Rodolfo Pellegrini - Poesie

Una mamma che cresce

Una mamma che cresce ha duemila pensieri.
A volte è più stanca, più sola di ieri
Percepisce la presenza di quella novità,
che sente come un peso, o come gioia… non lo sa
Una mamma che cresce diventa più forte,
per difendere suo figlio, anche fino alla morte.
E a volte si annulla, si scorda di sé,
tanto da chiedersi “ma il mio IO… dov’è”?
Una mamma che cresce, lo fa anche con questo:
Per volersi bene, deve trovare un pretesto
Qualcuno che le dica “Tu sei importante!
Se non sei truccata, per me non fa niente”
Com’è che si chiama sta cosa? Si sa?
Sì, forse ricordo… mi sembra Papà

 


 

Ai novelli sposi

Questo è uno dei vostri giorni più felici
Ed il miglior modo di festeggiare è insieme a parenti ed amici
Ricorderete questo giorno come un bel viaggio
Uno di quelli, che a ripensarci, vi danno coraggio
Ne avrete bisogno per avanzare nella vita
Soprattutto nel momento di affrontare una salita
Stare insieme è una magia! E un mondo di colori …
Ma non è sempre tutto quanto rose e fiori
Sappiate perciò che se la strada si fà scura
Non dovrete darla vinta alla paura
E’ quello il momento più arduo, il più tosto,
quando lo sconforto facilmente trova posto.
In cui serve l’affetto di chi vi sta vicino
per insegnare la vita vostro amore “bambino”
Dovrà imparare a combattere col fuoco
e a volte anche a mettersi in gioco.

E qui vi faccio un piccolo augurio…
Che il vostro amore sia SEMPRE “bambino”
semplice, bello, entusiasta e genuino
Che sia come un pargoletto con tanta voglia di giocare
Con occhi gentili, commossi dal mare

 


 

Regalami un sorriso

Regalami un sorriso, tu che passi,
tu che vivi ancora di alti e di bassi.
Tu che senti il profumo e che assapori;
tu che vivi tra brividi e dolori;
tu che vedi il sole impigliato tra le foglie;
tu che hai ancora tempo, per soddisfar le tue voglie,
tu che ascolti, tu che scegli un colore;
tu che scruti stupito l’orizzonte sul mare,
e rapito dal suo abbraccio, rimani ad ammirare.
Tu che vivi! Sì! Tu che vivi ancora!
Cosa che io non faccio più da allora.
Rimpiango ogni emozione che consumi e che mordi:
per me ha il sapore di lontani ricordi.
Oltre il tuo sguardo c’è, ancora più forte,
la tua fantasia a spalancarti le porte.
Io l’ho persa da tempo, ma sogno, che un giorno,
con gli occhi di un mio caro, da me farà ritorno.
Perciò ti prego, non te andare
Raccontami di te, poi resta ad ascoltare
Porta a chi conosci la mia voce!
La mia solitudine sarò meno atroce.
Se tu mi sorridi, vuol dire che in te
rivedi, nascosta, una parte di me,
che lotta e rimane aggrappata alla vita,
non ancora convinta della mia dipartita.
È di quella parte, che io ti scongiuro
di prenderti cura. Sarò grato, lo giuro!
Se tu porterai il mio ricordo intatto,
non sarà stata vana, ogni cosa che ho fatto
Puoi darmi un po’ di pace in mezzo a questi sassi,
Puoi donarmi un sorriso, o il tuo pensiero, tu che passi.
Lo custodirò, parimenti a un tesoro,
poi te lo restituirò, brillante come oro!
Lascerò una luce lì ad illuminare
il cammino innanzi a te, per poterti aiutare.
Ti condurrà lei, se proverai paura
attraverso questa porta che da laggiù è cosi scura
E quando sarà anche il tuo di momento
bramerai che qualcuno, portato dal vento,
si fermi ove tu sarai a riposare
per portarti il suo omaggio, e poterti ricordare

 


 

