“ Solo ”
Lasciatemi solo.
Voglio stare con me
solo con me
senza nessuno che ci disturbi,
cadere in estasi
alla tua presenza
e
respirare il pensiero vellutato
la tua aria, smossa dai
movimenti
che mi trasmettono solo amore
solo beatitudine
in cui mi
perdo, mi perdono
e vago nell’aere
dimentico dei doveri
liberato dalla schiavitù del tempo
e delle negazioni
scivolo via insieme a te
in quella dimensione proibita
dove pochi si affacciano
e dove noi aspettiamo
senza ansie
gustandoci le meraviglie
di quei luoghi sconosciuti.
“ In coscienza ”
Posso guardare le stelle e dire che son ferme
ma so che non è così
guardare il sole per dire che è sempre uguale
e non è così
guarderei la luna per dire che è immobile
sarei solo uno stupido
Ma per vivere non mi serve tanta scienza
Il pensiero dice che la luna non è ferma,
che il sole è sempre diverso
Perché io no?
Non voglio stare fermo
non voglio essere uguale
ieri come domani
domani come ieri
So che non è così
Mi vogliono convincere a fare il contrario
Li combatto, sono potenti
In loro c’è la forza della stupidità
Non mi piace stare fermo
oggi come ieri
non voglio essere uguale
oggi come domani
e capita di farmi chiamare cretino dagli statici
il mio svago preferito
sognare quello che ho sognato.
“ Poesie dell’infelicità “
Cercano di spargere odio
colpendo solo innocenti
che passeggiano in vite prive di scopo.
Sferza il volto l’aria
crudele
pressione
taglia di mattina
momentanea e feroce
tortura
di visi, espressioni
attonite
io
vile creatura
irradio stridente ingenuità, causa
del boato dell’odio
Scacciati i rumori
dolci languidi tristi
suoni
mentali
lasciano posto alla pressa vertiginosa ineffabile quotidiana
o anche detta Frantoio.
Si continua a girare mentre
lo zappatore rinvanga.
“ Cattura “
Cupa amarezza
per l’amore
indefinito
lontano
sospeso
caduto a vivere
in terra di nessuno
brancola
tremante strazio
annaspa
boccheggiando
respira limbo
tentato di vivere
Sogna
immensi tepori
immerso
in pallido sole:
sogni di pesce
al mercato.
“ Preghiera del Ringraziamento “
Ti ringrazio, o Dea, per essermi stato
così benefico, sino a volermi vedere prostrato
per terra ai tuoi piedi. Sono il tuo schiavo ed il tuo servo.
In terra mi hai dato la vita. Qui ho trovato
la vita del mare e in esso ho trovato me,
creato di fango e aria. Sul terreno
mi sono chinato a baciare la polvere. Quella
che hai creato Tu. Sei polvere e sei fiori.
Sei acqua e sei luce. Sei carne e sei cielo.
Prenderò le tue carni e le lascerò cadere nel
gorgo, prenderò la mia mente e vi attaccherò
un bagliore di stella o un raggio di sole sulla
goccia di rugiada.
Accarezzerò le tue sembianze, che mi daranno la fine.
“ Segreti “
La verità non verrà mai a galla,
ognuno ha i suoi segreti
e a noi piace solo guardarli negli occhi
per scoprirli, ma senza rivelarli ad alcuno.
Andiamo in estasi rimirando i loro dettagli
ammutolendo nell’ascoltare
i rumori dei corpi.
Siamo le prede
e la morte ci insegue ogni istante
prendendoci
al momento opportuno. Ma noi
non lo sappiamo e ci amiamo
suo malgrado.
Suoniamo strumenti
facciamo da mangiare
sbrighiamo le nostre cose. Ci piace
fare e non fare, a seconda della
contingenza.
Ma noi agiamo
e ci divertiamo a farlo
non possiamo far altro
che quello.
Dopo ci vestiamo
rimanendo stupiti dinanzi alle creazioni,
così rare.
“ Entroterra “
Gli angeli e le donne
si sono vestiti per uscire alla strada.
Hanno mari, terre e fiori negli occhi.
Il pensiero li abbraccia.
Siamo nati sudati e adesso, puliti
rivolgiamo occhi nostri, all’altrui desiderio.
Siamo nati per correre e rotolarci nel grano
o mangiarne di esso,
per ricevere forza e poi correr di nuovo.
Ho scoperto una bocca tra il grano lucente
che mi chiede: Come stai?
e poi si aggiusta i capelli
dicendo di voler morire con me
rimirando le valli lontane.
Sedendo nella breve collina
i fremiti alla schiena
fanno socchiudere un poco le labbra.
Più tardi, rincasando nella notte afosa
non vedevo l’ora
di gettarmi accaldato
nelle nostre lenzuola di lino.
“ Micro “
Lo stormire delle fronde è lieve ora
a volte
impetuoso
a seconda del vento.
Questo concerto accompagna il mio animo
che osserva i pensieri
fluttuanti
di cui a volte m’ inebrio
di cui non devo esser schiavo.
Il mio animo è il respiro che rallenta
si ferma
e poi riprende
scandisce le pause
e non ha fretta,
perché lo sai che ti servi delle pause
per comunicare i tuoi sguardi.
In questo stormire di fronde ho captato una melodia
che rapisce il mio essere
e lo trasporta lontano
sempre più lontano e più piccolo
a rarefarsi e rimbalzare di profumo in profumo
senza soffermarsi più del necessario
senza diventare qualcosa, senza programmi, né forma.
“ Baci “
I tuoi baci sono come laghi
dove nuoto o affogo
ma preferisco rimanere qui
ed essere liquido
per non nuotare
né affogare.
Preferisco guardare
parlare, ridere
non giudicare, ma fluire
e riversarmi sulla terra per formare un cosmo.
A volte, sento prendermi la mano
e ti seguo in un boato,
mi sommergi e mentre perdo i sensi
vengo nutrito e riemergo
davanti al sole
che proietti dagli occhi.
Cadere, mischiarmi
scorrere e versarmi
in un oceano. Poi
evaporare, per baciarti
nel vento, in un cielo
venire soffiati, sospinti
e diventare trasparenti
per non vedere più nulla di noi.
“ La mente turgida “
Siamo come la neve al sole.
Uguale e bianca tutta,
senza vincitori né vinti,
che sia ghiacciata all’ombra
o sia più tenera e morbida al sole
è sempre neve, fatta di cristalli
tutti diversi e belli ognuno.
Siamo come la neve al sole
che sulla montagna o nella valle
è sempre uguale e bianca,
sia profonda o sottile strato,
nelle sua uniformità nasconde ogni segreto.
Siamo come neve al sole,
ci sciogliamo dopo un po’
e facciamo vedere la terra scura
oppure le erbe od i sassi
i tetti delle case
e tutto prende il colore di sempre.
Le cose di sempre, che ci vedono ogni tanto
e rinascono ogni volta,
quando noi ci sciogliamo al sole
e diveniamo acqua
diveniamo seri.