Pietro Addante - Poesie

“ Solo ”

 

Lasciatemi solo.

Voglio stare con me

solo con me

senza nessuno che ci disturbi,

cadere in estasi

alla tua presenza

e

respirare il pensiero vellutato

la tua aria, smossa dai

movimenti

che mi trasmettono solo amore

solo beatitudine

in cui mi

perdo, mi perdono

e vago nell’aere

dimentico dei doveri

liberato dalla schiavitù del tempo

e delle negazioni

scivolo via insieme a te

in quella dimensione proibita

dove pochi si affacciano

e dove noi aspettiamo

senza ansie

gustandoci le meraviglie

di quei luoghi sconosciuti.


 

“ In coscienza ”

 

Posso guardare le stelle e dire che son ferme

ma so che non è così

guardare il sole per dire che è sempre uguale

e non è così

guarderei la luna per dire che è immobile

sarei solo uno stupido

Ma per vivere non mi serve tanta scienza

Il pensiero dice che la luna non è ferma,

che il sole è sempre diverso

Perché io no?

Non voglio stare fermo

non voglio essere uguale

ieri come domani

domani come ieri

So che non è così

Mi vogliono convincere a fare il contrario

Li combatto, sono potenti

In loro c’è la forza della stupidità

Non mi piace stare fermo

oggi come ieri

non voglio essere uguale

oggi come domani

e capita di farmi chiamare cretino dagli statici

il mio svago preferito

sognare quello che ho sognato.



“ Poesie dell’infelicità “

 

Cercano di spargere odio

colpendo solo innocenti

che passeggiano in vite prive di scopo.

Sferza il volto l’aria

crudele

pressione

taglia di mattina

momentanea e feroce

 

tortura

di visi, espressioni

attonite

io

vile creatura

irradio stridente ingenuità, causa

del boato dell’odio

Scacciati i rumori

dolci    languidi  tristi

       suoni

       mentali

lasciano posto alla pressa   vertiginosa ineffabile quotidiana

o anche detta   Frantoio.

Si continua a girare mentre

lo zappatore rinvanga.


 

“ Cattura “

 

Cupa amarezza

per l’amore

indefinito

lontano

sospeso

caduto a vivere

in terra di nessuno

brancola

tremante strazio

annaspa

boccheggiando

respira limbo

tentato di vivere

Sogna

immensi tepori

immerso

in pallido sole:

sogni di pesce

al mercato.


 

“ Preghiera del Ringraziamento “

 

Ti ringrazio, o Dea, per essermi stato

così benefico, sino a volermi vedere prostrato

per terra ai tuoi piedi. Sono il tuo schiavo ed il tuo servo.

 

In terra mi hai dato la vita. Qui ho trovato

la vita del mare e in esso ho trovato me,

creato di fango e aria. Sul terreno

mi sono chinato a baciare la polvere. Quella

che hai creato Tu. Sei polvere e sei fiori.

Sei acqua e sei luce. Sei carne e sei cielo.

 

Prenderò le tue carni e le lascerò cadere nel

gorgo, prenderò la mia mente e vi attaccherò

un bagliore di stella o un raggio di sole sulla

goccia di rugiada.

 

Accarezzerò le tue sembianze, che mi daranno la fine.


 

“ Segreti “

 

La verità non verrà mai a galla,

ognuno ha i suoi segreti

e a noi piace solo guardarli negli occhi

per scoprirli, ma senza rivelarli ad alcuno.

Andiamo in estasi rimirando i loro dettagli

ammutolendo  nell’ascoltare

                           i rumori dei corpi.

                           Siamo le prede

e la morte ci insegue ogni istante

prendendoci

al momento opportuno. Ma noi

non lo sappiamo e ci amiamo

suo malgrado.

Suoniamo strumenti

facciamo da mangiare

sbrighiamo le nostre cose. Ci piace

fare e non fare, a seconda della

contingenza.

Ma noi agiamo

e ci divertiamo a farlo

non possiamo far altro

che quello.

Dopo ci vestiamo

rimanendo stupiti dinanzi alle creazioni,

così rare.


 

 

“ Entroterra “

 

Gli angeli e le donne

si sono vestiti per uscire alla strada.

Hanno mari, terre e fiori negli occhi.

Il pensiero li abbraccia.

 

Siamo nati sudati e adesso, puliti

rivolgiamo occhi nostri, all’altrui desiderio.

 

Siamo nati per correre e rotolarci nel grano

o mangiarne di esso,

per ricevere forza e poi correr di nuovo.

 

Ho scoperto una bocca tra il grano lucente

che mi chiede: Come stai?

e poi si aggiusta i capelli

dicendo di voler morire con me

rimirando le valli lontane.

Sedendo nella breve collina

i fremiti alla schiena

fanno socchiudere un poco le labbra.

 

Più tardi, rincasando nella notte afosa

non vedevo l’ora

di gettarmi accaldato

nelle nostre lenzuola di lino.


 

“ Micro “

 

Lo stormire delle fronde è lieve ora

a volte

impetuoso

a seconda del vento.

Questo concerto accompagna il mio animo

che osserva i pensieri

fluttuanti

di cui a volte m’ inebrio

di cui non devo esser schiavo.

Il mio animo è il respiro che rallenta

si ferma

e poi riprende

scandisce le pause

e non ha fretta,

perché lo sai che ti servi delle pause

per comunicare i tuoi sguardi.

In questo stormire di fronde ho captato una melodia

che rapisce il mio essere

e lo trasporta lontano

sempre più lontano e più piccolo

a rarefarsi e rimbalzare di profumo in profumo

senza soffermarsi più del necessario

senza diventare qualcosa, senza programmi, né forma.



“ Baci “

 

I tuoi baci sono come laghi

dove nuoto o affogo

ma preferisco rimanere qui

ed essere liquido

per non nuotare

né affogare.

Preferisco guardare

parlare, ridere

non giudicare, ma fluire

e riversarmi sulla terra per formare un cosmo.

A volte, sento prendermi la mano

e ti seguo in un boato,

mi sommergi e mentre perdo i sensi

vengo nutrito e riemergo

davanti al sole

che proietti dagli occhi.

Cadere, mischiarmi

scorrere e versarmi

in un oceano. Poi

evaporare, per baciarti

nel vento, in un cielo

venire soffiati, sospinti

e diventare trasparenti

per non vedere più nulla di noi.



“ La mente turgida “

 

Siamo come la neve al sole.

Uguale e bianca tutta,

senza vincitori né vinti,

 

che sia ghiacciata all’ombra

o sia più tenera e morbida al sole

è sempre neve, fatta di cristalli

tutti diversi e belli ognuno.

 

Siamo come la neve al sole

che sulla montagna o nella valle

è sempre uguale e bianca,

sia profonda o sottile strato,

nelle sua uniformità nasconde ogni segreto.

 

Siamo come neve al sole,

ci sciogliamo dopo un po’

e facciamo vedere la terra scura

oppure le erbe od i sassi

i tetti delle case

e tutto prende il colore di sempre.

 

Le cose di sempre, che ci vedono ogni tanto

e rinascono ogni volta,

quando noi ci sciogliamo al sole

 

e diveniamo acqua

diveniamo seri.