Primavera in Val di Susa

Pensiero d’emigrante trafigge la mia mente,
ma affacciato ad un balcone, non lo reputo importante
Mi lascio inebriare dal profumo e dai rumori
della natura d’innanzi a me, che offre i suoi colori.
E’ primavera! La natura è in festa.
Armoniosa meraviglia, proprio sotto la finestra.
Una voglia strana mi pervade…
come di voler proteggere quel fiore che cade
La grande magnolia, sferzata dal vento
ondeggia come un danzatore contento.
Ai suoi piedi, nel prato baciato dal sole,
scalda l’ali un insetto, che volar via non vuole.
Sta lì come un gatto a gustarsi il tepore
di quel padre lontano, che trasmette calore.
Scendo le scale, e dopo un instante
rimetto i piedi per terra, ritorno cosciente
E’ come aver fatto un piacevole viaggio
e al mio povero naso devo far coraggio
La ventosa primavera a lui non piace
Preferisce il calore tranquillo, davanti alla brace
Proverò a trovare un buon compromesso:
darò retta un po’ al naso, ed un poco a me stesso.
Un giorno mi concedo di andare per prati,
l’altro mi proteggo da mille starnuti
Se in quel verde giardino mi potrò tuffare,
resterò altre volte in finestra a guardare
lasciando che voli soltanto la mente,
seppur lo spettacolo è lì fuori… E’ presente!
D’altronde si scende a patti da una vita intera,
ma oggi non ci penso… tanto è primavera

 


 

Poesia è amore

Un testo, due versi, tre battiti del cuore…
qualcosa che hai dentro, che produce calore,
e senti il bisogno di dover farlo uscire,
come se, dall’interno, ti potesse ferire.
La poesia, se ci penso, è come un sentimento
Che quando è “troppo”, può darti tormento
Che vuol dire troppo? Vuol dire inespresso.
Rimane lì dentro e logora te stesso.
Perciò cerchi un varco, una strada, una luce,
che verso una campo aperto ti conduce.
Laddove far correre, liberamente,
parole, incurante di quanto distante
sia la vita lasciata al principio dei versi,
perché quando finiti, sarà bello ritrovarsi.
E se scopri che i versi son nati dal cuore,
ti renderai conto che poesia è amore

 


 

La notte ha due facce

Amica sincera che tende la mano,
ti porta con lei in un posto lontano.
Ti perdi in un viaggio di 6 o 7 ore,
e ritrovi in un sogno, che all’alba poi muore.
Ripensi a quel posto e si apre un sorriso,
quando il sole ti svela una ruga sul viso
Vorresti tornare con lei a viaggiare,
ma una sveglia ti dice che ti devi alzare.
Nemica crudele dai molti tentacoli,
ti soffoca, e conduce per mille pericoli.
E’ così che succede ad un’anima in pena,
che per quanto ci provi, la mente non frena.
E vola il pensiero, durante la notte,
che se non sei in vena ti prende e ti fotte
Ti chiude nell’angolo, ti butta alle corde,
e come un serpente assetato ti morde
Ti avvolge nel buio, ti coccola e culla,
o ti lascia da solo, spaurito, nel nulla!
Ma non te la prendere con un’entità,
che senza il tuo IO, non esiste in realtà
Se credi che possa “esser”, senza di te,
ti sbagli di grosso, ed ecco il perché:
Provando a seguirla troverai le tue tracce!
La notte è l’iperbole delle tue due facce!

 


 

Cuore nel cuore

Chissà come mai ti nascondi alla vista
di chi, dal di fuori, ad amarti si appresta;
di chi ti ha voluto più di ogni altra cosa,
lottando per averti in giro per casa.
Destino ha voluto che prima di te,
ci fosse qualcuno che invece non c’è:
non poteva asciugare il pianto di mamma,
che della sua assenza prese colpa e condanna.
Quel vaso stracolmo, quel fiume d’amore,
orfano di mare, provocava dolore!
Troppo bene fa male? Sarà un controsenso!
No… cruda logica, ora che ci penso!
E’ assai pericoloso un fiume senza foce:
in cerca di sbocco, a ciò che ha intorno nuoce
L’intorno è l’anima di una donna ferita,
che teme a conoscere in sé nuova vita.
Lo sai che di cuori fa collezione?
Il batter del tuo le dà nuova ragione
e nuova speranza, nel dire “mi fido,
di quello che sento. Ora vivo! Ora rido!”
Tu esisti davvero! Ti muovi, ci sei!
Non essere timido e svelati a lei!
Fatti ascoltare dal grembo materno,
che ancor non t’avverte, ma ha per te amore eterno
Ha quasi paura d’un bene così grande,
e tanta per te. Si fa mille domande!
Sussurrale dolce: “tu per me sei perfetta!”
Tuo, cuore nel cuore di mamma che aspetta

