Riccardo Saleri - Poesie

Ho attraversato i confini severi

di un tramonto disteso su profili aridi di notti insonni,

ricercando primavere mai sopite

dalle lunghe ciglia e sguardi seducenti.

Colori di gote, imporporate da un’emozione,

danzano in un vortice di braccia e mani che cercano geografie racchiuse in spazi muliebri.

Mi adagio, cerco riposo,

i sensi mi scuotono,

la mia pelle cerca il calore di un tuo contatto;

i miei occhi sono tristi,

si chiudono,

orfani dei tuoi.

 


 

Una strada

verso una meta stabilita

da un confine labile e austero

tra zone d’ombra,

dove l’ombra

ha sinuosità che si mescolano

ha una perplessa visione

della tua figura dolce, bella, definitiva.

Un grappolo di sensazioni scompone il mio sussiego,

altera la voce che da alito alla mia immaginazione,

distorce la sintassi del desiderio,

profumato da un tuo batter di ciglia


Cammino nell’aurora sospinto da un’afflato

di acerbi frutti primaverili che seducono,

la loro verginità mi danza accanto.

Avanzo: alberi possenti, audaci, con dita protese

a lambire il sole.

I loro profili fieri

assicurano il passo,

cortecce aspre

celano

l’atavico desiderio di rincorrere il vento,

posando su ali maripose

il loro sentimento.

Rallento e con me anche l’incedere del tempo,

per vivere il profumo di questo momento.

 


 

Inebriato dal tuo elegante erotismo,

navigo nel nirvana delle mie pulsioni.

Vorrei smarrirmi nel tuo fiore, seducente e caldo,

ritrovando in sogno

la carezza del tuo seno.

Le mie dita cercano i tuoi capelli

per scivolare sulle tue spalle,

accogliendo ogni goccia che sfiori la tua pelle.

Il tuo profumo si fa intenso,

i tuoi occhi si dilatano nei miei,

il tuo respiro, madrigale di passione,

mi pervade

e scopro l’estasi

in un atto d’amore.

 


 

L’alchimia del sentimento, la brezza dell’amore,

il susseguirsi di giochi verbali e carnali,

l’afflato di un verbo: tutto questo

reso possibile dall’aurora

di un tuo sorriso.

Il tuo sguardo si inerpica nei miei occhi

per lasciarmi il profumo dell’eccitazione

sedotta e ammaliata dalle tue labbra.

Le tue braccia non stringono più

il mio corpo, ma abbracciano

il mio cuore.

 


 

Ogni volta che si affaccia la sera

con il suo fascino oscuro,

la sue eleganza

che sa di mistero e si mescola

al mio torpore corporeo,

la tua liliale presenza germoglia

nella fantasia delle mie braccia,

aprendo un sorriso nei miei occhi

che si rifugiano

nel sogno…

 


 

Il sole, la libertà, un fiore:

tre conceti che ti abbracciano.

Il sole, ciò che vedo nei tuoi occhi.

la libertà condivide

il tuo stesso profumo.

Il fiore cerca di contenderti

bellezza ed eleganza.

Vorrei in questo momento

sentirli tutti e tre

su di me.

 


 

Poesie di un cielo

che affascina lo sguardo,

profumi di robinia e di sambuco che

timidamente rivelano

la loro audace bellezza

in un fiore infante.

Raggiungimi,

voglio cogliere

la tua poesia,

incorniciare la nistra passione

in un bacio.

 


 

Accetto l’invito di un autunno

strappato all’estate.

Mi adagio su colori densi

di nostalgia,

l’abbraccio dei suoi profumi

riporta ad un amplesso primaverile

dove il gioco dei corpi si abbandoni ai graffi

della scoperta incerta

per esaltare sensualità mature

che dipingono

caleidoscopiche sensazioni.

 


 

Sull’albero

grappoli di foglie

si arrendono a volontà

dettate dal vento,

un canto ancestrale

le chiama a complicità.

Lievi suoni percorrono la linfa,

nella corteccia armonie

rapiscono il lento ricordo

di oniriche visioni.

Rami abbracciano orizzonti

dipinti con lunghe dita

in un disegno che racchiude

il profumo della libertà.