Renato Tralongo

Poesie


Rifugi illuminati

Steso
Sopra una mezzaluna oscillante,
Protetta da innumerevoli stelle,
Osservo
I rifugi illuminati
E stracolmi
Di anime sensibili,
Come lucciole di campagna
Al crepuscolo.
Mi commuove
Veder con la mente
Il sublime e la ricchezza
D’ogni lucciola.
Ammiro
Tutto ciò che l’ha indotta alla mia vista,
Dal lacrimar per gioia
Al lacrimar per pena,
Ciascuna col suo peculiare volo.
E contemplo,
La più lucente tra tutte,
La più appariscente,
Che pur le stelle sognano.
E mi sconforta
Mirar così distante il tuo rifugio,
Poter solamente esprimerlo
Senza provare la sua serenità
E non mostrarti da quassù
Quanto sia incantevole.

 


 

Il sole tra le mani

Non dimenticarmi
In quel cantuccio solitario
In cui arderò infinite volte
In cui strillerò infinite note stonate
Che il vento getterà via.
E semmai dovessi trovarle
Orfane di suono, trascurate
Non proseguir i tuoi passi
Senza coglierle
Anzi ascoltale
E raggiungimi.
E quando mi vedrai
Ardere impetuosamente
E mi sentirai
Patire d’angoscia
Non fuggire nuovamente
Ma soffia
Col tuo fiato fragile
Sulle ceneri cadenti dal mio viso.
Tendimi le braccia,
Rinascerò ogni volta che mi toccherai
E condividi con me
Tutte le fiamme che m’hanno sfinito
Perché insieme siamo in grado
Di danzare
Tra l’ardore del fuoco
E di stringere persino
Il Sole tra le mani.

 


 

Se…

Se mi domandassi,
Innocuamente,
Chi siamo,
Non saprei dirti
Se non il nulla
Oppure ogni cosa.

Se mi chiamassi,
Tacitamente,
Per nome,
Neppure volterei
Quel ch’è rimasto
Del mio viso.

Se mi cercassi,
Frettolosamente,
Tra milioni di lune,
Non m’incontreresti
In alcuna
Se non nella tua.

Ma se mi stringessi
Delicatamente
Alla tua anima
Mi riconoscerei
In te
E viceversa.