno sorridere.
CIELO
All’alba il cielo si tinge
Di squarci di sole, di drappeggi
Di nuvole.
Di orizzonti scarlatti e di brina
Tra le foglie.
Il cielo si apre come fosse un sipario,
come se quei raggi di sole nascente
fossero baci infuocati, acqua
di stelle e gocce di rugiada
tra lo schiudersi dei boccioli di rosa
avvolti tra le spine diventando
braccia di ghiaccio disciolto al sole.
CANTO
C’è un canto che si tinge
Di gocce di rugiada
Di germogli appena nati.
Di note scritte su uno spartito
C’è un canto fatto di musica e
Sorrisi.
Che parla di noi, del nostro immenso
Fatto di respiri e di sospiri.
Di ascese e di sconfitte.
Un canto che risuona anche
Quando la musica smette di suonare.
UOMO
Sconfinato tra gli abissi
Ruga rovente sul volto di cera.
Spalla ricurva ai solchi della terra.
Pelle bruciata dal sole e tinta di sale.
Le mani aride di lividi insanguinati.
Tra i confini del mondo
Si tinge la pelle di terre lontane.
Di canti di lingue diverse
Che come incanto parlano
Con gli stessi silenzi
Con gli stessi sguardi
Piangono le stesse lacrime e gridano
Lo stesso urlo
Sconfinato tra cuore e anima
Che altro non è che
La vita.
ABBRACCIO
Ti avvolge l’abbraccio al
Nascere del sole
Di rosso vermiglio si tinge
L’emozione.
Scaldandoti come il fuoco fa con la sua cenere.
Come la brina annaffia e bagna
I petali di un fiore.
Come il nettare di un fiore
Sfama le api.
Come nettare di miele
Tra corpo e anima nutre
Le labbra allo schiudersi di
Un bacio.
PAROLE
Parole tinte di rugiada,
di solchi infiniti e
di cieli immensi.
Parole tra le lenzuola, tra le stelle
e il cielo nell’incanto.
Maestose come primule allo sbocciare
della primavera.
Nascoste tra le righe che come sfere
Ruotano tra gli angoli silenziosi dell’anima.
Come granelli di sabbia rubati dal vento
Portate dove l’immenso si tinge di vermiglio
E il cielo tempestoso innesca il suo uragano.
Parole intrappolate nella tela di ragno.
Tagliate da graffiti create da schegge di
Cristallo diventate diamanti.
MADRE
Come culla tra un bocciolo di rosa
Adagiato ad una foglia sorreggi il mondo.
Con le tue braccia che si infiltrano come
Radici di ciliegio intrecciate nella terra
Fino ai confini del mondo.
Madre che hai dato la vita dal tuo
Grembo di meraviglia.
Sei e sarai ali, braccia tremanti
Tra sorrisi e lacrime.
Dolcezza e delizia tra le rughe
Del tempo infinito.
Pianto di ghiaccio nel cuore in fiamme
Nasce il figlio tuo come bozzolo diventato
Farfalla.