Rocco Virzì - Poesie

Briciola di pane

Tu non sai quante volte ho rincorso il tuo odore
in queste strade assolate d’agosto…
– lungo il porto mani ruvide di pescatori
riavvolgevano le reti vuote
come la mia mente riavvolge i ricordi
e i silenzi di parole mai dette –
– una radio in lontananza intonava
“Mamma son tanto felice perché ritorno da te” -.

E non sai quante volte ho rimpianto ritorni e partenze,
col rimorso di un addio ormai per sempre sospeso,
ne conosco il sapore
pur non avendolo mai deglutito,
come questo bicchiere di vino
in cui ho lasciato un ultimo sorso.
– Come sono fitte adesso le sfilate di nuvole
che ci nascondono gli sguardi –

Ora hanno spento le luci su questa città,
sulle mie mani da esperto giocoliere
che mantengono l’equilibrio precario tra presenza ed assenza,
su questi occhi
solleticati da petali e punti da spine
sull’illusoria speranza di cancellare le nuvole
con una briciola di pane.

 

 

 

Odore di rosa

Odore di rosa
in questi giorni di attesa,
salvifica scende la sera
cancella la percezione irreale
che vi siano solo spine.
– Ho scrutato i tuoi occhi
e ho scoperto le mie stesse paure
ho lasciato che il giorno scandisse le sue pallide ore
imbrigliando il galoppo dell’ansia
in un sorriso febbrile
[sullo specchio l’estremità dei miei occhi sembrava svenire].
Benedico la mia isterica danza tra il dire e il tacere
questa eterna ricerca, tra i monti, del rumore del mare,
benedico l’equilibrio precario
che non mi lascia cadere,
questo vuoto perenne che non riesco e non voglio colmare. –
Odore di rosa
in questi giorni di attesa,
tra le dita le spine diventano germogli d’aprile.

 

 

 

Una candela appena accesa

Tu sei per me una felicità pacata
una candela appena accesa
un cappello di nuvole sul chiarore della luna
una giornata di ponente in un mese di afa estiva,
vento senza strascichi né furia
mi sfiori appena e già galleggio in aria.

Quando la cera sarà sciolta
rimarrà negli occhi l’incanto della fiamma
che oscillava come un dondolo in estate,
come un pendolo tra i flutti delle ore…

ma tra le maglie dei ricordi non avrò alcun rimpianto
perché non c’è magia che possa protrarsi così a lungo
senza rischiare di svelare il proprio trucco.

 

 

 

Sbottona i tuoi occhi

Sbottona i tuoi occhi
su questa finestra di mondo,
amore mio,
mentre mi lascio naufragare nel mare della tua malinconia,
serenamente arreso al tuo timido sorriso
che pallido muore al tramonto,
lasciando che alla notte
si sciolgano due nodi di pianto.

Sbottona ancora i tuoi occhi
su questo spiraglio di mondo,
amore mio,
lascia che il cielo si vergogni
per essersi dimenticato di una stella che scintilla sulla pianura,
lascia che all’alba ritorni quel sorriso
che mi fece gelare il sangue dentro vene di cartone.

 

 

 

Un amore affievolito

Un amore affievolito
come uno scoglio corroso dal mare
come un fantasma che s’aggira di notte.
Questo è rimasto
di quel che sembrava non dovesse mai finire,
un bocciolo appassito ancor prima di sbocciare.
Ti ricorderò tutte le notti,
perché ogni notte non avrà mai fine,
ti parlerò in silenzio,
se mi penserai mi potrai sentire,
sarò come il vento
che urla forte la sua nostalgia,
sarò un vagabondo, che riconta i passi prima di andare via.

 

 

 

Amore nudo

Amore nudo,
ti proteggerò da questo scirocco
che ti ha inaridito,
raccoglieremo solo ricordi lieti
sul sentiero dei giorni
e quella ruga sulle tue labbra di pesca
sboccerà in un sorriso.

 

 

 

 Torre di Ligny

Torre di Ligny

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I Grandi campi

 

 

 

 

 

 

 

 

L’alba del sogno

 

 

 

 

 

 

Contrasti di viola

Contrasti di viola