DOVE SARAI
Quale passo
ti accompagnerà stasera?
Quali occhi
si accenderanno
nella fiamma viva dei tuoi?
Chi affonderà il naso
nei tuoi capelli
a drogarsi del loro profumo?
Quali orecchie
si riempiranno
della tua voce sincera?
Quale bocca
sfiorerà le tue labbra
in un bacio?
Quali braccia
ti stringeranno e
quali mani
disegneranno, su te,
la sagoma di te?
OGNI MATTINA
Svegliarsi ogni mattina
col tuo nome fra i capelli;
più in là del buio
cercare due occhi spalancati
come finestre su un sorriso,
cantare una nenia al tuo nome
e aspettare un altro domani
per vedere i tuoi occhi nuovi.
AMORE E PSICHE
Come l’estremo di una molla
e all’altro capo tu,
ci allontaniamo per ritrovarci più vicini
in un’incessante danza
fra melograni e gelsomini;
come una fisarmonica che,
per la sua musica,
si allunga e poi si stringe,
in un concerto di onde verdi,
passeri stonati e
una banda che, da lontano,
suona pensieri nel vento,
pensieri stanchi d’essere pensati.
Voglio essere assenza, mancanza e
ritorno e pazienza e speranza.
Come la rosa protegge la vite;
la canna, la torre,
l’aquila e le formiche,
lo sguardo sulle tue gambe svestite.
Io, Amore invisibile,
nella tua insolente bellezza,
mi lascio ad aspettarti
nel puro atto d’amarti,
mentre
chiedi ad altre parole conforto,
cerchi in altri occhi il mio sguardo.
ANER CLUTE
Come iniziai
non saprei,
colsi una volta
la mela proibita
fu la fame a guidare la mano,
la fretta di dirmi ladra,
degli altri, le dita.
La gente ti prende il futuro
a giustificare la sua visione,
io fui accusata di spacciare
l’amore.
Da Peoria a New York
a chi chiedeva perché
facessi la vita
risposi:
“fu per un bottone di diamante
e per un abito di seta”.
INFANZIA SIRIANA
Foglie,
delicate e leggere
svolazzano.
Portate dal vento
fanno giochi di acrobazie
e cadono in terra
impolverate e stanche,
ingialliscono
ferme e
adagiate su rami cadenti.
Appese a solide radici,
foglie,
tentativo della terra di toccare il cielo.
QUANDO NON T’AMO
Anche quando non t’amo,
t’amo!
Immobile nella mente,
fissa in un pensiero
che non si dà pace,
si agita
spargendo sopra ogni cosa
pezzi di te.
PRIGIONI
Un fatuo sospiro di vento,
un alito pesante,
un inciampo del tempo,
prova a portarmi
via da me stesso.
Avvolto da un brivido freddo
sotto questo cielo vernice e cemento,
lungo la fronte
gocce di corrente.
Su viali di specchi e
quadri vecchi.
Ore segnate da presuntuosi
orologi rotti.
Resta solo luce contraffatta agli occhi.
Mai nel posto giusto.
Mai, nel momento, adatto.
ONDE
Giovani onde
giocano a rincorrersi,
si nascondono
dietro piccoli scogli
e si saltano addosso.
Le loro risate,
fragorose e fragranti,
mi ricordano la tua voce
che distante
si bagna nello stesso mare
in cui loro mi invitano a giocare.
LA CASA
Nella casa che mi porto dietro
ho una stanza che tuona
con due fessure difettose
da cui due sfere luminose
sorgono e il sole suona.
VENTO
Si agita il vento
dei pensieri taciuti
su teste impaurite e
cuori sperduti.
Nuvole cariche
di parole silenti
tuonano e piovono
in altre menti;
come camaleonti,
prendono il colore
di altri fiati
e le riconosci appena
in toni sbagliati.
Viviamo di equilibri
fragili,
gesti d’amore
invisibili
dietro modi di fare
indecifrabili.