Pietro Chiodi - Poesie

DOVE SARAI

 

Quale passo 

ti accompagnerà stasera? 

Quali occhi 

si accenderanno 

nella fiamma viva dei tuoi? 

Chi affonderà il naso 

nei tuoi capelli 

a drogarsi del loro profumo? 

Quali orecchie 

si riempiranno 

della tua voce sincera? 

Quale bocca 

sfiorerà le tue labbra 

in un bacio? 

Quali braccia 

ti stringeranno e 

quali mani 

disegneranno, su te, 

la sagoma di te? 


OGNI MATTINA 

 

Svegliarsi ogni mattina 

col tuo nome fra i capelli; 

più in là del buio 

cercare due occhi spalancati 

come finestre su un sorriso, 

cantare una nenia al tuo nome 

e aspettare un altro domani 

per vedere i tuoi occhi nuovi. 

AMORE E PSICHE 

Come l’estremo di una molla 

e all’altro capo tu, 

ci allontaniamo per ritrovarci più vicini 

in un’incessante danza 

fra melograni e gelsomini; 

come una fisarmonica che, 

per la sua musica, 

si allunga e poi si stringe, 

in un concerto di onde verdi, 

passeri stonati e 

una banda che, da lontano, 

suona pensieri nel vento, 

pensieri stanchi d’essere pensati. 

Voglio essere assenza, mancanza e 

ritorno e pazienza e speranza. 

Come la rosa protegge la vite; 

la canna, la torre, 

l’aquila e le formiche, 

lo sguardo sulle tue gambe svestite. 

Io, Amore invisibile, 

nella tua insolente bellezza, 

mi lascio ad aspettarti 

nel puro atto d’amarti, 

mentre 

chiedi ad altre parole conforto, 

cerchi in altri occhi il mio sguardo. 


 

ANER CLUTE 

 

Come iniziai 

non saprei, 

colsi una volta 

la mela proibita 

fu la fame a guidare la mano, 

la fretta di dirmi ladra, 

degli altri, le dita. 

La gente ti prende il futuro 

a giustificare la sua visione, 

io fui accusata di spacciare 

l’amore. 

Da Peoria a New York 

a chi chiedeva perché 

facessi la vita 

risposi: 

“fu per un bottone di diamante 

e per un abito di seta”. 


 

INFANZIA SIRIANA 

 

Foglie, 

delicate e leggere 

svolazzano. 

Portate dal vento 

fanno giochi di acrobazie 

e cadono in terra 

impolverate e stanche, 

ingialliscono 

ferme e 

adagiate su rami cadenti. 

Appese a solide radici, 

foglie, 

tentativo della terra di toccare il cielo. 


 

QUANDO NON T’AMO 

 

Anche quando non t’amo, 

t’amo! 

Immobile nella mente, 

fissa in un pensiero 

che non si dà pace, 

si agita 

spargendo sopra ogni cosa 

pezzi di te. 


 

PRIGIONI 

 

Un fatuo sospiro di vento, 

un alito pesante, 

un inciampo del tempo, 

prova a portarmi 

via da me stesso. 

Avvolto da un brivido freddo 

sotto questo cielo vernice e cemento, 

lungo la fronte 

gocce di corrente. 

Su viali di specchi e 

quadri vecchi. 

Ore segnate da presuntuosi 

orologi rotti. 

Resta solo luce contraffatta agli occhi. 

Mai nel posto giusto. 

Mai, nel momento, adatto. 


 

ONDE 

 

Giovani onde 

giocano a rincorrersi, 

si nascondono 

dietro piccoli scogli 

e si saltano addosso. 

Le loro risate, 

fragorose e fragranti, 

mi ricordano la tua voce 

che distante 

si bagna nello stesso mare 

in cui loro mi invitano a giocare. 


 

LA CASA 

 

Nella casa che mi porto dietro 

ho una stanza che tuona 

con due fessure difettose 

da cui due sfere luminose 

sorgono e il sole suona. 


 

VENTO 

 

Si agita il vento 

dei pensieri taciuti 

su teste impaurite e 

cuori sperduti. 

Nuvole cariche 

di parole silenti 

tuonano e piovono 

in altre menti; 

come camaleonti, 

prendono il colore 

di altri fiati 

e le riconosci appena 

in toni sbagliati. 

Viviamo di equilibri 

fragili, 

gesti d’amore 

invisibili 

dietro modi di fare 

indecifrabili.