 


 

Cuore di mamma

“C’è uno zingaro felice dentro il cuore di ogni donna,
quando la natura esplode e ti chiameranno mamma”
Britti è così che scrive di quel fatto,
E penso ne riesca a tirar fuori un bel ritratto.
Buongiorno a te, mio cuore lontano,
a cui vorrei tanto poter tendere la mano.
Il tempo, la distanza creano un vuoto tra di noi,
ma ciò non mi impedisce di cercar gli abbracci tuoi.
Portati dal vento, il tuo affetto, i tuoi pensieri
giungono a me, più intensi di ieri,
quando ero lì, sotto il tuo sguardo attento,
pronto ad intervenire in ogni momento.
Genitori non si nasce, c’è tutto da imparare
E a quel punto ci si chiede…”ma chi me lo fa fare?”
Risposte non ne ho, e saran dure da trovare,
ma ho un riferimento certo su cui poter contare.
Ti sarò costato molto, t’avrò dato preoccupazioni,
Ma forse, ogni tanto, anche delle soddisfazioni.
E alla fine dei conti… più o meno, per e diviso,
accetta un abbraccio che ti strappi un sorriso.
Seppur non ripaga il tuo esser stata male,
so che per una mamma è linfa vitale …
Verrò a dartelo di persona, più PRIMA che POI,
per rivedere quel bagliore negli occhioni tuoi,
e per stare vicino a quel cuore di panna
che ogni figlio innamorato ha nella sua mamma

 


 

Al mio papà lontano

Se il tempo passa anche per gli eroi,
e per la gente importante, figurati per noi…
che di strada ne abbiam fatta solo un pezzetto
No, no, che traguardo?! Ma chi te l’ha detto?
Sai, tante volte mi sembra così dura,
che la vita stessa mi fa un po’ paura.
E’ lì avrei bisogno di qualcuno più saggio,
a prendermi la mano e farmi coraggio.
A volte mi chiedo “Lui, come avrebbe fatto
a non fare la fine del topo col gatto?”
Si sarebbe alzato un’ora prima
La vita fà la dura? L’avrebbe presa in rima!
Lui, quel guerriero che sta riposando,
dopo aver rivoltato mezzo mondo.
Non lo troverete nei libri de storia,
perché non è là che cerca la sua gloria
E uno che per me è sempre d’esempio,
e se cercassi la fede, potrebbe essere un tempio.
Più semplicemente, lo sai che mi dice?
“A me non importa, basta tu sia felice”
È uno che la strada, se non la trova, se piglia
mettendo sempre davanti a tutto la famiglia
Che lavorava sodo e facendo sacrifici,
tirava fuori il jolly per regalarmi la bici.
E adesso, quando qualcosa non va,
quanto vorrei sapere le cose che lui sa!
Vorrei sentire quella voce di tanti anni fa,
che ripete “non mollare, che t’aiuta papà”

 


 

La mia bimba e la bolla

Oh splendida sfera dai mille colori,
che nasci da un soffio e che voli là fuori.
Tu eri al sicuro con le amiche tue bolle,
ma, per suo diletto, qualcuno non volle
lasciarti dormire tranquilla e beata,
e un giorno ti prese con manine di fata.
Ed ora per merito di quella fanciulla,
sorridi felice e la brezza ti culla.
Ti libri nell’aria, portata dal vento
ma di andare lontano hai paura, lo sento.
Però è tanto più forte la curiosità,
che nel cielo più azzurro portarti saprà.
Non penserai più al tuo rifugio sicuro,
che per quanto bello era stretto e un po’ scuro.
Assapori la vita, così a tutto tondo,
convinta che puoi esser padrona del mondo.
Vorrei che il tuo riflesso di gioia infinita,
accompagni la mia bimba per tutta la vita